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UPA 2019, Sassoli riduce le stime «la pubblicità chiude a +0,5%; stabile la tv, crescono il digitale e la radio, la stampa continua a soffrire». Preoccupazione per il 2020 serve uno “shock” per rimettere in moto il Paese

Autore:

Lorenzo Sassoli de Bianchi


Per il quinto anno le stime sono positive con una variazione di tre punti rispetto al +0,8% del 2018. Calano i consumi, l’età media si alza a beneficio di settori quali salute e assicurazioni. Tiene il turismo, calano auto, immobiliare e fashion. Avviato il progetto UPA-Nessie per i big data, lo studio della blockchain per applicarla al settore e atteso un nuovo capitolo del libro bianco sulla “targetability”

Come di consueto, si è svolta ieri a Milano l’Assemblea annuale di UPA, UPA2019, che riunisce tutto il mondo della comunicazione e degli investitori pubblicitari e occasione per il mercato di fare il punto sullo stato dell’arte del settore della comunicazione e delle iniziative intraprese dall’Associazione. Un quadro ancora positivo quello dipinto dal Presidente, Lorenzo Sassoli de Bianchi che ha condiviso i dati della survey condotta dagli associati e che anticipa le stime di chiusura dell’anno per il comparto degli investimenti pubblicitari. «Il mercato degli investimenti pubblicitari che fino ad aprile era in pari, a fine 2019 dovrebbe chiudere a +0,5% con una variazione di tre punti percentuali rispetto al +0,8% dell’anno precedente. È il quinto anno di seguito con il segno positivo e un tasso di crescita contenuto, ma comunque superiore a quello del Pil del Paese, che resterà invece vicino allo zero». Se la certezza del segno + per la chiusura del 2019 fa respirare il settore, Sassoli ha definito l’anno in corso, un anno decisivo per le sorti del 2020, anno sul quale ha espresso preoccupazione, che a causa dell’incertezza generale potrebbe interrompere il trend positivo, «al governo chiediamo uno shock che rimetta in moto il Paese e comporti un cambiamento profondo e radicale». L’evento si è svolto in un Teatro Strehler tutto esaurito, con oltre 800 persone fra imprenditori e dirigenti del mondo della comunicazione: imprese, centri media, agenzie, authority, associazioni, editori, giornalisti e broadcaster. La splendida macchina scenica allestita dal Teatro Strehler, che ha curato anche la regia, ha come sempre connotato l’originale taglio teatrale e performativo dato da Sassoli all’evento UPA, che quest’anno ha avuto come ospiti la cantante Laura Macrì e il pianista Andrea Dindo.

Andamento dei mezzi

L’assemblea, ha fornito un quadro aggiornato del mercato dell’advertising e uno spaccato sull’andamento dei mezzi di comunicazione. Un mercato attraversato in questi anni da un profondo cambiamento, che ne ha ridisegnato radicalmente il profilo. Una trasformazione che i dati più recenti (aprile 2019) confermano, con la tenuta del sistema televisivo, che rimane stabile sotto la soglia del 50% degli investimenti complessivi (45,4%), e l’ulteriore decrescita di quotidiani (-10.8%) e periodici (-14,2%), che hanno ormai perso, in termini di ricavi pubblicitari, oltre i due terzi del valore pre-crisi (2008). Prosegue, invece, l’ascesa del mondo Internet, le piattaforme search, social e video hanno fatto registrare l’ennesimo anno di forte crescita (+9,8%) e oggi rappresentano il secondo aggregato per raccolta pubblicitaria dopo i broadcaster. I ricavi digitali degli editori tradizionali crescono dell’1,2%, compensando solo marginalmente la contrazione della raccolta in questo settore. Le OTT rappresentano circa il 30% del mercato ma viaggia bene, seppur lentamente, la traformazione digitale dell’editoria, la cosiddetta “traversata nel deserto” come la definisce lo stesso Sassoli, che vede un lento e difficoltoso, seppur inesorabile, passaggio dal cartaceo al digitale. Lo stesso vale per la trasformazione del mezzo televisivo, che torna centrale, ma sta diventando sempre più «di flusso», fruita ovunque, con pillole online, serie tv, VOD e personalizzazione. Ancora positivo, infine, l’andamento del sistema radiofonico (+2%, previsto a maggio), che con un certo dinamismo sta recuperando i valori pre-crisi. «C’è un aspetto problematico - ha commentato Sassoli - di questo mercato molto polarizzato che merita di essere sottolineato: un quarto degli investimenti sul web è tecnicamente ignoto. Mentre, per esempio, sulle Tv ogni azienda può confrontare i propri investimenti con quelli dei competitor, sulle principali piattaforme digitali non è possibile conoscere né le dimensioni degli investimenti, né la loro tipologia. Sarebbe auspicabile, finalmente, poter osservare dati reali e non semplici stime», continua Sassoli.

