Il nuovo regolamento risulta molto complesso da attuare e presenta una serie di ostacoli, tra cui spiccano problemi legati alla privacy e di natura tecnica; «dunque, ci asteniamo per non violarlo» annuncia il nuovo direttore generale commerciale, Massimo Colombo. Che aggiunge: «abbiamo già informato Ads, e non c’è alcuna polemica»
In vista della prossima pubblicazione dei dati ADS, relativa alle diffusioni di maggio, la prima che riporterà anche il dato sulle copie digitali multiple dopo mesi di stop, il Sole 24 Ore mette le mani avanti e comunica che al momento non fornirà questa informazione, perché impossibilitato a farlo. Lo ha annunciato il neo direttore generale commerciale del Gruppo 24 Ore, Massimo Colombo. Il nuovo regolamento prevede che l’editore dimostri l’avvenuta “adoption” delle copie, vale a dire l’avvenuta presa in visione, almeno una volta, da parte dell’utente finale. “Per poter dichiarare e certificare le copie digitali multiple abbinate che non sono pagate dal destinatario finale - recita testualmente il regolamento -, è necessaria una prova della volontà di fruire della copia o dell’abbonamento da parte del destinatario stesso”. Il regolamento predispone che l’utente finale manifesti tale volontà attraverso la compilazione di un questionario e l’accettazione tramite codice captcha. «Per farlo dovremmo metterci in contatto con ogni singolo utente e chiedergli di effettuare questa operazione - spiega Colombo -; difficile nel nostro caso, visto che i grandi clienti a cui vendiamo le copie multiple sono per lo più istituti bancari, e abbiamo riscontrato molte difficoltà e tempi lunghi per ottenere il dato relativo all’utente finale sia per motivi di privacy sia per motivi tecnici».
Massimo ColomboColombo ha comunicato che gli abbonamenti multipli digitali pagati attualmente in corso sarebbero 60mila - l’ultimo dato disponibile risale all’aprile 2016 e ne dichiarava 109.500 -, «regolarmente certificabili con il vecchio regolamento», ma in mancanza di una prova che solo l’utente finale può fornire non sono dimostrabili. «Quindi, ci asteniamo dal comunicarlo, per non violare il regolamento ADS. Nel frattempo, continuiamo a lavorare con i clienti perché ci aiutino in questa rilevazione, ma non si tratta di un processo semplice e automatico». Il problema è cruciale per il Sole 24 Ore, perché la fetta di abbonamenti digitali multipli è particolarmente significativa. «Abbiamo già informato l’ADS e voglio sottolineare che non c’è alcuna polemica. Stiamo solo cercando di trovare la maniera di ottenere le informazioni necessarie. Non abbiamo idea di dove atterreremo, e quando. In ogni caso, questo dato rientra nei nostri bilanci, e risulta stabile».
Il rilancio editoriale del Gruppo 24 Ore e la ricerca di Gfk
Nel frattempo, il Gruppo 24 Ore ha commissionato a Gfk una ricerca quali-quantitativa multitarget che deve individuare una serie di punti forti e criticità su cui basare gli sviluppi futuri del prodotto. Per la parte qualitativa è stato coinvolto un panel di poco superiore a 100 persone, mentre per quanto riguarda la quantitativa sono 800. I risultati arriveranno presumibilmente alla fine di luglio, e un piano di rilancio seguirà con la stagione autunnale. «In questi mesi si è parlato molto delle nostre vicende, ma molto poco del nostro prodotto, che invece c’è ed è solido», commenta Colombo. Qualche numero: la total audience del “sistema” Sole 24 Ore tra quotidiano, radio e sito ammonta a 3,15 milioni di individui al lordo delle duplicazioni, 2,866 milioni al netto. «Quasi 3 milioni di utenti unici e poche duplicazioni, tutto questo rappresenta una opportunità da sfruttare». Al centro di ogni progetto editoriale futuro c’è sempre il quotidiano, che vanta una penetrazione del 71% presso la classe dirigente italiana, una delle più alte in Europa rispetto alle rispettive business community nei singoli Paesi (dati Be Europe Ipsos). Per esempio, Les Echos segue con il 55%, mentre il Financial Times arriva dopo anche Expansion in Spagna e Handelsblatt in Germania con il 23%. Per quanto riguarda le diffusioni totali, al netto delle multiple digitali che ancora non vengono conteggiate, con 180.403 copie al giorno il Sole è il quotidiano finanziario più diffuso in Europa dopo il Financial Times (554.036 copie), ed è il più letto con 802.000 copie. Su internet, il leader europeo è Les Echos, con 6 milioni e 119mila utenti unici al giorno, mentre il Sole, con 3 milioni e 564mila utenti unici, è il quarto in Europa.
