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GEDI: nel primo semestre 102 milioni di ricavi pubblicitari in calo del 30,8% per effetto del Covid

Autore: Redazione

John Elkann


Il fatturato al 30 giugno 2020 è pari a 248,9 milioni (-17,8%), mentre i ricavi diffusionali, pari a 125,7 milioni, sono diminuiti del 6,6%

Il Consiglio di Amministrazione di GEDI Gruppo Editoriale, presieduto da John Elkann, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020 presentati dall’Amministratore Delegato Maurizio Scanavino. L’andamento del primo semestre del 2020 è stato notevolmente impattato dalla diffusione del virus Covid-19 e dalle conseguenti e opportune misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle autorità pubbliche e locali. Pertanto, i ricavi consolidati si sono attestati a 248,9 milioni di euro, registrando una flessione del 17,8% rispetto al primo semestre del 2019. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 14,2% del fatturato consolidato (18,4% sul brand Repubblica).

Le diffusioni

I ricavi diffusionali, pari a 125,7 milioni, sono diminuiti del 6,6% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Gli effetti del Covid-19 e delle misure restrittive introdotte a livello regionale e nazionale hanno impattato negativamente sull’andamento delle vendite in edicola. Per contro, l’attività di vendita degli abbonamenti digitali ha confermato il trend positivo, sostenuta sia dal proseguimento delle azioni di massimizzazione della redditività della customer base sia dalle maggiori attivazioni conseguenti alla crescente attenzione dei lettori per le notizie riguardanti la diffusione del Covid-19. All’interno di questo contesto è stata avviata una politica promozionale sia sui prodotti premium (Rep:, Topnews, Stai con Noi) sia sugli abbonamenti annuali alla copia replica. Tutte queste azioni hanno incrementato la customer base che a fine giugno ha raggiunto i 231 mila abbonati su tutte le testate del Gruppo, quasi il doppio rispetto all’analogo mese del 2019 e superiore di circa 104 mila abbonamenti rispetto a fine dicembre 2019.

La pubblicità

I ricavi pubblicitari, pari a 102 milioni, hanno subito un calo del 30,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019. La flessione è sostanzialmente riconducibile agli effetti del Covid-19. Con riferimento ai diversi mezzi del Gruppo, nel semestre la pubblicità su stampa è risultata in calo del 31,9% e quella sulle radio del 41,6%; più contenuta è stata la flessione della raccolta su internet, -8,1%.

I costi

I costi, inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 9% rispetto al primo semestre del 2019; sono diminuiti sia i costi del personale (-5,2%) che gli altri costi (-11,3%). Va peraltro evidenziato che tali riduzioni riflettono solo parzialmente gli effetti delle riorganizzazioni realizzate nelle aree tipografiche, amministrative e gestionali di GEDI News Network e della Capogruppo nonché nelle strutture commerciali locali della concessionaria di pubblicità A.Manzoni&C.. Il margine operativo lordo consolidato è stato negativo per 11,6 milioni, includendo elementi economici non direttamente riferibili allo svolgimento ordinario del business per complessivi 7,4 milioni, derivanti principalmente da operazioni di riorganizzazione del personale e da costi e oneri connessi al Covid-19. Al netto di tali componenti, il margine operativo lordo rettificato è stato negativo per 4,2 milioni rispetto ai +23,5 milioni nel primo semestre del 2019. Il risultato operativo consolidato è stato negativo per 129 milioni e include, oltre agli oneri, 101,6 milioni di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. Tali svalutazioni si riferiscono per €61,0mn alla Cash Generating Unit (CGU) “La Repubblica”, per €16,0mn alla CGU “GEDI News Network Nord Est (Messaggero Veneto, Il Piccolo, Quotidiani Veneti, Corriere delle Alpi)”, per €21,4mn alla CGU “GEDI News Network Nord Ovest (La Stampa, Il Secolo XIX)” e per €3,2mn alla CGU “GEDI News Network Livorno (Il Tirreno)” e sono state effettuate per allineare i valori contabili di ciascuna CGU al valore recuperabile di riferimento determinato sulla base dei flussi di cassa dell’ultimo Business Plan approvato, adattati per riflettere alcuni scenari di possibile evoluzione della pandemia e dei suoi effetti sull’evoluzione del PIL italiano, e conseguentemente sugli investimenti pubblicitari, “pesati” in base al grado di probabilità. Senza considerare oneri non ordinari e svalutazioni, il risultato operativo rettificato ammonta a -20 milioni rispetto ai 7,6 milioni nel primo semestre del 2019. Il risultato netto consolidato registra una perdita di 120,5 milioni recependo svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test per 74,2 milioni al netto dell’effetto sulle imposte e oneri per ristrutturazioni e altre componenti non ordinarie con effetto sul risultato netto pari a 5,7 milioni. Nel semestre sono state inoltre registrate impairment loss per 5,6 milioni sul valore delle partecipazioni detenute in Editoriale Libertà ed Editoriale Corriere di Romagna e 9,3 milioni di rettifiche delle imposte anticipate per effetto del peggioramento, causa Covid-19, delle previsioni di recuperabilità delle perdite fiscali pregresse. Nel primo semestre 2019 il risultato netto era stato negativo per 19,1 milioni per effetto della svalutazione di 17,3 milioni del valore della partecipazione detenuta in Persidera. Al netto degli effetti di cui sopra, il risultato netto rettificato del primo semestre 2020 è negativo per 25,7 milioni rispetto ai +0,8mn del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

Evoluzione della gestione

In un contesto di visibilità ancora ridotta, alcuni dei principali operatori del settore prevedono che nel 2020 il mercato della raccolta pubblicitaria possa subire un calo tra il 15% e il 20%, in funzione di diversi scenari sugli effetti del Covid-19. Un calo così significativo si era verificato in precedenza solo durante la crisi del 2012 quando il mercato aveva fatto registrare un -14,3%. Allo stato attuale tutti gli elementi che concorrono alla formulazione di previsioni per l’esercizio restano significativamente incerti in quanto dipendono, tra l’altro, dall’evoluzione della pandemia e dagli effetti nei prossimi mesi delle misure pubbliche nel frattempo implementate e da implementare. Le circostanze evocate rendono allo stato altamente incerta qualunque previsione che la società formulasse. Il Gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per gestire la crisi: ha implementato ulteriori misure per ridurre i costi e contenere gli esborsi per investimenti non strettamente necessari, procede regolarmente ad assessment sulle posizioni di liquidità rapportandosi con i propri partner finanziari, e continua ad attuare tutte le misure di sicurezza sanitarie a tutela dei propri lavoratori definite e richieste dalle diverse autorità locali. Il Gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate a garantire prospettive di sviluppo positive nel medio-lungo periodo, sia pure in un quadro macroeconomico inevitabilmente compromesso per il 2020.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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