Settori trainanti

I consumatori italiani stanno vivendo un momento di preoccupazione legato allo stato generale del Paese e all’incertezza politica che li spinge a ridurre i consumi e aumentare i risparmi con l’intento di proteggersi per il futuro. Una stagnazione che vede solo qualche picco stagionale, principalmente legato al tempo libero e alle vacanze, infatti, performa abbastanza bene il turismo. Il calo dei consumi è legato anche ad un fattore demografico, che vede l’età media alzarsi sempre di più (in Italia sono 130 gli anziani su 100 giovani). Tale fattore spiega il calo di settori quali l’automotive, l’immobiliare e l’abbigliamento e una risalita, invece, di quelli sanitario e assicurativo. Sul piano della demografia, Sassoli ha sottolineato anche l’importanza di uno svecchiamento della sfera dirigenziale e l’importanza che alla punta demografica del Paese (50-54 anni) vengano date, in generale, maggiori responsabilità.

Diritti di negoziazione

Sassoli è anche ritornato sul tema dei cosiddetti diritti di negoziazione, le modalità di remunerazione dei centri media, da sempre al centro delle proposte UPA di modernizzazione del mercato, che rimangono tuttora ferme a legislazioni lontane dalle soluzioni trovate, ad esempio in Francia, dove il sistema legislativo è riuscito a regolarizzare quella distorsione che in Italia rappresenta ancora una minaccia per il sistema competitivo dell’offerta dei mezzi. «Dovere dell’investitore è retribuire in maniera adeguata il centro media, ma il dovere del centro media – ha ribadito Sassoli - è ripagare con la stessa trasparenza chi gli affida risorse strategiche per la propria comunicazione. Mentre il nostro accordo con UNA per la regolamentazione delle gare creative è risultato soddisfacente, sulla questione dei diritti di negoziazione relativi ai centi media, c’è molto lavoro da fare e non è sufficiente la spinta di UPA, ma entrano in gioco i regolamenti delle autority ed è complesso stendere documenti risolutivi».

I progetti in evidenza

L’evento UPA2019 è stata l’occasione per sottolineare la rilevanza delle iniziative in atto a beneficio del settore, a partire dal progetto Auditel fortemente supportato dalla stessa UPA. Dopo la realizzazione del SuperPanel, infatti, la nuova misurazione degli ascolti sui device digitali e sulla SmartTV costituisce un passo fondamentale verso l’evoluzione della misurazione delle audience su qualsiasi schermo, dai 42 milioni di Tv ai 44 milioni di smartphone ai 7 milioni di tablet. Sottolineate poi le attività che la stessa UPA sta portando avanti: il data lake Nessie costituito per le aziende che investono in pubblicità e hanno la necessità e l’urgenza di migliorare la profilazione dei propri consumatori, in maniera anonima, con dati di prima parte, coerenti con le norme GDPR; la creazione di una blockchain mirata alla trasparenza della filiera, in particolare del programmatic; theKPI.pro, la guida online per le strategie di comunicazione aperta a tutte le aziende associate e agli operatori della pubblicità; la Dashboard degli investimenti pubblicitari, che raccoglie le informazioni su tutti quelli effettuati dal 1962, ed è consultabile da tutti; il Libro bianco sulla Comunicazione digitale, già ampliato con specifiche sulla Brand Safety, e che evolverà verso gli standard della viewability, e della “targetability” e per il quale le riunioni avranno inizio già dalla prossima settimana e si prevede che si concludano entro l’anno e, infine, “Upadvertisingraffiti”, insieme all’associazione Civita, verrà creata una playlist delle migliori campagne che hanno reso centrali, attraverso la pubblicità le dimensioni dell’arte, la cultura e il paesaggio nel nostro Paese.