La stessa definizione del target - professionisti, manager e imprenditori - garantisce un posizionamento alto sotto il profilo socio-culturale ed economico. In Italia, anche al netto delle copie multiple digitali, il Sole 24 Ore è il terzo quotidiano per diffusioni a livello nazionale, dopo Corriere della Sera e la Repubblica, e leader nelle diffusioni digitali: singole, 53.643, e totali, 82.423 (dati ADS aprile 2017, escluse le edizioni del lunedì dei giornali sportivi). Attraverso la ricerca si indaga anche sul formato del quotidiano cartaceo, che attualmente è vincolato al modello broadsheet, «e non possiamo usare il berliner per una mera questione tecnica». Il secondo “pilastro” del sistema del Gruppo 24 Ore è Radio 24, «che propone un format unico di intrattenimento giornalistico economico, con un cantiere aperto sul fine settimana dove, storicamente, facciamo ascolti più bassi rispetto a quelli dal lunedì al venerdì, e sull’offerta digitale». Gli ascolti quotidiani raggiungono, in media, i 2 milioni e 32mila persone (Radio Monitor 2016), con il più alto indice di concentrazione sul target di tutti i network italiani. La radio vanta 120mila utenti attivi settimanalmente sulla app e 1,6 milioni di podcast scaricati all’anno (dato 2016). Il terzo pilastro è il sito, per il quale sono allo studio nuovi prodotti. Il sito ilsole24ore.com vanta 3.564.000 utenti unici al mese, e un elevato tasso di audience qualificata.
Una riflessione molto importante riguarda il paywall, attualmente in modalità “metered”, ossia prevede il pagamento per la consultazione dopo un certo numero di articoli consultati gratuitamente e una registrazione: «Stiamo ragionando sulla vendita dei contenuti esclusivi», dice Colombo. «Dobbiamo ripensare la nostra offerta in ottica digitale e di usabilità, per esempio nel caso dei verticali destinati ai professionisti, che è molto forte. Per esempio, le copie delle guide vendute in edicola raggiunge le 250mila copie l’anno». Il mercato dei professionisti e delle aziende vanta 100mila abbonati a servizi dedicati (banche dati e riviste), 180mila iscritti alle newsletter, 240mila avvocati iscritti alla Cassa Forense, oltre 150 agenti sul territorio.
I progetti del Gruppo 24 Ore per System
Per quanto riguarda la concessionaria System, Colombo ipotizza «un adeguamento del prodotto al mutato scenario», ma soprattutto a un rafforzamento del portafoglio, cercando di portare a casa «concessioni terze con una significativa massa critica, in un momento di grande concentrazione». System guarda a opportunità nel mondo delle radio - dove a fine anno, per esempio, si libera la raccolta di Kiss Kiss, attualmente in capo a Mediamond -, ma anche al digitale, dove la concessionaria sta per perdere 3B Meteo, che passerà a Italiaonline-IOL Advertising da settembre. Intanto, però, sono entrate LEI Web e DigitalBees, mentre La7.it ha confermato l’accordo. Il portafoglio della concessionaria include i mezzi proprietari per tutte le piattaforme e, per quanto riguarda gli editori terzi, i quotidiani cartacei e i siti di Libero e Osservatore Romano. L’offerta digitale WebSystem, coordinata da Luca Paglicci, include, inoltre, tra gli altri, Rivista Studio e Undici, Il Post, TicketOne, Fox International e Fox Sports, Blitz e LadyBlitz, Famiglia Cristiana, Affaritaliani.it, TIM, globalist, Dagospia, le acquisizioni sopra citate e Unità.tv.
A proposito del possibile ingresso della nuova testata Democratica, la concessionaria sarebbe ancora in attesa di parlarne con il PD. Nel primo trimestre 2017, la System ha perso il 14,9% dei fatturati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 25 milioni di euro, di cui 20 farebbero capo al “sistema” Sole, di cui fanno parte le attività di sponsorship curate direttamente dalla concessionaria per le aree cultura, formazione (in cui sta per entrare il fondo Palamon con una quota del 49%, ndr) ed eventi. «Il terzo obiettivo strategico della concessionaria - conclude Colombo - è la focalizzazione su alcuni target come il lusso, già presidiato con testate come Moda24 e How to spend it, e i professionisti».
Il calo dell’indebitamento del Gruppo 24 Ore
Intanto, la posizione finanziaria netta del Gruppo 24 Ore di cui è a.d. Franco Moscetti, aggiornata mensilmente su richiesta Consob, rivela che, nei primi cinque mesi, l’indebitamento è risultato negativo per circa 54 milioni di euro e, quindi, in miglioramento rispetto a quello di 56,1 dei primi quattro, che erano invece in peggioramento di 2,8 rispetto al periodo gennaio-marzo. Al 31 dicembre 2016 era di 50,7. Il peggioramento rispetto alla fine dello scorso anno è di 3,2 milioni di euro, e il Gruppo ribadisce che “la variazione è riferita principalmente all’andamento del flusso dell’attività operativa”.