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MUSA, la svolta digital talent tra musica, energia e creatività

Autore: D Sechi

Luca Seminerio


Luca Seminerio racconta il cambio di marcia della sua struttura, con un focus sempre più marcato sul cliente: «Tra branded content e campagne di influencer marketing, punteremo sempre su qualcosa di unico»

Si dice in giro che Luca Seminerio sia refrattario alle pause, per non parlare delle vacanze. È sempre lì, che pensa, rimugina, progetta, con il poster di Archimede Pitagorico che gli guarda e protegge le spalle. Ogni momento è buono per essere rivoltato, anche da cima a fondo, perché no?! La nave va e mai più si fermerà, a vele spiegate, con vento sempre favorevole, ma nulla, Seminerio avverte un movimento negativo, forse è un bullone non ben avvitato, una saldatura che non è andata così a buon fine in prua, come avevano millantato quelli del cantiere. In realtà, le cose non stanno andando male, il più delle volte, ma potrebbero andare meglio, procedono bene, ma con una piccola giravolta si sfiorerebbe il capolavoro. Sfiorare, mai raggiungere, altrimenti che gusto ci sarebbe? C’era una volta Areaconcerti, più che una società, un modo di vivere la musica dal vivo in maniera popolare, aperta a tutti eppure, allo stesso tempo, personalizzata. Una visione ricca di suggestioni social, prima dell’avvento dei social, con il coinvolgimento creativo e mai passivo di tutti, dagli attori sul palco, a quelli dietro le quinte, dai tifosi agli sponsor, tutti, e nessuno escluso, pronti a proporre e a offrire qualcosa per rendere più saporita la grande torta del divertimento. E dietro tutto, la mente sempre sveglia, vigile, attiva nel creare nuovi traguardi, abbellimenti, coreografie, effetti speciali di Luca Seminerio. Che sul finire dello scorso anno ha smesso quasi di dormire. Chi gli stava più vicino ha capito subito: stava per cambiare tutto, e stavolta in maniera radicale. E mentre pensieri e parole scorrevano ininterrottamente, ecco piombare sulle nostre teste la famigerata pandemia che tutto porta via. A quel punto, Seminerio ha messo un punto, ha scelto i caratteri, i colori, ha perfezionato la strategia, e ha chiamato il tutto MUSA. Sentori di musica, non poteva essere altrimenti, ma anche palesi richiami alla mitologia classica, alle muse figlie di Zeus, protettrici dei canti e dei balli e magari anche di tutti noi. Ci stiamo sbagliando ragazzi? Per non incorrere in voli pindarici e in precipizi conseguenti, abbiamo pensato bene di chiedere lumi direttamente all’ideatore, Luca Seminerio, proprio lui.

Una rivoluzione, con lo zampino del Covid?

«Non proprio. La pandemia ha sicuramente accelerato un processo che però era ormai giunto a maturazione e aveva fatto la sua prima comparsa qualche anno fa. Le basi di partenza sono da ricercare nelle nostre attività digital, nei progetti branded, siamo soci OBE, non dimentichiamolo. Il rebranding è stato pensato e ripensato per oltre sei mesi».

MUSA, su sfondo giallo, cosa significa?

«È un colore che simboleggia la creatività, l’energia. Il nome mantiene in sé l’elemento musica, ma richiama anche suggestioni classiche, c’è ambizione e concretezza. Una realtà sempre più digital oriented e talent centrica. In fondo, siamo sempre noi, ma siamo anche più freschi, diretti verso un mondo nuovo, laddove la comunicazione classica non avrà più spazio, da qui ai prossimi cinque anni».

Che è un qualcosa che dice da tempo, una sorta di conto alla rovescia

«Cosa è successo durante l’emergenza? Chiara Ferragni e Fedez hanno promosso una raccolta solidale e l’hanno fatto, con enorme riscontro, sui social. I media tradizionali son lì che cercano di acchiappare gli ultimi spiragli, raccontano, sono presenti, ma non hanno più appeal, perché la vera scena ormai la disegnano i digital talent. Fedez oggi ha più di 11 milioni di follower, c’è forse qualche media/testata che può anche solo sognare di avere un simile seguito? Se a questo associ l’e-commerce, ormai dominante, le potenzialità diventano enormi».

MUSA cosa regalerà a questo nuovo scenario?

«MUSA firmerà contenuti creativi, si muoverà tra branded content e campagne di influencer marketing, punterà sempre su qualcosa di unico, differente e a giudicarci sarà il target di riferimento. Un processo che richiama quello delle antiche pubblicità, con le figure dei testimonial, la fiducia che ispiravano e che portava l’utente a scegliere quel brand piuttosto che un altro. Oggi quel mondo non c’è più. Oggi c’è il Talent».

I media tradizionali però sono sempre presenti e, anche se indeboliti, pongono il loro aut aut. La tv viene ancora considerata un approdo vantaggioso, o no?

«Il content marketing vale 500 milioni all’anno, la pubblicità sui media tradizionali circa 5 miliardi. Una differenza non da poco, ma le quote di mercato si stanno modificando ogni anno, una tendenza che non può essere fermata. Dopo tutto, l’Italia è tra i principali Paesi per utilizzo di social, eppure soffre, come spesso accade, di qualche ritardo. Il canale dei Talent è qualcosa di reale, sta diventando una industry. Questa è la realtà di MUSA, che costruirà ponti creativi tra brand e agenzie, impegnandosi a scovare ogni volta valori comuni tra le parti».

Poi, un bel giorno, torneremo anche ad abbracciarci

«Certo, e noi ci saremo. L’unione tra le due dimensioni rappresenta un completamento reciproco. A quel punto ci sarà un’impennata del settori eventi e MUSA sarà pronta, sempre con la musica in primo piano».