Altre novità

Il Presidente dell’UPA si è pronunciato anche riguardo al tema degli influencer, salutando con favore l’adesione di molti di loro all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. “Darsi delle regole – ha detto Sassoli - è anche nel loro interesse. Va rispettata la loro capacità di inventarsi un lavoro che prima non esisteva, oggi incarnano un nuovo modo di essere media”. Tra le novità di rilievo, Sassoli ha annunciato la prima edizione, promossa insieme a UNA, del Premio Effie Italia, destinato alle campagne che hanno registrato la migliore efficacia rispetto a ben definiti KPI. Si tratta di uno dei più importanti riconoscimenti in campo pubblicitario a livello internazionale, che finalmente approda anche nel nostro Paese. Sassoli ha anche ribadito l’impegno di UPA nella formazione delle nuove competenze della comunicazione, annunciando il prossimo master in data science, funzionale all’impegno delle aziende UPA nella gestione dei loro big data e alla loro partecipazione al progetto Nessie.

“Ciò che guardi ti riguarda”

Infine, Sassoli, ha illustrato il tema dell’Assemblea 2019, “Ciò che guardi ti riguarda”, concept dai molteplici significati, che vuole abbracciare il momentum della comunicazione odierna, che viaggia sempre su nuovi canali, non solo video e carta, ma anche audio, assistenti virtuali, musica e così via. «Abbiamo scelto di rappresentare lo stato dell’arte della comunicazione in modo plastico, mettendo al centro l’arte, dal manifesto dell’evento dove compare Paolini, a Cattelan, e come comunicazione e storia abbiano iniziato a convergere già a partire dalla “N” di Napoleone, che rappresenta uno dei primi esempi di branding. Poesia e arte, del resto, rappresentano un rifugio sicuro da ogni incertezza. Al centro c’è anche la pubblicità progresso e la nuova tendenza che vede sempre più in auge la comunicazione caratterizzata da uno scopo e da un risvolto sociale e possono mancare, come sempre, i riferimenti ai temi sempre cari al settore come innovazione, trasparenza e così via».

Altri interventi

Tra gli altri intervenuti sul palco di UPA 2019, Francesco Bonami, curatore d’arte che ha spiegato: “credo che oggi il centro della nostra comunicazione sia la Mixed Reality, ossia il tentativo di intrecciare le nuove tecnologie con la realtà e la condizione umana. Il processo deve essere d'inclusione e non di esclusione. Un’aquila che cattura un drone è l'immagine più significativa della sfida che arte e comunicazione si trovano davanti. Natura, umanità e tecnologia. Sfida, guerra o collaborazione?”. A seguire ha parlato Bruno Bertelli, CEO di Publicis, che ha raccontato in maniera efficace come la grande disponibilità di mezzi e device per la comunicazione comporti un’attenzione specifica per modulare efficacemente il linguaggio pubblicitario: “Oggi più che mai mezzo e messaggio sono interconnessi, e la stessa scelta del mezzo su cui comunicare richiede uno sforzo creativo insieme al come farlo. Mezzi e messaggi vanno entrambi reinventati”. Andrea Rossini, infine, Direttore Business Unit Consumer di Vodafone ha aggiunto: “solo nell’ultimo anno, abbiamo registrato un aumento del traffico dati del 70% guidato in particolare dalla fruizione dei video sui social network e sulle piattaforme di contenuti. Proprio per soddisfare questa domanda crescente di dati da mobile abbiamo lanciato, primi in Italia, la Giga Network 5G in 5 città ed estenderemo la copertura ad altre 100 entro il 2021. Il 5G, oltre ad aprire la strada allo sviluppo di nuovi servizi per i cittadini in vari settori - dalla sanità all’automotive, dall’industria 4.0 fino all’intrattenimento – darà ulteriore impulso alla diffusione di servizi da mobile, come ad esempio il gaming”.

