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Snap deposita i documenti per l'IPO a Wall Street

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Dopo mesi di indiscrezioni, la società che controlla Snapchat sbarcherà in Borsa con una valutazione al ribasso attorno ai 25 miliardi di dollari

Alla fine sarà quella di Snap, la società legata alla popolare Snapchat, la più grande IPO negli Stati Uniti da due anni a questa parte dopo il debutto a Wall Street di Alibaba. L’azienda guidata dal ceo Evan Spiegel avrebbe infatti inviato la documentazione necessaria per avviare il processo di quotazione alla SEC,  assistita da Goldman Sachs e Morgan Stanley. A sostenerlo sono diversi giornali americani tra cui il Wall Street Journal, secondo cui la valutazione dell’app potrebbe arrivare al massimo a 25 miliardi di dollari, ben più in giù rispetto a quanto preventivato in precedenza da Bloomberg. Rispetto, invece, al quando, non ci sono variazioni: lo sbarco è previsto per marzo dell’anno prossimo. Stando ai più recenti dati relativi al quarto trimestre del 2015, sono 673.000 le persone che utilizzano Snapchat in Italia, pari al 2,3% della popolazione internet, un valore ancora contenuto ma che, se in linea con le curve di altri Paesi, potrebbe essere in forte ascesa. L'IPO di Snap è confidenziale, visto che la società può gestire il debutto in Borsa con la SEC in forma privata per via di un fatturato inferiore al miliardo di dollari.

Una crescita molto rapida per Snapchat

Negli ultimi anni Snapchat, chat che permette di inviare foto e video che scompaiono, ha conosciuto una rapida crescita sia in termini di audience che di ricavi. Secondo diversi report quest’anno l’app del fantasmino genererà ricavi per 350 milioni di dollari mentre l’anno prossimo le entrate balzeranno a 1 miliardo, con un trend a tre cifre superiore al +200%. Gli utenti giornalieri sono arrivati a quota 150 milioni, con una buona penetrazione in Europa e soprattutto tra le fasce giovanili, essendo il social network preferito dai teenager americani. I meriti che vanno riconosciuti a Spiegel sono principalmente due: da un lato è stato capace di prevedere e interpretare il futuro, catturando l’affezione di un target giovane molto prezioso per gli inserzionisti, e continuando a innovare l’app stessa rendendola sempre più appetibile e unica, anche grazie a una presenza da protagonista nell’ambito del real time; dall’altro il giovane leader di Snap ha saputo allargare la visione societaria, dicendo no alle avance di Facebook prima e Google poi, per far appunto evolvere la sua creatura in uno strumento a larga diffusione ed entrando nel segmento hardware con il lancio sul mercato degli occhiali Spectacles.

Un futuro da costruire

Se le note positive sono molte, la valutazione di 25 miliardi di dollari potrebbe apparire fuori luogo per una applicazione utilizzata da 150 milioni di persone al giorno la cui unica possibilità di guadagno è la pubblicità. Certo, in questo senso, sono stati effettuati continui miglioramenti: tante le feature pubblicitarie inserite sia sul piano creativo sia su quello legato alla trasparenza e alla misurazione delle performance delle campagne sulla piattaforma. E soprattutto il debutto nell’hardware, battezzato con la creazione di Snap e  con una campagna marketing davvero unica a sostegno della commercializzazione degli Spectacles, ha sancito una nuova era per la società. Ma questo business è sostenibile sul lungo periodo?

Una nuova modalità di vendita della pubblicità su Discover

Di recente poi Snapchat ha cominciato a modificare i termini degli accordi con gli editori per quel che concerne la monetizzazione di Discover. Snapchat vorrebbe passare dall’attuale revenue sharing a un modello basato su licenze con fee fissi per tenere tutta la raccolta della sezione che ospita brand come Vox, Daily Mail e National Geographic per sé. Fino a oggi Snapchat ha consentito agli editori di vendere pubblicità per conto proprio o di appoggiarsi al team sales della società californiana, una pratica utilizzata da Facebook per Instant Articles.

Un anno magro di IPO in america

La conquista della Borsa da parte di Snapchat darebbe un po’ di respiro al mercato finanziario americano. Quest’anno è stato molto magro per le IPO a Wall Street, soprattutto per l’ad tech, con gran parte delle società quotate che hanno visto scendere drasticamente la propria capitalizzazione di mercato. In questo contesto va ricordata la freschissima IPO di The Trade Desk, che invece è stata un successo con la valutazione della società californiana schizzata a 1 miliardo di dollari. Sullo sfondo la crisi delle aziende storiche, Yahoo e Twitter su tutte. Tornando a Snapchat, una valutazione attorno ai 25 miliardi darebbe ragione alla scelta del suo fondatore e ceo Evan Spiegel di rifiutare l’offerta da 3 miliardi di dollari da parte di Mark Zuckerberg. Quella che da molti fu considerata una pazzia, oggi appare una scelta azzeccata.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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