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ADS: dati sulle copie multiple digitali ancora incompleti

Autore: Redazione


Editori al palo nel recuperare le prove dell’avvenuto download da parte degli utenti finali destinatari come richiede il nuovo regolamento stabilito all’inizio dell’anno

Articolo a cura di Silvia Antonini e Vittorio Parazzoli
Sarebbe dovuta tornare alla normalità la certificazione delle diffusioni della stampa italiana con la reintroduzione dei dati relativi agli abbonamenti multipli digitali - sospesa dopo quelli di marzo 2016 per quotidiani e settimanali e di febbraio per i mensili - con il rilascio delle rilevazioni relative a maggio 2017 per tutte le tre citate tipologie. Ma così, sostanzialmente, non è stato. Infatti, i dati che ADS ha rilasciato ieri restano incompleti, dato che quasi tutti gli editori, di fatto, non sono stati in grado di fornire, o hanno scelto di non farlo nemmeno relativamente a quelli che avrebbero potuto dare, quelli relativi alle multiple digitali. Il motivo? Gli intermediari, ossia gli operatori attraverso cui parte di questi abbonamenti vengono venduti “in blocco”, non si sono ancora accreditati come da nuovo regolamento rilasciato all’inizio dell’anno. Va ricordato che, perché le copie siano “valide”, è necessario che vengano effettivamente scaricate dall’utente finale, e che questo download sia verificabile. Nel caso delle aziende che hanno acquistato i pacchetti di abbonamenti direttamente dagli editori, questa verifica deve avvenire attraverso conferma dai singoli utenti. A questo proposito, il Sole 24 Ore ha segnalato intoppi derivanti da problemi di privacy, annunciando che per il momento non avrebbe potuto fornire il dato e, anche se ne dichiara 60.000 diffuse così, ha scelto di non inserire nemmeno quelle, poche o tante che fossero, che erano in regola secondo la nuova “normativa” approvata dalla società di cui è presidente Carlo Mandelli. Nel caso in cui, invece, la vendita dei pacchetti avvenga tramite intermediari, questi ultimi devono fornire i dati ma, appunto, previo accreditamento presso ADS. Secondo quanto risulta a DailyMedia, a oggi, nessuno di questi intermediari è ancora accreditato, anche le procedure in un paio di casi sarebbero state avviate. Quindi, i dati restano a tutt’oggi parziali, con la triste considerazione che, al momento, quasi nessuno sembra essere stato in grado finora di dimostrare che le copie multiple digitali precedentemente dichiarate fossero coerenti con il regolamento che ora le legittima come effettivamente e singolarmente attivate. Il nuovo regolamento ha inoltre eliminato su indicazione dell’Antitrust la soglia di prezzo del 30% del costo del cartaceo come limite minimo di prezzo per quelle digitali, e ADS, per la nuova rilevazione, ha adottato due nuove categorie: copie vendute a un prezzo uguale o superiore al 30% del prezzo del cartaceo; copie vendute un prezzo tra il 10% (uguale o maggiore) e il 30%. In pratica, ha introdotto due livelli di rilevanza, con quest’ultima che ha evidentemente un “valore” minore. Tra l’altro, sarebbe interessante capire perché alcune testate che vantavano una certa diffusione attraverso questo canale (e che quindi doveva corrispondere a copie comunque vendute al 30% del prezzo di copertina), ne indichino ora di più sotto questa soglia e una minor quantità in quella più pregiata. Comunque, è anche passato un anno e il sistema di pricing dei singoli editori potrebbe essere cambiato: anche se stiamo parlando di centinaia, al massimo, alcune migliaia di copie. Gli stessi distinguo valgono nel caso delle vendite abbinate (carta e digitale): si considerano copie digitali vendute a un prezzo uguale o superiore al 50% del cartaceo; e copie vendute tra il 10 e il 50%. Il regolamento prevede anche le copie digitali promozionali e in omaggio: singole, multiple o abbinate vendute a prezzi inferiori al 10% del cartaceo, o gratuite. Stante questa situazione, la rilevazione relativa a maggio 2017 vede il Corriere della Sera in testa a quota 330.074 copie, in crescita rispetto allo scorso aprile (301.012). La Repubblica segue con 220.198 copie, in calo rispetto alle 222.281 del mese precedente. La Gazzetta dello Sport si riprende il terzo posto con 199.589 copie contro le 169.397 sempre di aprile. Il Sole 24 Ore scivola dal terzo al quinto posto, ma mette a segno un lieve incremento delle diffusioni, con 187.721 copie contro le 180.403 di aprile. In mezzo, si posiziona la Gazzetta dello Sport del lunedì, con 197.003 copie (169.397 ad aprile). La Stampa segue il Sole a quota 169.173 copie, contro le 170.853 di aprile. Sorrisi e Canzoni Tv è sempre il primo settimanale italiano, a quota 572.259 copie (erano 559.310 ad aprile). Seguono Settimanale DiPiù con 431.963 copie, in crescita rispetto alle 429.289 diffuse ad aprile, Telesette con 373.743 copie (375.957 ad aprile) e due allegati ai quotidiani: IO Donna con 305.728 copie (285.076 ad aprile) e Venerdì di Repubblica, 284.263 copie, con un lieve incremento rispetto alle 284.175 di aprile. Per quanto riguarda, infine i mensili, 50 e più è primo con 283.828 copie contro le 283.212 di aprile. Focus di maggio è il secondo del ranking con 276.124 copie, contro le 280.192 del mese precedente. Al Volante è terzo con 264.333 copie, contro le 291.659 del mese precedente.   Clicca per gli ADS_Quotidiani_maggio. Cleicca per gli ADS_Settimanali_maggio. Clicca per gli ADS_Mensili_maggio.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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