Come di consueto, si è svolta ieri a Milano l’Assemblea annuale di UPA, UPA2019, che riunisce tutto il mondo della comunicazione e degli investitori pubblicitari e occasione per il mercato di fare il punto sullo stato dell’arte del settore della comunicazione e delle iniziative intraprese dall’Associazione. Un quadro ancora positivo quello dipinto dal Presidente, Lorenzo Sassoli de Bianchi che ha condiviso i dati della survey condotta dagli associati e che anticipa le stime di chiusura dell’anno per il comparto degli investimenti pubblicitari. «Il mercato degli investimenti pubblicitari che fino ad aprile era in pari, a fine 2019 dovrebbe chiudere a +0,5% con una variazione di tre punti percentuali rispetto al +0,8% dell’anno precedente. È il quinto anno di seguito con il segno positivo e un tasso di crescita contenuto, ma comunque superiore a quello del Pil del Paese, che resterà invece vicino allo zero». Se la certezza del segno + per la chiusura del 2019 fa respirare il settore, Sassoli ha definito l’anno in corso, un anno decisivo per le sorti del 2020, anno sul quale ha espresso preoccupazione, che a causa dell’incertezza generale potrebbe interrompere il trend positivo, «al governo chiediamo uno shock che rimetta in moto il Paese e comporti un cambiamento profondo e radicale». L’evento si è svolto in un Teatro Strehler tutto esaurito, con oltre 800 persone fra imprenditori e dirigenti del mondo della comunicazione: imprese, centri media, agenzie, authority, associazioni, editori, giornalisti e broadcaster. La splendida macchina scenica allestita dal Teatro Strehler, che ha curato anche la regia, ha come sempre connotato l’originale taglio teatrale e performativo dato da Sassoli all’evento UPA, che quest’anno ha avuto come ospiti la cantante Laura Macrì e il pianista Andrea Dindo.

Andamento dei mezzi

L’assemblea, ha fornito un quadro aggiornato del mercato dell’advertising e uno spaccato sull’andamento dei mezzi di comunicazione. Un mercato attraversato in questi anni da un profondo cambiamento, che ne ha ridisegnato radicalmente il profilo. Una trasformazione che i dati più recenti (aprile 2019) confermano, con la tenuta del sistema televisivo, che rimane stabile sotto la soglia del 50% degli investimenti complessivi (45,4%), e l’ulteriore decrescita di quotidiani (-10.8%) e periodici (-14,2%), che hanno ormai perso, in termini di ricavi pubblicitari, oltre i due terzi del valore pre-crisi (2008). Prosegue, invece, l’ascesa del mondo Internet, le piattaforme search, social e video hanno fatto registrare l’ennesimo anno di forte crescita (+9,8%) e oggi rappresentano il secondo aggregato per raccolta pubblicitaria dopo i broadcaster. I ricavi digitali degli editori tradizionali crescono dell’1,2%, compensando solo marginalmente la contrazione della raccolta in questo settore. Le OTT rappresentano circa il 30% del mercato ma viaggia bene, seppur lentamente, la traformazione digitale dell’editoria, la cosiddetta “traversata nel deserto” come la definisce lo stesso Sassoli, che vede un lento e difficoltoso, seppur inesorabile, passaggio dal cartaceo al digitale. Lo stesso vale per la trasformazione del mezzo televisivo, che torna centrale, ma sta diventando sempre più «di flusso», fruita ovunque, con pillole online, serie tv, VOD e personalizzazione. Ancora positivo, infine, l’andamento del sistema radiofonico (+2%, previsto a maggio), che con un certo dinamismo sta recuperando i valori pre-crisi. «C’è un aspetto problematico - ha commentato Sassoli - di questo mercato molto polarizzato che merita di essere sottolineato: un quarto degli investimenti sul web è tecnicamente ignoto. Mentre, per esempio, sulle Tv ogni azienda può confrontare i propri investimenti con quelli dei competitor, sulle principali piattaforme digitali non è possibile conoscere né le dimensioni degli investimenti, né la loro tipologia. Sarebbe auspicabile, finalmente, poter osservare dati reali e non semplici stime», continua Sassoli.

