L’amministratore delegato Ernesto Mauri ribadisce la centralità per il business dell’area libri che oggi rappresenta il 70% dei ricavi; i periodici rappresentano il 25%, la metà dei fatturati arriva dal digitale
Mondadori licenzia un primo semestre 2019 «andato benissimo» e si attende che il secondo vada «altrettanto bene». Lo ha detto Ernesto Mauri, amministratore delegato della casa editrice di Segrate, ieri a margine dell’assemblea annuale UPA. Il manager ha proseguito confermando che quest’anno chiuderà «in linea con gli obiettivi»: con ricavi lievemente in calo, ma incrementi di ebitda e utile netto. In particolare ha sottolineato la importante riduzione dell’indebitamento di 300 milioni di euro in cinque anni «nonostante le acquisizioni di Banzai e Rizzoli», fino ad arrivare a un target di 65 milioni di euro. Mauri ha ribadito che il business di Mondadori è sempre più focalizzato sui libri, che rappresentano il 70% dei ricavi e l’80% dei margini, mentre i periodici «in forte declino, hanno perso il 70% dei fatturati» e pesano per il 25% sul giro d’affari della casa editrice. Metà dell’ebitda dei periodici «arriva dal digitale, la cui raccolta pubblicitaria cresce a due cifre.
Al via nuovi piani di sviluppo
Mauri ha anche annunciato che Mondadori guarda a nuove aree di sviluppo, coerenti con le proprie attività. «Faremo investimenti nelle aree professionali e della formazione, nonché dei libri all’estero dove abbiamo esaminato attentamente il mercato e siamo pronti a muoverci». «Con il closing della vendita di Mondadori France previsto per fine luglio – conclude - si apre una nuova fase di crescita dopo un periodo in cui abbiamo solo gestito la decrescita».