Autore: Redazione
06/05/2020

Carlo De Benedetti torna a fare l’editore con il nuovo quotidiano Domani, probabile direzione a Stefano Feltri

L’ingegnere, già “patron” de La Repubblica, fa seguito ai progetti avviati con il tentativo di acquisire il 30% delle quote del Gruppo GEDI lo scorso ottobre; la proprietà andrebbe a una fondazione

Carlo De Benedetti torna a fare l’editore con il nuovo quotidiano Domani, probabile direzione a Stefano Feltri

Carlo De Benedetti

Carlo De Benedetti torna a fare l’editore con un nuovo quotidiano, chiamato Domani, che l’ex “patron” de la Repubblica sarebbe in procinto di lanciare con la direzione di Stefano Feltri. Quest’ultimo, ex vice direttore del Fatto Quotidiano e attualmente alla guida del sito ProMarket.org dello Stigler Center, sarebbe il candidato più accreditato dopo che il gossip di settore aveva fatto il nome di Lucia Annunziata, la cui direzione della nuova testata era stata ipotizzata a seguito del rifiuto di Ezio Mauro, Gad Lerner e Carlo Verdelli. L’iniziativa segue di qualche giorno il perfezionamento della cessione del Gruppo GEDI, editore di la Repubblica, L’Espresso, le radio Elemedia (Radio Deejay, Radio Capital, m2o), La Stampa, Il Secolo XIX, alla EXOR delle famiglie Agnelli- Elkann attraverso la Giano Holding, che ha portato John Elkann alla presidenza e Maurizio Molinari alla direzione de la Repubblica al posto di Carlo Verdelli, lasciando a Massimo Giannini la guida de La Stampa.

La proprietà a una fondazione

La notizia è stata lanciata da Dagospia e Open, il sito di informazione diretto da Enrico Mentana, a conferma delle anticipazioni rilasciate dallo stesso De Benedetti in una intervista al Foglio. Secondo queste fonti, l’ingegner De Benedetti avrebbe l’intenzione di consegnare la proprietà della sua nuova creatura a una fondazione appositamente costituita: progetto che peraltro aveva già annunciato lo scorso ottobre 2019, ai tempi del tentativo di riacquistare il controllo del Gruppo GEDI attraverso un’offerta di acquisto cash del 30% circa della società per 39 milioni di euro. Offerta che era stata considerata irricevibile dalla CIR, la holding di famiglia che controllava il Gruppo, di cui a quel punto l’ingegnere ha lasciato la presidenza onoraria. Già allora il proposito era quello di rilanciare il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e poi cederne le azioni a una fondazione formata da giornalisti, dirigenti del gruppo, personalità della cultura. Il giornale avrebbe una foliazione di otto pagine e dovrebbe essere affidato a una redazione di giovani giornalisti con qualche “transfuga” proveniente da Repubblica. L’area di riferimento culturale e politico sarebbe quella della “sua” Repubblica, se non che il modello di business basato su un mix tra cartaceo e digitale.

La carriera di Stefano Feltri

Giovane è anche il probabile direttore di Domani, Stefano Feltri, nato a Modena nel 1984. Dopo la laurea alla Bocconi inizia la professione giornalistica alla Gazzetta di Modena. Successivamente va a Radio 24, al Il Foglio, e a Il Riformista. Nel 2009 entra a Il Fatto Quotidiano, di cui diventa vice direttore quando alla guida della testata è nominato Marco Travaglio. Dal novembre 2011 è invitato dalla Rai a condurre per una settimana all’anno la trasmissione radiofonica Prima pagina su Radio 3. Dal 2012 al 2014 fa parte della squadra di collaboratori di “Otto e mezzo” di Lilli Gruber. Ha partecipato alla riunione del 2019 del club Bilderberg a Montreux, insieme a Lilli Gruber e Matteo Renzi. Da agosto 2019 dirige il sito ProMarket.org creato dallo Stigler Center, il centro di ricerca guidato dal professor Luigi Zingales presso la University of Chicago – Booth School of Business.