Settori trainanti

I consumatori italiani stanno vivendo un momento di preoccupazione legato allo stato generale del Paese e all’incertezza politica che li spinge a ridurre i consumi e aumentare i risparmi con l’intento di proteggersi per il futuro. Una stagnazione che vede solo qualche picco stagionale, principalmente legato al tempo libero e alle vacanze, infatti, performa abbastanza bene il turismo. Il calo dei consumi è legato anche ad un fattore demografico, che vede l’età media alzarsi sempre di più (in Italia sono 130 gli anziani su 100 giovani). Tale fattore spiega il calo di settori quali l’automotive, l’immobiliare e l’abbigliamento e una risalita, invece, di quelli sanitario e assicurativo. Sul piano della demografia, Sassoli ha sottolineato anche l’importanza di uno svecchiamento della sfera dirigenziale e l’importanza che alla punta demografica del Paese (50-54 anni) vengano date, in generale, maggiori responsabilità.

Diritti di negoziazione

Sassoli è anche ritornato sul tema dei cosiddetti diritti di negoziazione, le modalità di remunerazione dei centri media, da sempre al centro delle proposte UPA di modernizzazione del mercato, che rimangono tuttora ferme a legislazioni lontane dalle soluzioni trovate, ad esempio in Francia, dove il sistema legislativo è riuscito a regolarizzare quella distorsione che in Italia rappresenta ancora una minaccia per il sistema competitivo dell’offerta dei mezzi. «Dovere dell’investitore è retribuire in maniera adeguata il centro media, ma il dovere del centro media – ha ribadito Sassoli - è ripagare con la stessa trasparenza chi gli affida risorse strategiche per la propria comunicazione. Mentre il nostro accordo con UNA per la regolamentazione delle gare creative è risultato soddisfacente, sulla questione dei diritti di negoziazione relativi ai centi media, c’è molto lavoro da fare e non è sufficiente la spinta di UPA, ma entrano in gioco i regolamenti delle autority ed è complesso stendere documenti risolutivi».

I progetti in evidenza

L’evento UPA2019 è stata l’occasione per sottolineare la rilevanza delle iniziative in atto a beneficio del settore, a partire dal progetto Auditel fortemente supportato dalla stessa UPA. Dopo la realizzazione del SuperPanel, infatti, la nuova misurazione degli ascolti sui device digitali e sulla SmartTV costituisce un passo fondamentale verso l’evoluzione della misurazione delle audience su qualsiasi schermo, dai 42 milioni di Tv ai 44 milioni di smartphone ai 7 milioni di tablet. Sottolineate poi le attività che la stessa UPA sta portando avanti: il data lake Nessie costituito per le aziende che investono in pubblicità e hanno la necessità e l’urgenza di migliorare la profilazione dei propri consumatori, in maniera anonima, con dati di prima parte, coerenti con le norme GDPR; la creazione di una blockchain mirata alla trasparenza della filiera, in particolare del programmatic; theKPI.pro, la guida online per le strategie di comunicazione aperta a tutte le aziende associate e agli operatori della pubblicità; la Dashboard degli investimenti pubblicitari, che raccoglie le informazioni su tutti quelli effettuati dal 1962, ed è consultabile da tutti; il Libro bianco sulla Comunicazione digitale, già ampliato con specifiche sulla Brand Safety, e che evolverà verso gli standard della viewability, e della “targetability” e per il quale le riunioni avranno inizio già dalla prossima settimana e si prevede che si concludano entro l’anno e, infine, “Upadvertisingraffiti”, insieme all’associazione Civita, verrà creata una playlist delle migliori campagne che hanno reso centrali, attraverso la pubblicità le dimensioni dell’arte, la cultura e il paesaggio nel nostro Paese.

