Nel secondo trimestre il gruppo francese guidato da Arthur Sadoun ritorna come previsto su un terreno positivo; nella seconda parte dell’anno si prevedono miglioramenti e ricavi organici stabili
Publicis Groupe chiude il primo semestre del 2019 con in incremento dell’1,7% dei ricavi netti sui primi sei mesi 2018 grazie al ritorno in terreno positivo – come previsto – della crescita organica nel secondo trimestre. L’Italia è tra i Paesi che nel semestre realizzano la performance migliore, con una crescita dell’11,4% grazie al nuovo business ma anche all’incremento della spesa da parte dei clienti già acquisiti nel primo trimestre dell’anno. Nel periodo, Publicis Groupe ha registrato ricavi per oltre 4,35 miliardi di euro, contro i 4,28 miliardi circa del primo semestre 2018. Migliora anche il margine operativo, in crescita del 5,7%. La crescita organica invece è calata dello 0,8% mentre i “game changers” strategici sono cresciuti del 24% per un ricavo netto di circa 580 milioni, pari al 13% dei ricavi netti totali di gruppo.
I numeri per regione
Europa, Asia, ma soprattutto l’area del Medio Oriente e Africa fanno da volano alla crescita con performance rispettivamente del +3,3%, +5% e 23,6%. La crescita organica dell’Europa si attesta sull’1,6%: insieme all’Italia, fanno bene anche la Francia, in crescita del 3,1%, e l’Inghilterra, +4,8, mentre la Germania è in calo del 9,6%. Il Nord America registra andamenti complessivi stabili, ma la crescita organica è in calo del 3,1%, a causa del rallentamento sia sul fronte della pubblicità tradizionale sia delle attività media. L’area Asia Pacific è invece positiva anche sul fronte della crescita organica, +2% con Singapore e India al +14,8% mentre la Cina cala dell’1,5%. Male l’America Latina, scesa dell’8,9% e del 7,6% su base organica, mentre Medio Oriente e Africa crescono del 19,1% su base organica.
I risultati del secondo trimestre
Il fatturato netto complessivo di Gruppo nel secondo trimestre è di oltre 2,2 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% sul secondo trimestre 2018. La crescita organica è sostanzialmente in linea, registrando un piccolo saldo positivo dello 0,1%. Questo recupero è dovuto in primo luogo alla ricaduta favorevole del nuovo business effettuato nel quarto trimestre 2018, e a una constante crescita a due cifre dei “Game changers” strategici. Allo stesso tempo, la contrazione della pubblicità tradizionale continua a esercitare un impatto negativo sulle attività in USA. L’area europea cresce del 3,4% e del 2,4% su base organica. Francia e UK registrano incrementi organici rispettivamente del 2,1% e del 4,6% mentre l’Italia cala del 4,3% e la Germania del 9,1%. Il Nord America mantiene la stabilità ma su base organica perde l’1,7%; Asia e Pacifico crescono del 5,8% e del 2,7% su base organica con Singapore e India rispettivamente a +21,9% e 20,5%, mentre la Cina scende del 2,4%. L’America Latina perde il 9,3% e l’8,7% su base organica, mentre Medio Oriente e Africa crescono del 16,2% su base complessiva, e del 12,9% su base organica.
Prospettive per il 2019
L’azienda guidata da Arthur Sadoun sta sperimentando un rallentamento della crescita, dovuto sostanzialmente alla riduzione della spesa da parte dei clienti in attività di advertising tradizionale, a cui Publicis Groupe intende ovviare diventando partner dei clienti nel loro processo di trasformazione e offrire loro servizi sempre più personalizzati. In questo senso si inquadra l’acquisizione di Epsilon, conclusa lo scorso aprile per 4,4 miliardi di euro. Questa società insieme a Publicis Sapient dovrebbero rappresentare oltre il 30% dei ricavi del Gruppo. Nel suo discorso di presentazione dei risultati, il chairman e ceo Sadoun ha sottolineato gli andamenti di Francia e Inghilterra, dove il modello “Power of One” è maggiormente consolidato. Per la seconda parte dell’anno, Publicis Groupe si attende un miglioramento della crescita organica ma, a fronte della continua contrazione dei budget, mantiene un atteggiamento conservatore rispetto alla chiusura dell’anno e prevede ricavi netti organici complessivamente stabili.