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Mondadori: nel 2019 tengono i ricavi, la raccolta pubblicitaria cala del 4,8%, risultato netto positivo a 33,1 milioni

Autore: S Antonini

Ernesto Mauri


La società editoriale guidata da Ernesto Mauri conferma la focalizzazione su libri, retail e brand stampa con buona redditività; i fatturati da advertising rappresentano il 7/8% del complessivi

Mondadori chiude l’esercizio 2019 con ricavi netti per 884,9 milioni di euro, in sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente con un calo limitato allo 0,7%. A perimetro omogeneo, invece, la società editoriale presieduta da Marina Berlusconi registra una crescita dell’1%. L’ebitda adjusted si colloca a 94,5 milioni di euro, in crescita del 4,9%, mentre l’ebitda a 87 milioni di euro migliora del 12,2%. Il risultato netto delle attività in continuità è di 33,1 milioni di euro, in crescita del 62% sull’anno precedente. «Dal 2013 al 2019 abbiamo riposizionato il nostro business soprattutto su libri e retail, che oggi rappresentano il 72% dei ricavi totali, contro il 40% di sei anni fa. Per contro, i periodici sono passati dal 60% del business al 28%, con il digital in crescita dall’1% al 13%» spiega l’amministratore delegato Ernesto Mauri. La raccolta pubblicitaria compresa quella digitale, in calo del 4,8% a perimetro costante, rappresenta oggi il 7/8% dei ricavi .

Il riposizionamento di business contrasta gli effetti dell’emergenza

Sempre negli ultimi sei anni, l’ebitda adjusted è passato da 51 a 94,5 milioni di euro, l’indebitamento è passato da 363 milioni a 55 milioni, il cash flow ordinario di colloca a 50 milioni. Il titolo è cresciute del 135% dal 2015 al 2019. Il cambio di passo cominciato nel 2013 è stato caratterizzato dalla cessione di attività come la raccolta pubblicitaria affidata a Mediamond, la chiusura del business gaming, la cessione del megastore di corso Vittorio Emanuele a Milano, la cessione di Mondadori France, Inthera, nonché di Panorama e di altre sei testate al gruppo editoriale La Verità di Maurizio Belpietro. Contemporaneamente Mondadori ha investito nell’acquisizione della Rizzoli e nel digitale con l’acquisizione di Banzai. Nell’area periodici «il nostro portafoglio è molto chiaro, con brand forti, abbiamo attivato la parte digitale che rappresenta maggior redditività» spiega Mauri che rispetto all’emergenza coronavirus dice: «Noi siamo interessati ad acquisizioni nel digitale e crediamo che questo business non verrà intaccato dall’attuale crisi. Non faremo nemmeno ulteriori cessioni nell’area print». L’emergenza Covid-19 «avrà un impatto sulla pubblicità ma non sarà così pesante per noi, non metterà in discussione le nostre strategie anche perché con la nostra raccolta di 75 milioni che rappresenta tra il 7% e l’8% dei ricavi non soffriremo effetti troppo pesanti». Per quanto riguarda l’area libri «il 60% è costituito dalla scolastica che non soffre la situazione perché genera ricavi nell’ultima parte dell’anno. Il trade soffrirà della chiusura delle librerie ma si avvantaggia del boom dell’e-commerce grazie al quale il mercato dei libri nella prima settimana di marzo è cresciuto del 6%».

Gli andamenti dei periodici

L’area periodici Italia chiude il 2019 con ricavi per 256,6 milioni di euro, in calo del 10,6% rispeto al 2018 che al netto delle cessioni di Inthera e Panorama si riduce al 5,4%. I ricavi diffusionali scendono del 12,8%, in linea con il mercato, quelli da prodotti collaterali aumentano dello 0,9% (-6,5% considerando anche Panorama nel 2018), mentre la raccolta pubblicitaria stampa e digitale calano del 4,8%, e del 9,1% considerando Panorama. Questo risultato deriva da una contrazione del 14,8% (-20,2% con Panorama) della stampa, e una crescita del 12,5% del digital grazie ai segmenti food e salute e al contributo delle soluzioni di proximity marketing di AdKaora. Nel 2019 l’incidenza dei ricavi digital sul totale dei ricavi pubblicitari dell’area si attesta al 42% circa (rispetto al 34% del 2018). Sempre nel 2019 il Gruppo Mondadori si conferma l’editore multimediale leader in Italia nel print, con una quota di mercato diffusionale pari al 28,9% a valore e 15,5 milioni di lettori ogni mese; digital, con una reach del 77% e oltre 30 milioni di utenti unici al mese; e social, con una fan base aggregata di 31 milioni di follower e 120 profili. L’ebitda adjusted ante IFRS 16 dell’area periodici Italia si attesta a 11,2 milioni di euro, con una contenuta flessione rispetto al precedente esercizio (11,9 milioni di euro). Ciò per effetto di azioni che hanno mitigato l’impatto del calo dei volumi, a loro volta influenzati dal negativo andamento dei mercati di riferimento, tra cui la continua riduzione dei costi operativi e di struttura, l’ulteriore miglioramento della redditività dell’area digital (pari a 7 milioni di euro) e le cessioni di Inthera S.p.A. e di Panorama. L’ebitda adjusted IFRS 16 è pari a 11,3 milioni. L’ebitda ante IFRS 16 è risultato pari a 9,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -0,2 milioni del 2018, per effetto di minori componenti straordinarie L’ebitda IFRS 16 è pari a 9,4 milioni di euro.