Altre novità

Il Presidente dell’UPA si è pronunciato anche riguardo al tema degli influencer, salutando con favore l’adesione di molti di loro all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. “Darsi delle regole – ha detto Sassoli - è anche nel loro interesse. Va rispettata la loro capacità di inventarsi un lavoro che prima non esisteva, oggi incarnano un nuovo modo di essere media”. Tra le novità di rilievo, Sassoli ha annunciato la prima edizione, promossa insieme a UNA, del Premio Effie Italia, destinato alle campagne che hanno registrato la migliore efficacia rispetto a ben definiti KPI. Si tratta di uno dei più importanti riconoscimenti in campo pubblicitario a livello internazionale, che finalmente approda anche nel nostro Paese. Sassoli ha anche ribadito l’impegno di UPA nella formazione delle nuove competenze della comunicazione, annunciando il prossimo master in data science, funzionale all’impegno delle aziende UPA nella gestione dei loro big data e alla loro partecipazione al progetto Nessie.

“Ciò che guardi ti riguarda”

Infine, Sassoli, ha illustrato il tema dell’Assemblea 2019, “Ciò che guardi ti riguarda”, concept dai molteplici significati, che vuole abbracciare il momentum della comunicazione odierna, che viaggia sempre su nuovi canali, non solo video e carta, ma anche audio, assistenti virtuali, musica e così via. «Abbiamo scelto di rappresentare lo stato dell’arte della comunicazione in modo plastico, mettendo al centro l’arte, dal manifesto dell’evento dove compare Paolini, a Cattelan, e come comunicazione e storia abbiano iniziato a convergere già a partire dalla “N” di Napoleone, che rappresenta uno dei primi esempi di branding. Poesia e arte, del resto, rappresentano un rifugio sicuro da ogni incertezza. Al centro c’è anche la pubblicità progresso e la nuova tendenza che vede sempre più in auge la comunicazione caratterizzata da uno scopo e da un risvolto sociale e possono mancare, come sempre, i riferimenti ai temi sempre cari al settore come innovazione, trasparenza e così via».

Altri interventi

Tra gli altri intervenuti sul palco di UPA 2019, Francesco Bonami, curatore d’arte che ha spiegato: “credo che oggi il centro della nostra comunicazione sia la Mixed Reality, ossia il tentativo di intrecciare le nuove tecnologie con la realtà e la condizione umana. Il processo deve essere d'inclusione e non di esclusione. Un’aquila che cattura un drone è l'immagine più significativa della sfida che arte e comunicazione si trovano davanti. Natura, umanità e tecnologia. Sfida, guerra o collaborazione?”. A seguire ha parlato Bruno Bertelli, CEO di Publicis, che ha raccontato in maniera efficace come la grande disponibilità di mezzi e device per la comunicazione comporti un’attenzione specifica per modulare efficacemente il linguaggio pubblicitario: “Oggi più che mai mezzo e messaggio sono interconnessi, e la stessa scelta del mezzo su cui comunicare richiede uno sforzo creativo insieme al come farlo. Mezzi e messaggi vanno entrambi reinventati”. Andrea Rossini, infine, Direttore Business Unit Consumer di Vodafone ha aggiunto: “solo nell’ultimo anno, abbiamo registrato un aumento del traffico dati del 70% guidato in particolare dalla fruizione dei video sui social network e sulle piattaforme di contenuti. Proprio per soddisfare questa domanda crescente di dati da mobile abbiamo lanciato, primi in Italia, la Giga Network 5G in 5 città ed estenderemo la copertura ad altre 100 entro il 2021. Il 5G, oltre ad aprire la strada allo sviluppo di nuovi servizi per i cittadini in vari settori - dalla sanità all’automotive, dall’industria 4.0 fino all’intrattenimento – darà ulteriore impulso alla diffusione di servizi da mobile, come ad esempio il gaming”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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