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IAB Interact, ComScore: il 67% degli italiani ha accesso alla rete

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Il 63% degli internauti italiani accede da mobile, periferica su cui viene spesa una quota pari al 71% del tempo totale trascorso online. Il device viene presidiato dagli OTT, che attraverso le loro property assorbono il 50% del time-spent

La digital population italiana supera abbondantemente la metà degli abitanti. Il 67% della popolazione (37 milioni di persone, dati di marzo 2018) ha accesso alla rete, con una diffusione del mobile che quasi pareggia il totale (62%). Un buon risultato, quello mostrato da comScore durante IAB Interact, ieri a Milano, ma «ancora migliorabile se guardiamo i trend degli altri Stati europei. In Uk, la total digital population raggiunge l’82%, in Francia l’81%, in Germania il 79% e in Spagna il 77%. Questo indica che nel nostro Paese c’è ancora un consistente potenziale inespresso», ha affermato Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers che rappresenta in esclusiva comScore in Italia. La ripartizione degli accessi tra i dispositivi è invece omogenea ai mercati più avanzati, con il 28% degli italiani digitali che naviga solamente da mobile, il 17% da desktop e il 55% da entrambi. Il mercato Uk è il più simile, con 24% degli utenti mobile-only, il 54% multiplatform e il 22% desktop-only.
Le App, regine del time-spent
Il tempo speso sui dispositivi, invece, pende in maniera più decisa sul versante mobile. Da solo assorbe il 71% del tempo speso online - 63% app, 8% m-browsing -, mentre il consumo desktop si limita al 29%. La differenza è ancora più netta se espressa in ore mensili sulle top 100 property del browsing paragonate a quelle delle app. Le prime registrano un tempo speso di 1,7 milioni di ore, mentre 12,7 milioni sono passati sulle seconde.
Dove vanno le audience
Gli Ott mantengono un netto predominio sulla reach quotidiana, qualsiasi dispositivo si consideri. La voce grossa tra gli utenti giornalieri via app la fa Facebook, con circa 25 milioni di accessi, seguono Google Sites, con poco più di 20, e Microsoft Sites, con circa 5 milioni. Il mobile web, invece, è stradominato da Google, che con l’insieme dei suoi siti sfiora i 25 milioni di utenti-giorno. Il suo avversario più prossimo è Facebook, con 5 milioni di accessi da browser. Google comanda anche gli accessi da desktop, con circa 13 milioni di accessi al giorno, mentre alle sue spalle si fronteggiano Facebook e Microsoft (circa 4 milioni per entrambi). Considerando tutte le property che fanno capo a Facebook e Google, queste due aziende assorbono il 50% del tempo speso su mobile (rispettivamente, il 34% e 16%). «In Uk, invece, si fermano al 40%», ha puntualizzato Angelini.
Property e video
Facebook e Google, come ampiamente prevedibile, sono anche le top property per total time spent, superando entrambe i 200 milioni di ore mensili. Sotto di circa 150 milioni di ore, ma solo di un gradino, c’è Microsoft (58 milioni di ore), seguito a ruota da Spotify (57) e Activision Blizzard (39). Poi, tra gli altri cinque brand, tre (Mediaset, Netflix e Rai) fanno parte della industry dell’entertainment. La penetrazione delle app di queste ultime sta iniziando a incidere in maniera evidente nel segmento dei video player. Nonostante, però, Youtube continui nella sua ascesa. Nel gennaio 2018, infatti, gli italiani - in prevalenza appartenenti al target più giovane (18-24) - hanno speso, in media, 13,6 ore guardando 9,3 miliardi di video sulla piattaforma di Google. L’82% dei quali consumati da mobile.
Tv digitale e JIC: a luglio i primi dati da Auditel
Grazie alle tecnologie di comScore, Auditel ha espanso il raggio d’azione - ovvero di misurazione - anche a Smart Tv, device connessi, mobile e pc. «In quanto parte del processo di implementazione dei digital device, Auditel ha impostato una serie di guidelines trasparenti, condivise e regolate per garantire uguale accesso alla tecnologia per tutti i partner che lo richiedano, per assicurare il massimo dell’inclusività dei soggetti monitorati (sulle basi delle foniture ricevute dall’Authority) e per gestire i processi in maniera trasparente e condivisa, in modo da permettere ai publisher il massimo rispetto delle deadline», ha spiegato Paolo Lugiato, di Auditel, sul palco di IAB Interact. Da luglio «saranno disponibili i dati censuari», ma la full installation del digital meter sul panel è prevista per il 2019-20.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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