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Tensioni all’assemblea annuale di WPP, ma Roberto Quarta e il board sono confermati; nei 4 mesi ricavi a -3,4%, Italia “forte” ad aprile

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Tanti i temi affrontati durante l’incontro di ieri, compresi la remunerazione e il premio per l’uscita di Martin Sorrell dalla società. Intanto, nel quadrimestre, i ricavi a perimetro omogeneo appaiono in incremento dell’1,4%. Mentre prosegue la ricerca del nuovo Ceo

È stata un’assemblea tesa, quella che ha raccolto ieri, a Londra, gli azionisti di WPP, come raccontato dai media stranieri presenti all’incontro. Al centro dei lavori la rielezione del board e del Chairman Roberto Quarta, avvenuta con oltre l’84% dei voti (dal 98% dell’anno scorso), la spinosa “questione Sorrell”, legata, in particolare, al compenso per la sua uscita, e la strategia da seguire nei mesi futuri che lascerà da parte il concetto di orizzontalità.

Nessun aggiornamento di rilievo per quanto riguarda la ricerca del nuovo Ceo, che, come dichiarato nei giorni scorsi dall’attuale Chief Operating Officer, Mark Read, si è ridotta a una rosa di dodici candidati. A tal proposito, è stato detto che il processo sta procedendo rapidamente. Aggiornamenti, invece, sull’andamento del business, con la pubblicazione dei principali indicatori economici nei primi quattro mesi, che vedono una forte prestazione dell’Italia ad aprile.

L’assemblea

Come già anticipato da alcune indiscrezioni, l’assemblea ha optato per la rielezione di Roberto Quarta. La sua conferma era in bilico per la mancata trasparenza nel processo di uscita dall’azienda di Sir Martin Sorrell e sui 20 milioni di sterline della sua buonuscita. Per Quarta, nonostante l’opposizione di alcuni azionisti tra cui Glass Lewis, i voti sono arrivati all’84,5%. Per quanto riguarda il premio da 20 milioni di sterline a Sorrell, il 27% dei presenti ha votato contro la policy di remunerazione. In base alle attuali regole, il nuovo Ceo non potrà guadagnare più di otto volte il salario base.

Quarta, come segnala il Financial Times, ha ribadito di non poter fornire ulteriori informazioni sulle cause che hanno portato alle dimissioni di Sorrell per via di un accordo di segretezza. Secondo il Financial Times e il Wall Street Journal, il fondatore di WPP è stato costretto a lasciare il timone della holding per aver pagato una escort usando la carta aziendale. Ipotesi smentita categoricamente da un portavoce del manager.

Tornando all’assemblea e agli scenari futuri della compagnia, Quarta ha sottolineato che “la relazione con i clienti non è gestita da un Ceo o un Chairman, ma a livello di compagnia operativa”. Quindi, Mark Read è intervenuto sul tema dell’orizzontalità e della volontà della holding di accantonare questa strategia, per lungo tempo sostenuta dallo stesso Sorrell. “Stiamo superando il concetto di orizzontalità perché non era pienamente compreso dalle nostre persone”, ha detto Read.

I risultati dei quattro mesi

Al termine della giornata di contrattazioni in Borsa, il titolo di WPP ha ceduto lo 0,92%, anche se in seguito alla pubblicazione dell’AGM Trading Update, nella mattinata di ieri, il valore delle azioni aveva registrato un modesto guadagno. Nel dettaglio, i ricavi sono calati del 3,4%, a 4,82 miliardi di sterline, ma a cambi costanti sono in crescita del 2,7%, a 6,63 miliardi di dollari. Le revenue like-for-like, ossia i ricavi a perimetro omogeneo, segnano un +1,4%. Le vendite nette, contabilizzate come revenue less pass-through costs, sono in contrazione del 5%, a 3,96 miliardi di sterline.

Nella nota di accompagnamento ai risultati, WPP evidenzia la performance particolarmente positiva ad aprile nell’Europa Occidentale, in America Latina, in Europa Centrale e dell’Est e in APAC. La situazione in Nord America, invece, “rimane difficoltosa”, in particolare nel segmento dell’advertising e in quello dei dati, mentre la parte media ed healthcare registra un progresso. In Gran Bretagna, le revenue like-for-like crescono dello 0,8%, in Europa Occidentale dello 0,9%. Ad aprile, il comunicato sottolinea un andamento “forte” per Italia, Germania, Danimarca, Spagna, Norvegia, Svezia, e Turchia.


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Wpp

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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