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Amadori, Eni Gas e Luce, Tetra Pack: competitivi sul mercato con Toluna

Autore: Redazione

Marco Barilli


La principale piattaforma di “consumer insight” presente sul mercato ha organizzato il “Toluna Networx 2021” di Milano, contesto in cui sono state valorizzate le testimonianze dei tre brand

Dati, tecnologia, capacità predittiva, sono questi i must have per i brand che desiderano rimanere competitivi sul mercato. È quanto emerso durante il “Toluna Networx 2021”, l’evento in presenza realizzato da Toluna, principale piattaforma di consumer insight sul mercato, che si è svolto a Milano, nella cornice del Centro Svizzero di via Palestro. Un momento di discussione e confronto dedicato al ruolo, durante e dopo la pandemia, della ricerca agile, strumento imprescindibile per poter rispondere in modo immediato e proattivo al cambiamento in atto nelle esigenze dei consumatori. Dalla scienza alla tecnologia, dall’economia alla finanza, dal giornalismo al business: i dati ormai guidano le scelte dei decision makers in ogni ambito. Nel pieno della Data-Driven Economy, quella che si fonda sulla cultura del dato, diventa centrale la capacità di utilizzare al meglio l’immensa quantità di informazioni che aziende e organizzazioni hanno a disposizione e di sfruttarle per creare innovazione. Tecnologia e insights diventano un binomio indissolubile per il business e non solo.

La progressione storica

Come i dati siano arrivati a essere così pervasivi nel mondo attuale è un fatto storico. Luca Tremolada, data journalist de Il Sole 24 Ore ed esperto di Data-Driven Economy, ne ha fatta una cronaca critica, partendo da John Snow, medico del 1.800 precursore dell’uso dei dati per il tracciamento delle epidemie, passando per Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, che ha cambiato il sistema dei media usando i dati e la tecnologia, e arrivando ad Albert-László Barabási, fisico e informatico contemporaneo che ha impiegato la data analytics per spiegare che anche i comportamenti delle persone - come avviene nelle scienze naturali - sono in qualche modo prevedibili e riconducibili a leggi e schemi.

I casi Eni e Tetra Pack

Il trend è quindi molto chiaro - il dato è indispensabile - e la pandemia non ha fatto altro che rafforzarlo. Lo sanno bene le aziende, chiamate a operare in tempo reale in un momento di grande incertezza e tensione rispetto al futuro, in cui le abitudini dei consumatori sono cambiate e di conseguenza anche le strategie dei brand. A confermarlo, le testimonianze di Cecilia Cantoni, Consumer Intelligence Manager di Tetra Pak, Pasquale Pesce, Consumer Research & Insight Manager di Eni gas e luce, e Tommaso Chiappa, Innovation Execution Manager di Amadori, che si sono confrontati sulle proprie attività di ricerca e interpretazione degli insight per conoscere le opinioni dei consumatori e continuare a realizzare prodotti in linea con le loro esigenze. “Pur essendo un’azienda B2B, consideriamo fondamentale comprendere anche i consumer trends. Il Covid è stato un evento disruptive perché le abitudini di consumo sono cambiate nell’arco di pochi giorni e quindi dovevamo essere veloci e il più possibile anticipatori dei trend futuri. Una sfida che abbiamo saputo affrontare con successo grazie all’agilità della ricerca con Toluna - spiega Cantoni -. L’incertezza è stato l’aspetto più complesso da affrontare: non solo non sapevamo quanto sarebbe durata l’emergenza ma anche, soprattutto, se i cambiamenti nei comportamenti di consumo si sarebbero protratti nel tempo. Abbiamo notato, per esempio, che durante la pandemia la marca era diventata un elemento secondario rispetto alla categoria per i prodotti che definiamo commodities, e questo trend si è mantenuto nel tempo più a lungo che per altre categorie considerate premium, quelle su cui i consumatori sono più esigenti e meno disposti a scendere a compromessi, anche a fronte anche di una spesa maggiore”. “In Eni gas e luce grazie al Data Lab di Eni, un team corposo di Data Scientist, monitoriamo non solo il sentiment dei consumatori sui social, ma anche tutti i siti internet e le testate giornalistiche per capire qual è il nostro posizionamento e com’è la nostra reputazione rispetto ai competitor. I dati ci aiutano ad individuare quindi quali sono i nostri punti di forza e quali invece le aree critiche - sottolinea Pesce -. Ascoltiamo il cliente in tutte le fasi della Customer Journey, sia con indagini di Concept e User Test, sia con analisi sul monitoraggio della soddisfazione, anche con metodologie di ‘Agile research’. E Toluna, anche grazie al suo Panel, fornisce un importante supporto in termini di velocità e di qualità del dato”. “Per noi le settimane iniziali di lockdown sono state davvero critiche: la domanda di prodotto era molto alta e la priorità era quella di mettere in sicurezza le fabbriche. Quindi, l’attività di ricerca e sviluppo ha subito un rallentamento, anche se in realtà siamo stati letteralmente sommersi di dati e informazioni. Per questo, in un momento in cui non era possibile portare sul mercato prodotti nuovi, ci siamo dedicati all’attività di analisi e di test, con una frequenza mai così alta come nell’ultimo anno e mezzo. Questo anche grazie agli strumenti digitali di Toluna”, continua Chiappa. “Anche noi abbiamo osservato dei trend nei comportamenti del consumatore, ma l’aspetto più rilevante è il cambiamento della dimensione valoriale: oggi le persone riflettono di più sul loro stile di vita e quindi anche su quello che mangiano”.

Big data is now

Il periodo di pandemia ha quindi costretto i brand a cambiare il modo di guardare al consumatore, obbligandoli a basarsi sempre più sulle evidenze che solo la ricerca e i dati possono offrire. Ma non solo. Big data is now, e dunque non è sufficiente saper misurare i fenomeni, ma farlo rapidamente. Essere pertanto in grado di rielaborare un’informazione nel momento stesso in cui la si raccoglie. “I clienti ci chiedono di fornire risposte in real time, nel momento in cui un certo fenomeno si sta verificando. In Toluna abbiamo lavorato su due fronti. Innanzitutto a livello consulenziale, per aiutare le aziende a leggere il momento, trasferendo loro le informazioni in nostro possesso e provando ad anticipare i trend successivi. E poi a livello operativo, mettendo a loro disposizione sia dei mezzi tecnologici - come panel sempre più ampi - sia degli strumenti avanzati di ricerca, come il barometro globale con cui misurare settimanalmente il sentiment dei consumatori”, chiosa Marco Barilli, Sales Director Italia di Toluna.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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