ABBONATI

Audioboost, l’audio è uno stato d’animo che lo rende un media unico

Autore: D Sechi

Cristina Pianura


Cristina Pianura, Ceo e co-founder della prima audio native company italiana specializzata nello sviluppo di una tecnologia per il text to speech, fa il punto della situazione su mercato, esigenze dell’utente e le molteplici possibilità legate a una scelta personale in fatto di dieta mediatica

Ti sento forte e chiaro. E non potrebbe essere altrimenti, nel 2022 ‘Audio’ significa trend, irrefrenabile, grazie ai vari format correlati, anche detti podcast. Quasi due anni fa, Cristina Pianura, la “signora del programmatic”, decise di aprire una nuova porta all’interno del settore e fondò Audioboost, la prima audio native company italiana specializzata nello sviluppo di una tecnologia per il text to speech a disposizione degli editori, proposta con una formula SaaS. Il concetto alla base del progetto è dare a tutti i produttori di contenuti digitali una soluzione tecnicamente semplice ma molto qualitativa per trasformarli in podcast. Audioboost propone una via tecnologica innovativa e proprietaria che converte automaticamente i testi in contenuti audio, con un livello qualitativo elevato e con una facilità di implementazione specificamente pensata per la struttura di un siti web: si tratta dello “Speak Up-Article” o audio in-article. In questo biennio di cose ne sono successe tante in casa Audioboost, che ricordiamo sorse con l’apporto di Podcastory, e chi meglio del CEO e co-founder Cristina Pianura (protagonista della puntata di DailyOnAir presente su questo numero) potrebbe raccontarle con più dovizia di particolari?

Fine 2022, quali sono le tendenze de momento e quelle che stanno prendendo piede?

«Siamo in una fase che possiamo definire di ‘podcastmania’. In realtà l’attenzione all’audio digitale si è accesa tantissimo negli ultimi due anni anche grazie al fatto che, non solo i consumatori si sono concentrati su questo media, premiandone la qualità, ma anche perché stiamo assistendo a un notevole miglioramento sul fronte produttivo dei citati contenuti originali, nella conversione in podcast streaming, espressamente studiati per i siti. I trend di ascolto sono legati alle nuove abitudini di comportamento e alla naturalezza nel concentrarsi anche facendo altro. Si abbracciano tanti ambiti diversi, vediamo plasmarsi una nuova dimensione media, un vero e proprio fenomeno socio culturale. Le possibilità di ascoltare temi o musica, anche facendo altre cose, oppure in fase di puro relax, aumentano certamente i touchpoint,  ma soprattutto ci mettono in sintonia con uno stato d’animo; l’audio è connesso emotivamente con le persone, che scelgono cosa vogliono ascoltare. Siamo nel campo della massima concentrazione, e questo rende l’audio digitale un media unico, con potenzialità massime per quel che concerne ricordo e soddisfazione, un vero unicum nel panorama dell’offerta di contenuti digitali. Una scelta simile al video on demand, all’addressable tv. I consumatori vogliono decidere la loro dieta mediatica».

A che punto siete con l‘inserimento dell’audio seeding e quali sono stati i suoi primi risultati?

«Parliamo di una novità assoluta, prima di tutto, ossia l’inserimento di un contenuto all’interno di un contesto appropriato che noi realizziamo mediante con lo speak up article, presente ormai su 120 siti in Italia. Un processo che ha creato i siti audible, ossia spazi che convertono i testi scritti in audio. Inoltre, la presenza di una playlist, entro la quale inserire dei podcast di prodotto o dagli editori o da attività di branded content, ha trasformato i siti audible in una vera e propria piattaforma distributiva di ascolti, una realtà che noi chiamiamo speak up seeding, la disponibilità di ascolti nativi, basati sull’audience organica di siti, rappresenta un unicum, non solo per un target giovane o giovanissimo. Qui abbiamo una disponibilità più verticale. Grazie alla presenza di siti di sport, economia, gaming etc possiamo contare su una tipologia di ascolti verticali, semanticamente orientabili, contestualizzabili in base al contenuto. E i numeri che arrivano, sono aggiuntivi rispetto ad altre forme di ascolto».

Dove vanno questi ascolti e a chi giovano?

«In realtà restano sui rispettivi siti. Di fatto accresciamo l’audience del portale in cui operiamo. Ci troviamo di fronte con lo speak article a un audience che non esce dal sito, è organica a esso, che decide di ascoltare invece che leggere. Una scelta, un atto volontario, nel qui e ora, che fa sì che l’audience non perda mai il contatto con il sito, perché si è spinti a rimanere allacciati. Una volta terminato l’ascolto, l’utente può continuare a navigare nello steso portale».

Si è parlato di un progetto/processo di internazionalizzazione: su cosa si basa? Su quali mercati si focalizza?

«La nostra è una tecnologia molto scalabile, per volumi e lingue. La velocità in cui si può implementare, l’adattabilità e flessibilità all’interno del singolo sito, la rendono molto scalabile, quindi anche attraverso altre lingue, per cui è chiaro e naturale proiettarci su altri Paesi. Entro fine anno, faremo il primo passo con la lingua spagnola. Nel 2023 ci cimenteremo con la lingua tedesca e francese».

Quali saranno i focus de 2023?

«Ci sarà una sempre più forte attenzione sulle metodologie di misurazione e certificazione. Nell’audio focus sul gaming, ossia sull’integrazione di forme di pianificazione audio all’interno del mondo gaming. In generale, la nostra evoluzione non sarà solo in termini di adv ma anche di servizio per chi legge/ascolta, il tutto funzionale alle aziende che vogliono migliorare l’accessibilità dei contenutiti sui loro siti per poi allargarli ad altri device. Un mondo enorme da esplorare».


Tag:

img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy