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Ideeuropee festeggia i suoi primi 20 anni all’insegna della crossmedialità

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L’agenzia di comunicazione integrata di Treviso, nel momento della ricorrenza, fa i conti con il 2020 e l’accelerazione digitale, sui tone of voice mutati, sull’importanza del video, sul ricollocamento del mercato. Parola al fondatore Piergiorgio Paladin

A Treviso si respira aria di party. Un attimo: prima che qualcuno adombri sospetti, mugugni e magari sollevi polemicamente la voce, non si parla di assembramenti, bensì di festeggiamenti, certo tutt’altro che eccessivi, concreti ma rispettosi, anche perché nel Triveneto notoriamente di tempo se ne perde poco e l’agenzia Ideeuropee sta sì per spendere le sue venti candeline, ma molto probabilmente sta già pianificando le prossime venti. Nel dubbio, abbiamo contattato il fondatore Piergiorgio Paladin a cui abbiamo chiesto lumi, non solo sui progetti, ma anche sul particolare anno appena trascorso, una stagione sicuramente particolare.

Il 2020 “pandemico” ha modificato in qualche modo il vostro approccio operativo, magari sul fronte digitale?

«Non in maniera così determinante. Possiamo contare da 5 anni su un comparto digital composto da tre persone focalizzate sul content e altre due sulla parte grafica. Recentemente abbiamo aggiunto un sesto componente che si occupa di adv. Quindi per noi non si tratta certo di una novità, anche perché il nostro segreto è sempre stato quello di essere crossmediali. È sicuramente ovvio che l’emergenza pandemica abbia accelerato ogni tipo di processo digitale. Un fatto curioso è che Ideeuropee si era organizzata sul fronte del lavoro da gestire in remoto nel 2019, senza aver avuto alcun  sospetto su quello che sarebbe accaduto qualche mese dopo. Non appena la situazione è precipitata, ci siamo subito confrontati con i clienti sul tema del tone of voice, su come comportarsi da quel momento in poi. Operiamo soprattutto nei settori dell’automotive, dell’edilizia, della municipalizzata, del beverage. Abbiamo attuato  un refresh sul linguaggio e da quel momento non siamo più tornati indietro. Nel corso dell’annata abbiamo registrato un crescita del 30-35% di attività digital, che hanno compensato, almeno in parte, la mancanza di eventi, ramo che abbiamo sempre coltivato con successo».

Quale settore si è mosso meglio?

«Tutto quello legato alla casa e all’edilizia, in B2C  e, soprattutto, sul fronte B2B che ha avuto una vera esplosione».

Se volessimo sintetizzare la vostra offerta?

«È sempre più improntata sull’analisi, dei target, degli obiettivi di vendita, delle azioni specifiche sui social, cui poi viene associato l’elemento creativo».

Quanto conta il video?

«Sempre di più, a maggior ragione dallo scorso anno. Ma anche tutto quello che ruota intorno alla grafica, tra infografiche e motion graphic, è molto ricercato. Capita spesso che le singole aziende chiedano shooting mirati all’interno delle proprie strutture, con i dipendenti che assumono il ruolo di veri e propri testimonial. Un modo per cementare la cultura aziendale. Nel corso del 2020, complice la dilatazione del tempo, non sono stati pochi i clienti che hanno deciso di operare un refresh dell’immagine».

Con chi vi piacerebbe collaborare in un prossimo futuro?

«Il segmento automotive per noi è molto importante, lavoriamo con le concessionarie; ecco, è arrivato il momento di operare con i brand, siamo assolutamente pronti».

Come si sta ricollocando il mercato?

«Verso l’automotive e la casa, mentre turismo e ristoro sono in grossa difficoltà».

Come chiuderete l’anno?

«A fronte dina decisa riduzione dei business oflline, e degli eventi che per noi pesavano introno al 30%, chiuderemo con un -15%, con un utile comunque non lontano da quello fatto registrare nel 2019».

Il 2021?

«Significa prudenza, ma anche desiderio di consolidarsi, soprattutto nel settore delle multiuutility dell’acqua. E poi, la speranza è che gli eventi ritornino di moda».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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