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Teads si fa promotore di una clean advertising e scommette sulla creatività

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A Mykonos è andato in scena #Brandix, l’ultimo appuntamento organizzato dalla società guidata in Italia da Dario Caiazzo. Tanti gli spunti emersi, tra cui anche l’importanza dell’AI e della personalizzazione

Dall'inviato a Mykonos, Giacomo Broggi

Clean advertising. È questo uno dei temi più dibattuti all’interno dell’industry in un contesto in cui i budget pubblicitari degli inserzionisti sono minacciati da problematiche come brand safety, bot e frodi. Ed è questo l’oggetto dell’ultima campagna lanciata da Teads, società francese che ha inventato il formato InRead, protagonista a Mykonos lo scorso weekend con un ristretto numero di clienti e giornalisti. Presente una folta squadra della filiale italiana dell’azienda oggi controllata da Altice, capitanata dal managing director Dario Caiazzo. Nel corso del weekend, i lavori di Brandix si sono dunque concentrati sulla questione di una pubblicità pulita, al centro dell’impegno di Teads, che sta investendo risorse e denaro per adeguare la propria proposta commerciale alle esigenze degli spender, contribuendo al contempo a un generale progresso di tutta la filiera, come testimonia la sua adesione alla Coalition For Better Ads.

L’outstream

Sono in pochi ormai a non conoscere l’oustream, forma di comunicazione video che è diametralmente opposta all’instream, e che si caratterizza per essere posizionata all’esterno di un player video, come spiegato da Lorenzo Agapito, ultimo arrivato nel team di Marketing & Communications di Teads Italy, di cui fanno parte anche Antonella La Carpia e Giorgia Fontana. Altri benefici dell’outstream, ha proseguito Agapito, sono il contesto, che è quello premium garantito dalla rete di editori partner di Teads, la scalabilità e la viewability. E nonostante l’outstream sia una tendenza consolidata, il segmento ha ancora ampie potenzialità, viste le stime del Politecnico, secondo cui assorbe circa il 35/40% degli investimenti video, previsti attorno ai 500 milioni quest’anno. Infine, va ricordato il rapporto privilegiato tra outstream e mobile, con questo tipo di soluzione che è in grado di rispondere all’elevata domanda di inventory verticale.

L’impegno di Teads per la brand safety

La brand safety è un argomento molto caldo, acceso dall’affaire YouTube emerso nel tardo inverno di quest’anno. Come si pone Teads di fronte al tema? «La piattaforma ospita solo premium publisher - ha spiegato Agapito - che coniugano qualità, rilevanza e scalabilità». E poi c’è «la possibilità di inserire keyword targeting», ha aggiunto Antonella La Carpia evidenziando anche le partnership attive con Integral Ad Science e Doubleverify in materia.

Dario Caiazzo (Credits: Alessio Jacona)
L’intelligenza artificiale

Quindi è salito sul palco Dario Caiazzo, il quale ha voluto focalizzare il suo intervento sull’intelligenza artificiale. Il manager ha evidenziato una recente dichiarazione di Vladimir Putin, secondo cui chi sarà in grado di sviluppare la migliore forma di intelligenza artificiale, sarà anche il soggetto capace di governare il mondo. Spostandoci dalla geo-politica alla pubblicità, nel corso degli ultimi anni abbiamo visto emergere con prepotenza l’utilizzo di sistemi di AI, mirati ad aumentare la qualità della profilazione e dell’efficacia dell’advertising. Secondo Caiazzo, in futuro la pubblicità sarà: interattiva, mobile, data-driven e conversazionale. Tutti ambiti in cui Teads è in prima linea, con l’ultimo, quello conversazionale, che è quello più legato all’AI e in cui i chatbot fanno da protagonisti, come dimostra l’operazione condotta per Tommy Hilfiger, «I creativi devono lavorare con gli ingegneri ed è quello che stiamo facendo in Teads», ha dichiarato Dario Caiazzo.

Credits: Alessio Jacona
Teads e il programmatic, complementari agli OTT

Massimo De Gennaro, sales director di Teads Italy, ha affrontato il tema del clean advertising e dei piani futuri della società. «L’anno prossimo prevediamo di allargare il raggio di publisher partner, con nuove, prestigiose collaborazioni», ha affermato. Poi, Di Gennaro ha voluto riprendere quanto già anticipato da Antonella La Carpia, vale a dire la qualità e la sicurezza del contesto pubblicitario offerto da Teads, con percentuali di frodi ben inferiori alla media del mercato grazie anche a partnership come quella con Grapeshot, che consente all’azienda di vendere inventory filtrate sulla base di parametri selezionabili di volta in volta dagli inserzionisti. E in un mercato video dominato da Facebook e YouTube, Teads, ha spiegato Di Gennaro, si pone come complementare all’interno dei piani media degli inserzionisti che lavorano con i due giganti americani per via della scalabilità e dalla certificata efficacia degli strumenti outsream.

Teads Studio

Nella seconda giornata sono stati trattati gli aspetti creativi e il tema della reach incrementale in ambito pubblicitario. «Da concessionaria Teads è diventata un partner creativo», ha sottolineato Donatella Urrai, responsabile delle attività italiane di Teads Studio. In questo campo, l’ultima frontiera è rappresentata dal monitoraggio delle emozioni e delle reazioni alle persone esposte a un determinato messaggio promozionale, al fine di adeguare la creatività. Per questo Teads ha stretto un’intesa con Real Eyes, attraverso cui è possibile testare le campagne prima della messa online, in modo tale da individuare i picchi di attenzione, l’indicatore principale, ma anche l’engagement, la felicità, la noia e la paura. E poi Teads Studio può riadattare le creatività, trasformando i video da orizzontali a verticali, o ancora inserire call to action nei momenti di maggiore attenzione. «L’interattività e la personalizzazione creano rilevanza e impattano positivamente sui kpi», ha concluso Donatella Urrai, prima di mostrare gli ultimi lavori realizzati dalla sua unit.

Credits: Alessio Jacona
Teads è reach incrementale

Nel 2016 i consumatori hanno passato il 49% della loro giornata sul pc o sul cellulare. Dal 2011 ad oggi il tempo medio speso dai giovani (18-24) guardando la tv è passato da 23 minuti a 14 minuti e lo smartphone è il device senz’altro più consultato da questa fascia di popolazione. È partito da queste premesse l’intervento del sales manager Giampiero de Angeli. «Teads può essere il partner giusto dei brand che vogliono intercettare sul digital tutti quegli utenti che non possono trovare in tv. I light tv viewers sempre più presenti e attivi nel mercato italiano sono i consumatori di domani, è quindi importante per tutti i brand farsi trovare pronti e non perdere l’occasione di incrementare la reach delle loro campagne», ha dichiarato de Angeli. La società, infatti, ha una reach di 31 milioni di italiani, di cui 9 milioni sono uomini 18-45, raggiungibili in ambienti premium. «E dopo l’acquisizione da parte di Altice, il focus nei confronti della reach incrementale è aumentato», ha concluso Giampiero de Angeli.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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