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Christina Lundari ricorda di “audere semper!”

Autore:

Christina Lundari


La General Manager di Verizon Media Italia racconta il suo percorso lavorativo e i twist che ha affrontato, passando dalle ricerche di mercato alla comunicazione pubblicitaria

Puntata numero sei per la rubrica che racconta le carriere delle donne del digitale. Focus su Christina Lundari, General Manager di Verizon Media Italia, protagonista di una storia lavorativa che l’ha vista impegnata in più ambiti a seguito di una scelta drastica: lasciare il mondo delle ricerche di mercato – in cui ha lavorato per 15 anni – per quello della comunicazione pubblicitaria. Un salto ardito, ma suggerito dalla passione verso l’advertising. Una scelta che, a conti fatti, ha pagato. 

Come ha avuto inizio la sua carriera nel settore dell’advertising technology?

Dopo 15 anni di esperienza nel mondo delle ricerche di mercato, durante i quali ho imparato l’arte del data-driven decision making e i fondamentali della comunicazione pubblicitaria, mi sono interrogata su come continuare il mio percorso e ho capito di avere due aspirazioni. La prima era quella di conoscere meglio il potenziale del digitale - un mondo all’epoca ancora relativamente agli inizi - e la seconda era quella di ricoprire un ruolo legato allo sviluppo commerciale, attività in cui sentivo di esprimermi al meglio. Ho quindi lasciato il ruolo di Head of Client Service in Millward Brown/WPP per entrare in Google con il ruolo di Head of Business Development. Per me è stata una scommessa gigante, un salto quantico, visto che lasciavo un importante ruolo manageriale e un business di cui conoscevo ogni virgola. Ma ne è decisamente valsa la pena, è stata una scelta che ha ampliato le mie conoscenze e che mi ha aperto molte strade. Memento audere semper!

Quali sono le sfide principali che aziende come la sua si trovano ad affrontare oggi?

Il nostro settore evolve molto rapidamente e altrettanto rapidamente bisogna adattare la propria offerta e aggiornare le proprie conoscenze. I costi di innovazione e sviluppo tecnologico costituiscono la voce più importante del P&L globale. In un mondo dominato dagli OTT, un altro requisito necessario è essere agili per competere con i player locali, sfida non semplice quando si lavora in una multinazionale con diversi stakeholder. Infine, in un contesto sempre più automatizzato è ancora più importante distinguersi curando le relazioni e offrendo un buon servizio ai clienti.

Come descriverebbe gli effetti di tutti questi cambiamenti?

Positivi perché nascono nuovi business, perché si aprono nuove opportunità per il mondo della comunicazione e per i brand per ingaggiare il proprio pubblico. Negativi perché la quantità di attori sul mercato è enorme e per i clienti è complesso orientarsi in un contesto così frammentato e disordinato. Vi è anche una percezione di scarsa trasparenza e generalizzata bassa qualità che generano diffidenza verso l’intero comparto digitale.

Secondo lei, qual è stato l’avvenimento tecnologico che ha avuto il maggiore impatto negli ultimi anni?

Anche se è nato da poco, sono convinta che il 5G sia la novità più importante degli ultimi anni in quanto rivoluzionerà il nostro modo di vivere, lavorare, comunicare. Il fatto che gli oggetti potranno comunicare tra loro producendo un’enormità di dati che potranno essere elaborati in loco e in tempo reale consentirà di sviluppare nuovi modelli di business ed esperienze che ancora oggi fatichiamo ad immaginare. Sarà un mondo totalmente nuovo, anche sul fronte della comunicazione, e sarà bellissimo.

Qual è stata la lezione più importante che ha ricevuto nella sua carriera?

Ho imparato che un “no” può essere molto più efficace di un “sì”, perchè ti costringe a ripensare e a rifare il punto rispetto a dove sei e dove vuoi andare. La carriera per me è un percorso tutt’altro che lineare, in cui occorre trovare costantemente nuovi equilibri e ritarare i propri obiettivi. Spesso andiamo avanti come dei treni senza farci domande e senza renderci conto che in realtà le nostre esigenze e le nostre ambizioni magari nel frattempo sono cambiate. Quando qualcuno o qualcosa ci impone uno stop, può essere dura da accettare ma spesso è ciò che meglio ci consente di rimettere a fuoco le priorità, di prendere decisioni forti e di muoverci verso le giuste opportunità.

Cosa pensa riguardo la sfida che le donne di oggi affrontano per trovare l’equilibrio tra aspirazioni professionali e vita personale? In questo contesto, quale supporto offre la sua azienda?

In Italia è una sfida difficile, perché retaggi culturali inscalfibili vedono ancora nella donna il soggetto che deve occuparsi della casa e dei figli. E’ una sfida difficile perché il governo non attua politiche che favoriscano la parità di genere e non offre strumenti di supporto alle famiglie. Verizon Media, come molte altre multinazionali, è molto attenta a creare uguali opportunità per uomini e donne, per esempio offrendo strumenti concreti quali l’orario flessibile e lo smart working, ma è soprattutto attraverso percorsi di training e di coaching - per esempio sull’abbattimento dell’unconscious bias - che punta a diffondere una cultura aperta ed inclusiva.

Quale consiglio si sente di dare alle giovani di oggi che vogliono intraprendere una carriera di successo in questo settore?

Le nuove generazioni sono molto più avanti di noi nel considerare di avere pari opportunità, ma entrano in un mondo ancora guidato da vecchi stereotipi. Il mio consiglio alle giovani di oggi è quello di impegnarsi per eccellere ma anche di farsi avanti, di alzare la mano, di pestare duro sull’acceleratore e di individuare, lungo la strada, degli sponsor disposti ad aprire loro la strada verso opportunità di crescita. E poi suggerisco loro di prendere ogni opportunità senza indugi, anche se non ci si sente pronte perchè è solo uscendo dalla propria zona di comfort che si cresce e si sviluppano nuove capacità.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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