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GroupM presenta MATHilde: il machine learning a servizio della search... e non solo

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Grazie a una partnership siglata con l’italiana Four Colour Theorem, la holding media lancia una importante novità di prodotto: un bidder che automatizza l’ottimizzazione delle campagne search. I prossimi passi riguarderanno social, video e digital planning

Applicare il machine learning alla pubblicità mettendo a frutto l’enorme mole di dati oggi disponibile su internet.  Nasce a partire da questa premessa MATHilde, la più recente novità di prodotto di GroupM, presentata ieri nel corso di una conferenza stampa presso gli uffici milanesi della società guidata nel nostro Paese da Massimo Beduschi, il quale ha anche fatto il punto sulle sfide per l'anno in corso. MATHilde è un prodotto GroupM, che si basa su un algoritmo sviluppato da Four Colour Theorem con cui la holding media ha stretto un accordo esclusivo. A illustrare le caratteristiche di MATHilde, soluzione rivolta al mondo search, sono stati lo stesso Beduschi, Fides Tosoni, chief digital transformation officer di GroupM, e Nicola Ciaramella, founder e ceo di Four Colour Theorem.

Il primo di una serie di incontri

«Oggi è il primo di una serie di appuntamenti focalizzati sul digitale che GroupM terrà nel corso dell’anno», ha dichiarato Beduschi. Si parte, dunque, con Mathilde, tool che fa leva sul machine learning per aumentare l’efficacia delle operazioni di search advertising, contenendo - se non addirittura diminuendo - il volume degli investimenti. «Ci auguriamo che quello che vedete oggi porterà l’Italia nel mondo, perché è qualcosa di palingenetico nel mondo della comunicazione», ha aggiunto. Nel prossimo mese, infatti, MATHilde, finora utilizzato solo da clienti e multinazionali attive in Italia, sbarcherà negli Stati Uniti. Gli altri due incontri saranno dedicati a [m]Platform e a un altro progetto locale, Mira.

La genesi di Mathilde

MATHilde, il cui claim “Empower your search” è stato scelto al termine di un contest interno, unisce la parola inglese MATH per sottolineare l’importanza della matematica e dell’algoritmo; e ilde - dall’etimo HILD che significa battaglia - per evidenziare l’aspetto del combattimento: MATHilde, secondo GroupM, rappresenta la conquista nell’elaborazione efficiente dell’immensa quantità di dati disponibili e nell’automazione degli aspetti più complessi nell’ambito del search advertising. «Oggi GroupM entra nel mondo del machine learning e lo fa attraverso la search», ha spiegato Tosoni.

Perché il search

«In Italia il search è un mercato da 750 milioni di euro, circa un terzo degli investimenti complessivi sul digital, e la sua crescita media è stata del 6%», ha continuato Tosoni. Il segmento, che soprattutto nel nostro Paese significa quasi esclusivamente Google, «è anche in costante evoluzione a causa della moltiplicazione dei dispositivi, dei prodotti e delle continue innovazioni, come la voice search». MATHilde si posiziona in quest’area per ottimizzare e automatizzare i processi e garantire ai clienti e ai brand di sfruttare - come mai prima d’ora- tutti i benefici del machine learning.

Fides Tosoni

GroupM definisce MATHilde

  • un bidder che automatizza l’ottimizzazione delle campagne di search, secondo tutti i KPI’s, sia di performance che di branding, anche in maniera congiunta;
  • un tool esclusivo di GroupM in grado di sfruttare come mai sino ad oggi i benefici del machine learning in ambito media;
  • potente, in quanto in grado di modificare i bids di tutte le keyword in campagna 4 volte in un’ora, 24h/24, 7gg/7 per 365 giorni all’anno;
  • in grado di apprendere ed evolvere continuamente per adattarsi ai mutamenti di scenario;
  • facile da usare, scalabile ed efficiente;
  • generatore di risultati straordinari.

