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GroupM, billing a 1,7 miliardi e focus sul new business, con gare in vista del peso di L’Oréal e Ferrero

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La holding guidata da Massimo Beduschi è impegnata in diversi pitch, tra cui anche quelli di Amplifon e Huawei. Le stime elaborate dal team diretto dalla vp Research Norina Buscone parlano di una chiusura d'anno a +1,4%

«Dopo un 2016 “giocato in difesa”, il 2017 sarà un anno d’attacco: l’obiettivo è trasformare un problema in opportunità». A dichiararlo, è stato Massimo Beduschi, presidente e a.d. di GroupM, che DailyMedia ha incontrato a margine della conferenza stampa organizzata ieri per presentare la novità di prodotto MATHilde. C’è, infatti, ancora, molto fermento nel mondo media, per via di vari processi di revisione che riguardano grandi Gruppi come BMW e PSA, mentre altri colossi come L’Oréal (che spende 65 milioni di euro) e Ferrero (che ne investe invece ben 96), a quanto ci risulta, starebbero pensando ad altrettanti pitch proprio per il planning.

E in entrambe le gare automobilistiche, una delle sigle di GroupM ci sarà. Il bugdet BMW vale circa 50 milioni di euro (questa, come le cifre successive, è riferita allo spending degli scorsi 12 mesi, ndr) ed è attualmente gestito da Vizeum, mentre quello di PSA ne vale 60 (36 Peugeot e 24 Citroën): ma qui siamo ancora alle fasi preliminari per un pitch che dovrebbe portare a un’eventuale riassegnazione dell’incarico, attualmente gestito da OMD, a partire dal prossimo anno. Per contro, la holding media di WPP sta difendendo il budget di Amplifon, di circa 11 milioni di euro, attualmente detenuto da MEC, e quello di Huawei, che vale 15 milioni, ora in mano a Maxus.

Come anticipato dallo stesso Beduschi, il billing di GroupM a inizio 2017 è a quota 1,7 miliardi di euro, con un saldo non positivo rispetto all’anno precedente per via della perdita di tre incarichi importanti: FCA, passato a Starcom e prima gestito da Maxus (il valore è di oltre 100 milioni circa, ripartiti tra i 67 di Fiat, i 20 di Alfa Romeo, i 12 di Lancia e i 2 di Abarth); Volkswagen, il top spender in Italia con oltre 122 milioni di euro, dei quali adesso si occupa PHD, che ha sostituito MediaCom; e TIM, la cui gara è stata aggiudicata ad Havas Media dopo anni di collaborazione con Maxus, per un budget di 60 milioni.

GroupM, leader in termini di share

Le vittorie di Costa Crociere (14 milioni), MSC Crociere (5,5 milioni) e Toyota (33,5 milioni) hanno permesso alla sigla di controbilanciare in parte le perdite ma non sono bastate a evitare una riduzione dell’amministrato, a causa delle diverse dimensioni d’investimento. «Tutto ciò non ha inficiato la nostra forza sul mercato: in valore assoluto, abbiamo sicuramente perso qualcosa, ma non si può dire lo stesso sul piano relativo», ha spiegato sempre Beduschi, specificando che l’intermediato di GroupM si attesta attorno al 35/40% del totale, mentre non c’è più un unico inseguitore, bensì tre, Publicis Media, Omnicom Media Group e Dentsu Aegis Network, tutti con una quota stimata compresa tra il 15 e il 20%.

Ma cosa può dare una scossa a un mercato che, secondo le stime della stessa GroupM, dovrebbe chiudere in leggera crescita? «Ci auguriamo che l’arrivo di un quarto operatore telco (Iliad, ndr), con obiettivi peraltro molto ambiziosi, possa spingere i concorrenti ad aumentare la pressione e i volumi d’investimento», commenta sempre Beduschi. Attualmente, stando a quanto già riportato dal nostro giornale, di Free, che è il marchio commerciale di Iliad, si occupa in Francia Vizeum.

In Italia, anche dopo la nascita di Wind Tre, il partner di Wind è la sede romana di Dentsu Aegis Network e quello di 3 Italia è Carat: in attesa di un possibile accentramento della gestione media sotto un’unica struttura. Sempre nel mondo telco, è Vodafone il cliente gestito da WPP e GroupM, attraverso Team Red, dopo la vittoria nella gara da 700 milioni di euro poco più di due anni fa. Per quanto riguarda infine lo scandalo che sta coinvolgendo in questi giorni il Gruppo 24 Ore, Beduschi ha dichiarato di essere attento a ciò che succede ma, se le accuse venissero confermate, «sarebbero gravi». E non essere usciti in edicola già per quattro giorni non è sicuramente stato d’aiuto.

Per il 2017, stima di chiusura  a 1,4%: tv flat, bene radio e internet

Prima di passare la parola a Norina Buscone, vp research di GroupM Italia, Beduschi ha evidenziato la difficoltà nel fare previsioni in un mercato in cui la crescita è spinta da società che non si fanno misurare. GroupM ha stilato delle previsioni più caute rispetto a UPA, fissando lo sviluppo del settore pubblicitario a +1,4%. «I primi mesi non sono stati negativi e per i 12 mesi stimiamo un leggero segno +», ha spiegato Norina Buscone, sottolineando il generale clima di prudenza comune al mercato.

Norina Buscone

«Sappiamo che realizzare un +1,4% non sarà facile», ha precisato. Eppure, non mancano i segnali confortanti, proprio a partire dal confronto con il 2016, un anno “pari” le cui performance sono state trainate prima dal rebranding di TIM e dai grandi eventi sportivi poi, Europei di Calcio e Olimpiadi in primis. «Nel 2017 la televisione sarà flat, un risultato positivo se si considera che, proprio a causa dei due citati eventi, Rai e Sky avevano beneficiato di circa 60 milioni di euro di raccolta addizionali».

Tra i mezzi offline, la radio è quello che va meglio, con le stime fissate a +1,5%, dopo un +3,9% a gennaio (FCP), e un febbraio che dovrebbe essere andato ugualmente in modo positivo. Bene anche l’online, che dovrebbe chiudere a +7%, grazie soprattutto a social e video. Nel caso del web, dopo un 2016 in negativo per gli editori FCP-Assointernet, quest’anno le cose dovrebbero cambiare: per esempio, a gennaio, il perimetro FCP-Assointernet è tornato a crescere (+3,7%), con il mobile arrivato al 15% del fatturato mensile, uno share ancora ridotto ma in grande sviluppo anno su anno (+134%).

Continua, invece, il trend in discesa della stampa, con un calo che, però, dovrebbe essere più contenuto rispetto all’anno passato. «La stampa subisce l’attacco dell’offerta digitale - ha dichiarato ancora Norina Buscone -. Ma può reinventarsi cavalcando le nuove tecnologie». Il comparto ha anche sofferto lo spostamento di investitori cui è stata tradizionalmente legata, per esempio quelli della locale, che hanno abbracciato l’online. E, in merito all’andamento deludente della quotidiana a gennaio, la stessa Buscone ha nuovamente posto l’accento sugli importanti investimenti effettuati sul mezzo da TIM in occasione del proprio rebranding l’anno scorso, di cui i giornali avevano beneficiato e della cui assenza ora, per contro, hanno risentito. Infine, non ci sono buone notizie per l’affissione: il giro d’affari del mezzo, inizialmente stimato flat, potrebbe invece subire una perdita, come conseguenza di un inizio d’anno ritenuto “freddo”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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