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Connexia, la reazione culturale contro la crisi del sistema

Autore: D Sechi

Massimiliano Trisolino


Massimiliano Trisolino, Managing Partner Strategy & Creativity dell’agenzia, ci racconta i mesi del lockdown dominati da un’organizzazione estremamente strutturata, tra gare vinte, iniziative solidali, incertezze di mercato e nuovi scenari

Arrivano le prime testimonianze. Come ha reagito il mercato? Le aziende? Le agenzie? Noi consumatori ci stiamo guardando allo specchio da mesi ormai, consapevoli di attese, aspettative, obiettivi, risorse, desideri, utopie, ma i costruttori dei nostri sogni hanno dormito, immaginato o non hanno mai smesso di cercare soluzioni? Le prime voci dal campo si fanno largo. Connexia è uscita dai blocchi con una prontezza che forse ha sorpreso gli stessi titolari. Massimiliano Trisolino, Managing Partner Strategy & Creativity dell’agenzia, utilizza una locuzione degna dei migliori Giochi Olimpici che, visti gli eventi, tornerà utile nell’estate del 2021: «Abbiamo avuto una risposta reattiva e abbiamo preso in mano la situazione, consapevoli delle difficoltà. Connexia ha subito voluto testimoniare la sua vicinanza ai clienti, è sempre stata operativa, ha partecipato a un discreto numero di gare, anche durante la chiusura, e ha subito pensato alla salute del proprio entourage: una settimana prima che fosse ufficializzata la chiusura del Paese, la struttura, che conta 150 persone, era già pronta in modalità smartworking».

Una soluzione definitiva?

«No, ma comunque prolungata fino al 31 agosto. È andata bene, abbiamo raggiunto molti risultati e lavorato con soddisfazione, ma il nostro è un mondo che si nutre volentieri del confronto fisico, necessario per poter crescere, che deve sbattere la testa sui progetti lungo i corridoi dell’agenzia, che deve incontrarsi».

E allora come siete riusciti a preservare le vostre attività?

«Merito di un approccio consulenziale molto strutturato: la famosa “organizzazione”, che ci ha permesso di rimanere operativi al 100%. In questo siamo stati facilitati dal grande lavoro effettuato nell’ultimo lustro, lasso di tempo in cui abbiamo consolidato la funzione operations, che danno ordine alle varie competenze che contraddistinguono Connexia, alle nostre differenti “anime”: innovation, creativity, content, data».

E le citate gare?

«Abbiamo vinto, tra media e creatività, AssoBirra, Ontex e Europ Assistance, oltre ad un progetto di consulenza di comunicazione per Cereal Docks, e realizzato per ActionAid una bella campagna stampa e digital. Tutti budget dell’ultimo periodo, quello del lockdown».

A proposito di emergenze, quarantene, chiusure, Connexia si è spesa molto per la comunità…

«Sì, abbiamo lanciato la Mappa della Solidarietà, una app che abbiamo sviluppato per tracciare tutte le imprese impegnate attivamente nella lotta all'epidemia, mappando le donazioni in denaro e materiali effettuate dalle singole aziende e rappresentandole graficamente in forma di dati aggregati: è possibile consultare sia le donazioni totali, sia suddivise per settori industriali, per beneficiari e per tipologia di donazione (monetaria o non monetaria). Abbiamo anche sviluppato una app per mappare a livello internazionale le diverse campagne legate al Covid, per capire come i brand hanno scelto di comunicare durante l’emergenza, e inaugurato “Wake Up Innovators Restart”, un ciclo di incontri dedicato alla “ripartenza” post-emergenza Covid-19 con i top manager protagonisti dell’industria italiana. La nostra Corporate Communication Director, Zornitza Kratchmarova, intervista ogni settimana un ospite in rappresentanza di una specifica industry, tra le aziende che si sono distinte nel donare durante l’emergenza. Tutte queste iniziative sono legate alla nostra volontà di andare oltre il concetto di agenzia adv: non siamo semplicemente un player pubblicitario, ma una struttura che si occupa di cultura, di business e di comunicazione. Ci prefiggiamo, come ben raccontato anche dal nostro recente rebranding, di aiutare i clienti a risolvere i problemi e raggiungere obiettivi di business e comunicazione facendo leva su queste competenze».

Avete quindi un polso della situazione tale da capire quanto abbia rallentato il mercato.

«Dal nostro punto di osservazione, diciamo intorno al 10%. La chiusura del 2019 ci vede in crescita, sempre più competitivi, come testimoniato anche dall’acquisizione di Ragooo, che ha completato ulteriormente il nostro potenziale su media, data analytics e SEO. Il 2020 diventa un anno di contenimento e, probabilmente, non saranno questi che stiamo vivendo i mesi peggiori.  Si parla di un calo degli investimenti generale tra il 20 e il 40%».

Avete avvertito qualche reazione rispetto all’inizio della Fase 2?

«In effetti sì. Soprattutto nelle ultime tre settimane, ci sono state aziende che hanno sbloccato qualche budget e non poche realtà ci stanno chiedendo consiglio su come agire e quali leve attivare, tra quelle “classiche” e quelle incentrate sul digital. Quest’ultimo sta prendendo sempre più piede, anche se, ovviamente, durante il lockdown, il consumo televisivo ha registrato un’impennata notevole. Connexia è in ogni caso pronta all’integrazione di diverse leve, come dimostra il pitch Motta vinto lo scorso anno, un incarico che unisce tv e digital».

Scenari prossimi?

«Occorrerà attendere settembre e l’ultimo trimestre dell’anno, per capire un mercato che ora è sulla difensiva. Sono situazioni delicate, che possono avere ripercussioni anche all’interno dell’agenzia, sul senso di appartenenza che deve essere coltivato, tenuto in forma. Un lavoro nel lavoro, che l’agenzia adempie grazie a una figura predisposta che si occupa di quello che possiamo chiamare “la dimensione culturale” di Connexia».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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