Evoluzione dei prossimi mesi

Nel 2020 proseguirà il percorso di riposizionamento strategico e di focalizzazione sui core business libri e retail, che dovrebbe tornare alla positività, e sui brand con maggiori potenzialità di sviluppo multimediale. L’azienda si attende una leggera contrazione dei ricavi (stabili però a livello omogeneo) e un ebitda adjusted ante IFRS 16 in crescita a una cifra  rispetto al 2019. Il risultato netto delle attività in continuità dell’esercizio 2020 dovrebbe crescere rispetto all’esercizio precedente, di circa 35-38 milioni di euro, con continuazione della politica di distribuzione del dividendo confermata anche per l’esercizio appena chiuso. Il cash flow ordinario dell’esercizio 2020 è atteso in miglioramento a 55 milioni di euro. Inoltre, la società continuerà a concentrarsi sulla razionalizzazione delle attività non core, come la partecipazione ne il Giornale: «Vogliamo ridurre le perdite generate da una partecipazione di minoranza che non gestiamo anche attraverso un contenimento della nostra quota» commenta Mauri. Le previsioni per il 2020, tuttavia, è riferita al corrente perimetro di business del Gruppo e non tiene conto dell’emergenza da coronavirus che attualmente non rende possibile formulare previsioni attendibili.

L’area libri

Il mercato dei libri trade ha registrato nel 2019 una crescita a valore del 5,5%. L’incremento è stato di 65 milioni di euro. Mondadori è leader di mercato con una quota del 26,2% e con 5 titoli nella classifica dei 10 libri più venduti nell’anno. Nel mercato dei libri scolastici il Gruppo registra una quota adozionale del 21,7%. I ricavi dell’area libri nel 2019 raggiungono quota 478,4 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto ai 451,3 milioni di euro nel 2018. In particolare, nell’area trade, i ricavi hanno registrato un incremento del 7,6% mentre nell’area educational i ricavi sono cresciuti del 5,9%. «Mondadori vuole entrare in modo significativo nella formazione e nell’editoria professionale – spiega Mauri -. Oggi seguiamo l’individuo solo fino alle scuole superiori». L’ebitda adjusted ante IFRS 16 è di 93,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al pari periodo del precedente esercizio (84,7 milioni di euro), per effetto dell’ottimizzazione dei processi operativi, che ha consentito di conseguire una redditività superiore al 19%. L’ebitda adjusted IFRS 16 è pari a 94,5 milioni di euro e include l’impatto IFRS16 pari a 1,3 milioni di euro. L’ebitda ante IFRS 16 è di 92,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 82,9 milioni di euro del 31 dicembre 2018. L’ebitda IFRS 16 è pari a 94 milioni di euro eninclude un impatto pari a 1,2 milioni di euro.

Area retail

Nel 2019 è proseguita la strategia mirata ad adeguare l’organizzazione e tutti i canali di vendita dell’area retail all’evoluzione del mercato, con azioni finalizzate alla progressiva revisione di network e format. Nella categoria libro, che rappresenta l’82% dei ricavi, la quota di mercato di Mondadori Retail è del 12,9%. Nell’esercizio 2019 Mondadori Retail ha registrato ricavi pari a 186,9 milioni di euro, con un calo del 2,6% rispetto ai 191,8 milioni di euro dell’anno precedente. L’Ebitda adjusted ante IFRS 16 è pari a -2,9 milioni di euro, rispetto ai +1,4 milioni al 31 dicembre 2019; L’ebitda adjusted IFRS 16 è pari a +5 milioni di euro ed include l’impatto IFRS 16 pari a circa +8 milioni di euro. L’ebitda ante IFRS 16 è risultato pari a -5 milioni di euro, in contrazione rispetto al pareggio del 2018, l’Ebitda IFRS 16 è pari a +2,9 milioni di euro e include un impatto pari a circa +8 milioni di euro.

