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Gruppo 24 Ore: il Sole non comunica le copie multiple digitali, mentre System sceglie di puntare su acquisizioni, lusso e professionisti

Autore: S Antonini


Il nuovo regolamento risulta molto complesso da attuare e presenta una serie di ostacoli, tra cui spiccano problemi legati alla privacy e di natura tecnica; «dunque, ci asteniamo per non violarlo» annuncia il nuovo direttore generale commerciale, Massimo Colombo. Che aggiunge: «abbiamo già informato Ads, e non c’è alcuna polemica»

In vista della prossima pubblicazione dei dati ADS, relativa alle diffusioni di maggio, la prima che riporterà anche il dato sulle copie digitali multiple dopo mesi di stop, il Sole 24 Ore mette le mani avanti e comunica che al momento non fornirà questa informazione, perché impossibilitato a farlo. Lo ha annunciato il neo direttore generale commerciale del Gruppo 24 Ore, Massimo Colombo. Il nuovo regolamento prevede che l’editore dimostri l’avvenuta “adoption” delle copie, vale a dire l’avvenuta presa in visione, almeno una volta, da parte dell’utente finale. “Per poter dichiarare e certificare le copie digitali multiple abbinate che non sono pagate dal destinatario finale - recita testualmente il regolamento -, è necessaria una prova della volontà di fruire della copia o dell’abbonamento da parte del destinatario stesso”. Il regolamento predispone che l’utente finale manifesti tale volontà attraverso la compilazione di un questionario e l’accettazione tramite codice captcha. «Per farlo dovremmo metterci in contatto con ogni singolo utente e chiedergli di effettuare questa operazione - spiega Colombo -; difficile nel nostro caso, visto che i grandi clienti a cui vendiamo le copie multiple sono per lo più istituti bancari, e abbiamo riscontrato molte difficoltà e tempi lunghi per ottenere il dato relativo all’utente finale sia per motivi di privacy sia per motivi tecnici».

Massimo Colombo

Colombo ha comunicato che gli abbonamenti multipli digitali pagati attualmente in corso sarebbero 60mila - l’ultimo dato disponibile risale all’aprile 2016 e ne dichiarava 109.500 -, «regolarmente certificabili con il vecchio regolamento», ma in mancanza di una prova che solo l’utente finale può fornire non sono dimostrabili. «Quindi, ci asteniamo dal comunicarlo, per non violare il regolamento ADS. Nel frattempo, continuiamo a lavorare con i clienti perché ci aiutino in questa rilevazione, ma non si tratta di un processo semplice e automatico». Il problema è cruciale per il Sole 24 Ore, perché la fetta di abbonamenti digitali multipli è particolarmente significativa. «Abbiamo già informato l’ADS e voglio sottolineare che non c’è alcuna polemica. Stiamo solo cercando di trovare la maniera di ottenere le informazioni necessarie. Non abbiamo idea di dove atterreremo, e quando. In ogni caso, questo dato rientra nei nostri bilanci, e risulta stabile».

Il rilancio editoriale del Gruppo 24 Ore e la ricerca di Gfk

Nel frattempo, il Gruppo 24 Ore ha commissionato a Gfk una ricerca quali-quantitativa multitarget che deve individuare una serie di punti forti e criticità su cui basare gli sviluppi futuri del prodotto. Per la parte qualitativa è stato coinvolto un panel di poco superiore a 100 persone, mentre per quanto riguarda la quantitativa sono 800. I risultati arriveranno presumibilmente alla fine di luglio, e un piano di rilancio seguirà con la stagione autunnale. «In questi mesi si è parlato molto delle nostre vicende, ma molto poco del nostro prodotto, che invece c’è ed è solido», commenta Colombo. Qualche numero: la total audience del “sistema” Sole 24 Ore tra quotidiano, radio e sito ammonta a 3,15 milioni di individui al lordo delle duplicazioni, 2,866 milioni al netto. «Quasi 3 milioni di utenti unici e poche duplicazioni, tutto questo rappresenta una opportunità da sfruttare». Al centro di ogni progetto editoriale futuro c’è sempre il quotidiano, che vanta una penetrazione del 71% presso la classe dirigente italiana, una delle più alte in Europa rispetto alle rispettive business community nei singoli Paesi (dati Be Europe Ipsos). Per esempio, Les Echos segue con il 55%, mentre il Financial Times arriva dopo anche Expansion in Spagna e Handelsblatt in Germania con il 23%. Per quanto riguarda le diffusioni totali, al netto delle multiple digitali che ancora non vengono conteggiate, con 180.403 copie al giorno il Sole è il quotidiano finanziario più diffuso in Europa dopo il Financial Times (554.036 copie), ed è il più letto con 802.000 copie. Su internet, il leader europeo è Les Echos, con 6 milioni e 119mila utenti unici al giorno, mentre il Sole, con 3 milioni e 564mila utenti unici, è il quarto in Europa.

