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Hearst: ELLE Italia punta alla leadership di raccolta e a diffusioni settimanali da 200.000 copie. Il 18 ottobre arriva Esquire

Autore: V Parazzoli


Il ceo Giacomo Moletto spiega a DailyMedia le strategie che porteranno da inizio novembre al lancio del nuovo weekly, la cui redazione, guidata da Maria Elena Viola, assorbirà quella di Gioia! Per il bimestrale maschile, l’obiettivo è di 50.000 copie

Il giorno dopo l’annuncio dell’avvio del progetto di settimanalizzazione di ELLE Italia, che si concretizzerà ai primi di novembre con la contestuale chiusura di Gioia! (di cui erediterà il giorno di uscita e, cioè, il giovedì), Giacomo Moletto, ceo di Hearst Italia e Western Europe, ha spiegato ieri a DailyMedia il senso di questa operazione, «mirata soprattutto a rafforzare e non certo a indebolire l’offerta del Gruppo in quello che è il segmento più importante dei periodici», ma che rendeva inevitabile il “sacrificio” della testata diretta da Maria Elena Viola che, intanto, ha già preso la responsabilità anche di quello che sarà il nuovo ELLE. «Spostiamo ELLE, il nostro marchio più forte, nel segmento dei settimanali con la ferma intenzione di assumere la leadership del segmento in cui competerà. Per fare questo - continua Moletto – e tenere su 52 numeri la stessa qualità dei 12 del mensile, è necessario rinforzarne la redazione. Anche per il digitale, accorpiamo le due redazioni e lavoreremo per migliorare la presenza su social come Instagram per l’attualità». Per quanto riguarda il prodotto cartaceo, il posizionamento ruoterà ovviamente soprattutto intorno alla moda e al luxury, e la leadership di segmento cui mira sul fronte della raccolta sarà favorita dall’appartenenza di ELLE a un grande network di 45 testate, in un contesto quindi privilegiato soprattutto dai grandi brand internazionali di moda e cosmetica per le loro pianificazioni. Inoltre, anche come sfoglio, sarà decisamente più simile a ELLE France, che è l’unico del network già settimanale, fin dal lancio nel 1945. Sempre il ceo di Hearst, tra l’altro, chiarisce che Gioia! non chiude perché in trend negativo, essendo anzi in territorio positivo dal 2016 per margini dopo aver raggiunto il breakeven l’anno precedente grazie anche al restyling di cui ha beneficiato nel 2013. Moletto aggiunge che anche l’obiettivo diffusionale del nuovo ELLE settimanale è ambizioso, con una media di 200.000 copie, quindi ancora maggiore sia di quella dell’attuale versione mensile (circa 173.000 copie a maggio), sia della stessa Gioia! (165.000 a giugno, sempre secondo i dati ADS).

Giacomo Moletto
Strategie di Gruppo

La concentrazione di sforzi editoriali e di rete commerciale di Hearst richiesta da questa operazione spiega quindi la rinuncia a una testata di buon andamento ma nota solo a livello interno: ma si inserisce anche in una più ampia strategia di focalizzazione da parte di Hearst sui territori a più alto valore aggiunto con brand di altrettanta elevata riconoscibilità. Si spiegano così la recente attivazione di un’apposita b.u. per il sistema arredo con relativa rete dedicata, di cui fa parte anche ELLE Decor con Marie Claire Maison, il rafforzamento dell’area digitale e la conferma che sempre Moletto rilascia al nostro giornale dell’imminente uscita anche in Italia della versione cartacea di Esquire, il cui lancio sarà il 18 ottobre, con 5 uscite già previste per il 2019. Affidato alla guida di Giampietro Baudo e Timothy Small, sarà infatti - almeno anche per tutto il prossimo anno - un bimestrale con 50.000 copie di media diffusionale come target. Sarà un maschile di moda e lusso ma anche da “leggere”, con pezzi importanti di cultura e società. L’Italia sarà il 25esimo mercato in cui uscirà in edicola la storica testata nata nel 1933 e anche qui, quindi, “vale” il riferimento di brand a un network internazionale di successo. Come sarà poi infine, ma successivamente al 2019, anche per Harper’s Bazaar, altra storica (è stata fondata nel 1867) testata femminile di moda, oggi già presente in 32 Paesi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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