Gli indicatori 2019

L’incidenza percentuale dell’ebitda sui ricavi è cresciuta dal 10,1% al 10,7%, con andamenti differenziati nei vari business: libri in crescita, retail in calo così come nei periodici. L’ebitda adjusted IFRS 16 è di 110,4 milioni di euro e include l’impatto IFRS 16 di 16 milioni di euro circa. L’ebitda ante IFRS 16 è in crescita da 77,5 milioni di euro a 87 milioni di euro (+12,2%). L’ebitda IFRS 16 è pari a 102,9 milioni di euro e include l’impatto IFRS 16 pari a 16 milioni di euro circa. L’ebit ante IFRS 16 è pari a 61,1 milioni di euro (+8,4), l’ebit IFRS 16 è di 62,3 milioni di euro e include l’impatto IFRS 16 pari a +1,2 milioni di euro. Il risultato consolidato prima delle imposte è positivo per 51,7 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 35,2 milioni di euro del 2018. Mondadori France ha registrato nel periodo di permanenza all’interno del Gruppo (fino al 31 luglio 2019) ricavi netti per 163,2 milioni di euro (178,6 milioni di euro nei 7 mesi 2018) e un EBITDA adjusted pari a 11,6 milioni di euro (13,5 milioni di euro nei 7 mesi 2018). Il risultato netto delle attività in dismissione è negativo per -2,6 milioni di euro e include il risultato netto dei sette mesi di Mondadori France e l’adeguamento al fair value delle attività francesi al closing del 31 luglio 2019. Il risultato netto del Gruppo ante IFRS 16 è pari a 29,3 milioni di euro, rispetto ai -177,1 milioni di euro del 2018 che includeva -200 milioni di euro circa di adeguamento al fair value Mondadori France. La posizione finanziaria netta ante IFRS migliora di 91,8 milioni di euro, con un conseguente decremento dell’indebitamento finanziario netto a -55,4 milioni di euro rispetto ai -147,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Al 31 dicembre 2019 il personale dipendente delle attività in continuità del Gruppo risulta composto da 2.018 unità, -6% rispetto alle 2.137 unità del dicembre 2018.

Il quarto trimestre 2019 e i risultati della Capogruppo

I ricavi consolidati del quarto trimestre 2019 ammontano a 225,9 milioni di euro, in calo del 3% rispetto ai 232,9 milioni di euro dell’esercizio precedente, anche per effetto della variazione di perimetro dell’area Periodici Italia determinata dalla cessione di Panorama. L’ebitda adjusted ante IFRS 16 è pari a 23,2 milioni di euro rispetto a 27,3 milioni di euro dello scorso esercizio. L’ebitda adjusted IFRS 16 è pari a 27 milioni di euro e include l’impatto IFRS 16 pari a 4 milioni di euro circa. L’ebitda ante IFRS 16 è pari a 20,7 da 24,5 milioni di euro del 2018 e l’ebitda IFRS 16 è pari a 24,5 milioni di euro e include l’impatto IFRS 16 pari a 4 milioni di euro circa. Al 31 dicembre la Capogruppo registra lo stesso risultato netto del bilancio consolidato, pari a 29,3 milioni di euro ante IFRS 16 (28,2 milioni di euro IFRS 16), in virtù del fatto che la Società ha optato, per la valutazione delle sue partecipazioni nel bilancio separato, di utilizzare il metodo del patrimonio netto (equity). I ricavi, pari a 228 milioni di euro, sono in contrazione rispetto ai 256,6 milioni di euro dell’esercizio precedente, per la riduzione delle attività print dell’area periodici Italia. Crescono i ricavi delle attività digital dell’area periodici (+1,5%) per i positivi risultati della raccolta pubblicitaria. La Capogruppo accoglie anche i ricavi di servizi erogati ad altre società del Gruppo pari a 39,1 milioni. L’ebitda adjusted ante IFRS 16 presenta un leggero incremento di 0,3 milioni di euro rispetto al -0,4 milioni di euro del 2018, in particolare per il positivo contributo delle attività digital dell’area Periodici Italia, ottenuto con operazioni di efficienza e di revisione dei costi messe in atto dal management, che compensano la contrazione della marginalità della periodici print.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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