La stessa definizione del target - professionisti, manager e imprenditori - garantisce un posizionamento alto sotto il profilo socio-culturale ed economico. In Italia, anche al netto delle copie multiple digitali, il Sole 24 Ore è il terzo quotidiano per diffusioni a livello nazionale, dopo Corriere della Sera e la Repubblica, e leader nelle diffusioni digitali: singole, 53.643, e totali, 82.423 (dati ADS aprile 2017, escluse le edizioni del lunedì dei giornali sportivi). Attraverso la ricerca si indaga anche sul formato del quotidiano cartaceo, che attualmente è vincolato al modello broadsheet, «e non possiamo usare il berliner per una mera questione tecnica». Il secondo “pilastro” del sistema del Gruppo 24 Ore è Radio 24, «che propone un format unico di intrattenimento giornalistico economico, con un cantiere aperto sul fine settimana dove, storicamente, facciamo ascolti più bassi rispetto a quelli dal lunedì al venerdì, e sull’offerta digitale». Gli ascolti quotidiani raggiungono, in media, i 2 milioni e 32mila persone (Radio Monitor 2016), con il più alto indice di concentrazione sul target di tutti i network italiani. La radio vanta 120mila utenti attivi settimanalmente sulla app e 1,6 milioni di podcast scaricati all’anno (dato 2016). Il terzo pilastro è il sito, per il quale sono allo studio nuovi prodotti. Il sito ilsole24ore.com vanta 3.564.000 utenti unici al mese, e un elevato tasso di audience qualificata.

Una riflessione molto importante riguarda il paywall, attualmente in modalità “metered”, ossia prevede il pagamento per la consultazione dopo un certo numero di articoli consultati gratuitamente e una registrazione: «Stiamo ragionando sulla vendita dei contenuti esclusivi», dice Colombo. «Dobbiamo ripensare la nostra offerta in ottica digitale e di usabilità, per esempio nel caso dei verticali destinati ai professionisti, che è molto forte. Per esempio, le copie delle guide vendute in edicola raggiunge le 250mila copie l’anno». Il mercato dei professionisti e delle aziende vanta 100mila abbonati a servizi dedicati (banche dati e riviste), 180mila iscritti alle newsletter, 240mila avvocati iscritti alla Cassa Forense, oltre 150 agenti sul territorio.

I progetti del Gruppo 24 Ore per System

Per quanto riguarda la concessionaria System, Colombo ipotizza «un adeguamento del prodotto al mutato scenario», ma soprattutto a un rafforzamento del portafoglio, cercando di portare a casa «concessioni terze con una significativa massa critica, in un momento di grande concentrazione». System guarda a opportunità nel mondo delle radio - dove a fine anno, per esempio, si libera la raccolta di Kiss Kiss, attualmente in capo a Mediamond -, ma anche al digitale, dove la concessionaria sta per perdere 3B Meteo, che passerà a Italiaonline-IOL Advertising da settembre. Intanto, però, sono entrate LEI Web e DigitalBees, mentre La7.it ha confermato l’accordo. Il portafoglio della concessionaria include i mezzi proprietari per tutte le piattaforme e, per quanto riguarda gli editori terzi, i quotidiani cartacei e i siti di Libero e Osservatore Romano. L’offerta digitale WebSystem, coordinata da Luca Paglicci, include, inoltre, tra gli altri, Rivista Studio e Undici, Il Post, TicketOne, Fox International e Fox Sports, Blitz e LadyBlitz, Famiglia Cristiana, Affaritaliani.it, TIM, globalist, Dagospia, le acquisizioni sopra citate e Unità.tv.

A proposito del possibile ingresso della nuova testata Democratica, la concessionaria sarebbe ancora in attesa di parlarne con il PD. Nel primo trimestre 2017, la System ha perso il 14,9% dei fatturati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 25 milioni di euro, di cui 20 farebbero capo al “sistema” Sole, di cui fanno parte le attività di sponsorship curate direttamente dalla concessionaria per le aree cultura, formazione (in cui sta per entrare il fondo Palamon con una quota del 49%, ndr) ed eventi. «Il terzo obiettivo strategico della concessionaria - conclude Colombo - è la focalizzazione su alcuni target come il lusso, già presidiato con testate come Moda24 e How to spend it, e i professionisti».

Il calo dell’indebitamento del Gruppo 24 Ore

Intanto, la posizione finanziaria netta del Gruppo 24 Ore di cui è a.d. Franco Moscetti, aggiornata mensilmente su richiesta Consob, rivela che, nei primi cinque mesi, l’indebitamento è risultato negativo per circa 54 milioni di euro e, quindi, in miglioramento rispetto a quello di 56,1 dei primi quattro, che erano invece in peggioramento di 2,8 rispetto al periodo gennaio-marzo. Al 31 dicembre 2016 era di 50,7. Il peggioramento rispetto alla fine dello scorso anno è di 3,2 milioni di euro, e il Gruppo ribadisce che “la variazione è riferita principalmente all’andamento del flusso dell’attività operativa”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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