ABBONATI

Citynews, il compleanno può attendere, la riscossa post Covid è iniziata: audience boom, tiene la nazionale

Autore: D Sechi

Fernando Diana e Luca Lani


Il punto della situazione con i due CEO, Fernando Diana e Luca Lani: i picchi di pubblico, la frenata dell’adv, con la GDO che imperversa, ma l’automotive sta alla finestra. In attesa della partita decisiva, in autunno

Era tutto pronto. Dopo i classici festeggiamenti legati all’arrivo del nuovo anno, la sala che avrebbe ospitato gli invitati alla grande festa dei 10 anni del gruppo editoriale Citynews stava per aprire i battenti, tra luci abbaglianti e stelle filanti. Tutto ampiamente giustificato e meritato, due lustri in crescita progressiva, alla conquista dello Stivale, dopo un 2019, come si suol dire, importante: apertura delle edizioni di Livorno, Messina e Reggio e conseguente copertura di alcuni territori del nostro Paese non ancora presidiati; quota 53 di edizioni realizzate. E l’anno, sulla scorta di questa scia di affermazioni, era cominciato decisamente bene, tra audience e revenue. Poi… lo sappiamo tutti: la scure del Covid e del lockdown che si abbatte su vita e aspirazioni, capovolge tutti i focus e gli obiettivi, frena ogni possibile festa. Tutto rimandato. Ma, nel frattempo, non ci è stato permesso di giraci i pollici, tutt’altro. Citynews, come era preventivabile è stato stretto d’assedio da noi reclusi e affamati di informazioni. A darsi un po’ alla macchia, come non capirli, sono stati gli investitori. Ne abbiamo parlato con i due CEO, Fernando Diana e Luca Lani.

Bando ai convenevoli: come avete vissuto questi sette mesi definibili quantomeno controversi?

«L’anno era partito bene, sia sul fronte delle audience sia su quello della raccolta. A gennaio e febbraio avevamo registrato revenue in crescita del 30%, con un target previsto del 30-35% su tutto l’anno. Poi tutto si è fermato. Non certo sul fronte delle audience, che a marzo hanno toccato punte di crescita dell’80-90%. Ma anche in questo caso, ci sono tati dei movimenti piuttosto strani, unici: ad aprile c’è stato un calo, poi a maggio, con l’inizio della fase 2, riecco i grandi picchi, con l’utente ansioso di capire i differenti cambiamenti di status da regione a regione; a giugno un nuovo calo, o comunque un ritorno a ritmi normali. L’emergenza e il lockdown ci hanno “regalato” il boom delle app, circa 50, prese d’assalto durante la quarantena, grazie alle notifiche push legate alle varie città-regioni. Nel mese di marzo abbiamo totalizzato 1.200.000 sessioni di app al giorno. Un traffico notevolissimo che però non è stato premiato da riscontri pubblicitari».

Il campo pubblicitario è diventato minato…

«Come detto, l’inizio era stato confortante e gli obiettivi molto ambiziosi. Occorre però fare una distinzione: la nazionale ha tenuto e, seppur in difetto rispetto ai propositi/desideri di cui sopra, si può dire in crescita rispetto allo stesso periodo del 2019. La GDO ha avuto un grande impatto, come si può immaginare, ma altre voci sono crollate, una per tutte l’Automotive. La nostra concessionaria ha fatto un ottimo lavoro e ha sostituito alcuni settori, portando in pole position banche e assicurazioni. Sul fronte della locale, Citynews non si occupa di small business, e quindi lavora con concessionarie, istituzioni, eventi. Anche in questo caso, la GDO ha fatto la parte del leone, ma il resto è stato demolito dall’emergenza, come testimonia il -30% a marzo».

State già notando una ripresa, un effetto rimbalzo?

«Direi di sì, e non si potrebbe fare altrimenti. Giugno e luglio sono solitamente mesi di passaggio sul fonte pubblicitario, a meno che non ci siano grandi eventi da celebrare, ma oggi ampi settori di mercato devono riaprire, rimettersi in marcia; pensiamo ancora una volta all’automotive che si è ritrovato con un -95% nelle immatricolazioni».

Ma non credo che basti, o sbaglio?

«Purtroppo no: in autunno ci giocheremo la vera partita, la ripartenza dell’Italia. Sul fronte pubblicitario, ottobre, novembre e parte di dicembre sono mesi da sempre basilari. Ma qui il tema è più ampio e riguarda il PIL, la contrazione economica e le possibili ripercussioni sul futuro. Citynews sta lavorando bene, ce la sta mettendo tutta per venire incontro ai propri investitori, sul fronte della progettualità stiamo facendo ottime cose, come testimonia la recente intesa stretta con Sold Out, la Only Amazon Agency, che avrà l’obiettivo di offrire alle aziende italiane la possibilità di perfezionare la propria digital strategy e integrarla con le altre attività di pianificazione digitale, oppure con la survey condotta insieme comScore sul Volantino digitale».

Quali settori si sono rimessi in moto, quali ci stanno provando e chi invece è rimasto in attesa?

«La GDO sta andando fortissimo, aiutata anche dai citati progressi digitali, così come il bancario; il tempo libero, e quindi anche gli eventi e il turismo stanno provando a uscire di nuovo fuori; l’automotive rimane guardingo, anche perché in attesa dei chiacchierati incentivi che non si sono ancora visti».

Come descrivereste lo scenario attuale della comunicazione?

«Non è impensabile, come spesso accade dopo grossi periodi di crisi, che potremmo assistere a concentrazioni editoriali; sarà da tenere d’occhio anche la situazione dell’informazione online, i grossi gruppi come Facebook e Google, che devono muoversi tra mille controversie; i gruppi pure digital sono diventati driver, a maggior ragione quando la gente era bloccata in casa. Ma non possiamo disegnare scenari scontati su quello che accadrà tra un anno».


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy