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ReteCoM chiede il coinvolgimento a tutti i tavoli istituzionali che riguardino il ruolo dei comunicatori

Autore: S Antonini

Andrea Cornelli, Vice Presidente di UNA


Frena il piano di salvataggio dell’INPGI attraverso l’allargamento della platea ai professionisti della comunicazione; Andrea Cornelli (UNA): «Vogliamo contribuire alle discussioni che ci riguardano»

I comunicatori la chiamano “deportazione contributiva” nell’INPGI, in pratica si tratta del piano di allargamento della platea di iscritti dell’istituto di previdenza dei giornalisti italiani per ovviare al suo disavanzo finanziario attraverso l’inclusione dei professionisti della comunicazione. Un piano che non li ha mai coinvolti direttamente e che ha subito una decisiva battuta d’arresto lo scorso 9 dicembre 2020, durante un tavolo Governo – INPGI a cui i comunicatori non sono stati invitati.

Lo rileva in una nota ReteCoM, la Rete delle Associazioni per la Comunicazione e il Management che si è costituita proprio per affrontare questa vicenda e per aprire tavoli di confronto con tutti gli attori del mondo del giornalismo e della comunicazione. Ne fanno parte CIDA, Confassociazioni, ASCAI, COM&TEC, FERPI, IAA, UNA e Manageritalia.

No alla migrazione contributiva

“ReteCoM - si legge nella nota -, ha appreso di un recente incontro tra il Consiglio di Amministrazione dell’INPGI e alcuni rappresentanti del Governo in merito al salvataggio dell’Istituto di previdenza dei giornalisti a causa del suo grave squilibrio previdenziale. Durante questo incontro è emerso l’orientamento - che ReteCoM ha sempre sostenuto - dell’inutilità della migrazione contributiva di migliaia di comunicatori dall’INPS all’INPGI.

ReteCoM fin dall’inizio ha infatti sottolineato che mai avrebbe accettato di avallare una deportazione contributiva che avrebbe forse rinviato il problema, impedendo il commissariamento dell’Istituto, ma lasciato al futuro previdenziale incerto i comunicatori subentrati e i giornalisti presenti”. Ora è stato dimostrato anche da fonte governativa, dice la nota, “che l’allargamento della platea contributiva con l’ingresso forzato di altre categorie professionali, per esempio i comunicatori pubblici i cui contributi ammonterebbero a poco più di cinquanta milioni di euro l'anno, era e resta insufficiente a salvare le pensioni dei giornalisti e non sarebbe comunque in grado di coprire gli altri 200 milioni annui necessari a portare l’INPGI definitivamente fuori dalla situazione drammatica in cui si trova”.

Il commento di UNA

L’unico confronto tra la Rete e il sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Andrea Martella, impegnato in questa vicenda, si è tenuto lo scorso gennaio. «Ancora una volta si è parlato di noi senza che fossimo presenti – commenta a DailyMedia Andrea Cornelli, Vice Presidente di UNA -. Tutta questa vicenda si è evoluta in maniera decisamente anomala, perché è la prima volta che come associazione ci troviamo coinvolti in una cosa così importante senza poter contribuire alla discussione».

Le agenzie di comunicazione, sottolinea Cornelli «dialogano quotidianamente con i giornalisti e non possono che essere solidali con la categoria, e in nome di questa solidarietà sono disponibili a dare una mano. Ma vogliamo essere presenti a tutti i tavoli di confronto che dovessero essere aperti sull’argomento». Le agenzie rappresentate da UNA ribadiscono quindi al Governo la richiesta di essere coinvolti ogni qualvolta si parli di comunicazione da parte delle istituzioni: «Ci proponiamo al Governo come soggetti utili per una miglior definizione del processo comunicativo nel Paese».

Solidarietà ai giornalisti

Continua la nota: “ReteCoM è dunque ancora più convinta di aver avuto ragione. Per questo ha più volte espresso contrarietà, motivandola e supportandola con dati e analisi, a qualsiasi operazione legislativa di natura puramente contabile e assolutamente non risolutiva che provocherebbe effetti profondamente negativi in termini di orizzonte pensionistico oltre che ai nostri professionisti della comunicazione anche alle gestioni dell’INPS, che si vedrebbero sottrarre ulteriori risorse contributive da destinare ad una cassa previdenziale gestita in forma privata.

ReteCoM rimane solidale con i colleghi giornalisti e per questo auspica che si trovi al più presto una soluzione per risolvere una volta per tutte la questione previdenziale degli iscritti all’INPGI. E chiede, come sempre, di essere coinvolta in confronti e, o decisioni che possano coinvolgere i comunicatori per ribadire, ancora una volta, la posizione delle Associazioni che riunisce, confidando di non dover ricevere più solo da fonti giornalistiche notizie sul futuro dei professionisti della Comunicazione”.

FERPI auspica il tavolo con le istituzioni

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Rita Palumbo

Commenta Rita Palumbo, Segretario Generale di FERPI e coordinatore di ReteCoM: «Il tavolo tecnico con il Governo è necessario per radunare tutti gli attori del mercato della comunicazione al fine di valutare e decidere le misure necessarie alla valorizzazione di tutte vecchie e nuove professioni della comunicazione stessa». Sottoscrivono il documento, oltre a Palumbo e Cornelli, Maurizio Incletolli, Presidente ASCAI; Mario Mantovani, Presidente CIDA; Tiziana Sicilia, Presidente COM&TEC; Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni; Alberto Dal Sasso, Presidente IAA Italy Chapter.

 


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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