MATHilde risponde a molteplici obiettivi

In sintesi MATHilde è: un bidder automatico; un orgoglio italiano di GroupM; l’esaltazione del machine learning per raggiungere performance straordinarie; ed è applicabile a tutti i motori di ricerca, grazie alla sua continua capacità di apprendimento. MATHilde consente anche di rendere più efficiente un processo che richiede ingenti investimenti e competenze specifiche: oggi GroupM è la prima realtà in Italia per budget gestiti e persone impiegate in campo search, cui il prodotto va a facilitare, e non poco, il lavoro. GroupM lo vede come una grande opportunità di business: per questo non sarà a disposizione solo dei clienti, ma in generale di tutto il mercato. Vale la pena tenere presente che il search è il segmento meno intermediato, con un 60/70% del giro d’affari contrattato direttamente con Google e gli altri motori di ricerca.

MATHilde alla prova

Di particolare interesse è la capacità del tool di rispondere e combinare insieme tutti i tipi di KPI, sia quelli con obiettivi di branding sia di performance. «La potenza dell’algoritmo ci consente di ottenere risultati straordinari», continua Tosoni.  Si parla di una diminuzione media del CPC del 34%, CPL in discesa del 36% e CPS a -42%. Salgono Impression Share (+12%) e CR (+2%) mentre il Bounce Rate cala del 5%.

Tosoni ha quindi mostrato due case history di successo tra le numerose campagne già condotte con MATHilde: la prima relativa all’automotive e la seconda riguardante un cliente ecommerce. In quest’ultima GroupM ha messo alla prova MATHilde «con l’obiettivo tipicamente ritenuto impossibile  di aumentare le vendite diminuendo il CPA: grazie alla capacità di apprendere ed evolvere ciò si è realizzato con il volume delle transazioni più che triplicato». Nel dettaglio, il CPA si è ridotto dell’80% a fronte di una  diminuzione degli investimenti del 13%. E, nonostante fosse un nome noto, nelle keyword sono stati usati solo termini generici senza fare riferimento al marchio

Four Colour Theorem

La base su cui poggia MATHilde è l’algoritmo di Four Colour Theorem, guidata dal professore presso l’Università di Pisa Nicola Ciaramella. «La mia idea è stata quella di prendere un algoritmo e costruirci una startup». Il resto è venuto da sé: «GroupM ha quindi valutato e sperimentato la tecnologia per capire se potesse trasformarsi in business vero e applicabile su larga scala». E così è nata la collaborazione con GroupM, grazie a un prodotto che apprende,  evolve e ottimizza ogni 15 minuti, 24 ore al giorno per tutto l’anno.

Nicola Ciaramella

GroupM, la parola d’ordine è machine learning

MATHilde sarà presto affiancato da altri prodotti, grazie sempre alla partnership con Four Colour Theorem: dal search l’algoritmo verrà esteso a social, video e digital planning sempre allo scopo di accompagnare i clienti nella gestione delle attività pubblicitarie. Se, infatti, search è sinonimo di Google, Facebook lo è di social e YouTube di video: tutti presidi ovviamente strategici per le strategie di business visti gli elevati investimenti veicolati su queste piattaforme.

Il tema della trasparenza

Infine si è parlato di trasparenza, uno dei temi del momento dopo che diversi advertiser, tra cui P&G, hanno chiesto alle agenzie maggiore apertura. «Vogliamo dare ai nostri clienti il massimo controllo sulla destinazione degli investimenti digitali», è intervenuta Tosoni, citando anche le partnership instaurate con Integral Ad Science e Moat. Le ha fatto eco Beduschi: «gli analisti, e in generale l’ambiente finanziario, ci considerano tra i più trasparenti sul digitale». GroupM è anche parte di diverse associazioni, come la Coalition for Better Ads, insieme a realtà come Facebook e Google, che secondo Beduschi non sono ancora pienamente trasparenti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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