Suggestioni, emozioni, capacità identificative, per voi cosa vuol dire musica?

«Un qualcosa di estremamente dinamico, liquido, una fonte di possibilità creative, di emotività, di pathos, al di là dei singoli generi. E oggi, la musica è diventata ancora più democratica: tutti possono provarci, ma rimane chi se lo merita. Per MUSA è un argomento talmente importante che andremo a insegnarlo».

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In che senso?

«Ho accettato di organizzare un corso di specializzazione per conto dello IED, un corso su musica, marketing e branding. Ho messo su una squadra di 20 docenti, composta da esperti, operatori dell’industria e dei settori trattati. Saranno 90 le ore di studio e specializzazione. Il tutto partirà a marzo del 2021. Ci saranno esperti di booking, e quindi di tutto quello che fa sponsoring in festival e concerti; a.d. di case discografiche per capire come ci si debba muovere, con tutte le leve della promozione; si parlerà di talent management e dei percorsi strategico creativi di un brand. Un approccio molto marketing oriented, ma piuttosto singolare, unico».

Ma se anche la prossima estate dovessimo trovarci nella situazione attuale?

«Allora per tutto il settore eventi sarebbero guai seri. Stiamo parlando di un ambito che in Italia vale 500 milioni, anzi valeva mezzo miliardo, adesso quanto?  Venti milioni? Sono 400.000 le persone impegnate lavorativamente. Una situazione gravissima, a cui però la politica non sembra prestare la giusta attenzione».

Torniamo a MUSA e al punto di partenza, ossia le fondamenta rese solide da Areaconcerti. Quali sono i progetti e i numeri dai quali partite?

«Possiamo contare su clienti prestigiosi, numeri uno dei loro settori: per citarne alcuni, Coca-Cola, Tuborg, Postepay. Veniamo da un anno, il 2019, di grandi successi, chiuso con un fatturato di 5,5 milioni. Siamo all’opera nel fashion, con Fred Perry, con un format molto particolare dedicato all’apertura dello store in Porta Ticinese a Milano. Lavoriamo con PhotoSì, marchio che trasforma le emozioni in prodotti personalizzati. Siamo abbastanza completi: beverage, tecnologico con Google, moda con Colmar, oltre che con il citato Fred Perry, bancario con PostePay. E poi cosmetici, automotive, tutto pane per i nostri denti».

E qualcosa che invece non avete mai affrontato e che vi piacerebbe incontrare?

«L’energia rinnovabile, ma anche le campagne sociali, settori che rappresenterebbero delle vere sfide per la nostra creatività».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 15/04/2024


Absolut Vodka sceglie CreationDose per la campagna di influencer marketing dedicata al lancio di Absolut Gift

Absolut Vodka, il brand leader di vodka premium, ha lanciato lo scorso mese la nuova bottiglia “Absolut Gift” e, dopo una gara, ha scelto CreationDose per la realizzazione del progetto di influencer marketing su Instagram, con l’obiettivo di promuovere Absolut Gift come il regalo perfetto per ogni occasione e stimolare l’engagement del pubblico. Il brand ha prodotto le bottiglie  in quantità limitate, disponibili per la vendita in esclusiva su Amazon dal 21 marzo. La particolarità della bottiglia risiede nell’offrire una “gift experience” unica attraverso il suo QR code che, una volta scansionato, mostra messaggi personalizzati dai  propri  amici  attraverso  la  realtà  aumentata e  rende speciale ogni evento.  La strategia influencer Il team di CreationDose è stato chiamato a ideare la strategia per il lancio del prodotto e ha individuato profili in linea con i valori del brand legati all’amicizia, al divertimento e all’inclusività. La squadra di influencer selezionata comprende Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, conduttori di “Most Ridiculus” su Comedy Central Italia e coppia nella vita, e Lina Galore, la vincitrice della terza edizione di Drag Race Italia. I creator hanno raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto Absolut Gift all’interno di uno storytelling in linea con i loro contenuti di intrattenimento, arricchito da un tocco di magia. Lina Galore ha assunto le vesti di una fatina che arriva in aiuto di Edoardo e Alberto, in crisi per un’idea regalo: la bottiglia Absolut Gift risolve il loro dilemma. “Ciascun party è un’occasione per creare ricordi indelebili, e Absolut Gift rappresenta un regalo unico che rende ogni momento ancora più speciale”, afferma Letizia Invernizzi, Brand Manager di Absolut Vodka. “Insieme al team di CreationDose, che abbiamo scelto per la sua capacità di connettere brand e community attraverso i giusti creator, abbiamo dato vita a una campagna originale, capace di dare voce  ai  valori  del  brand  con creatività. Con il lancio, Absolut si conferma un brand che osa innovare e che si impegna a celebrare l’unione e la gioia di stare insieme”.  La campagna a supporto Il team di CreationDose ha coordinato una campagna di seeding che ha amplificato la risonanza del lancio di Absolut Gift e ha inviato a un pool di creator box personalizzate e curate in ogni dettaglio, per un’esperienza di unboxing propensa alla condivisione. Infine, CreationDose ha curato l’ideazione e la distribuzione del comunicato stampa dell’azienda, in collaborazione con Ghost Studio per l’attività di Pr. “Siamo molto contenti di essere stati scelti da Absolut per l’ideazione della campagna - sottolinea Anthony Favitta, Head of Influencer Marketing di CreationDose -. Per il team di CreationDose è motivo di orgoglio essere riusciti a progettare una campagna che sia stata in grado di abbracciare i valori del brand e farli propri; una leva essenziale al fine di raggiungere i risultati migliori”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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