Il CEO e Chairman della holding media di WPP ha anticipato sabato al Sole 24 Ore i forecast per l’anno in corso, confermando l’ipotesi ulteriormente peggiorativa, nel caso l’attuale tendenza continuasse, già espressa dal Country Manager per il nostro Paese del Gruppo, Massimo Costa. Per la Tv atteso un calo del 4,9%, per il Digital un aumento dell’8%
Dopo quelle in territorio variamente positivo già rilasciate da altri player e le stime di UPA sull’anno rese note in occasione del Summit del 3 luglio con il Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi che le aveva ridotte al +0,5%, arrivano ora quelle di GroupM, anticipate al Sole 24 Ore di sabato scorso dal CEO e Chairman del Gruppo, Massimo Beduschi, che “gela” la industry con un forecast che indica per questi 12 mesi un calo dell’1,3% degli investimenti. Non solo “ma – aggiunge sempre quest’ultimo – è probabile che se il peggioramento in atto dovesse confermarsi, la tendenza potrebbe spingersi fino al -2%”, confermando la previsione già avanzata nei giorni scorsi da Massimo Costa, Country Manager per l’Italia di WPP, cui GroupM fa capo e di cui lo stesso Beduschi è Consigliere Delegato. Più che di pessimismo, in realtà, si deve parlare di realismo, suffragato anche dal trend da poco indicato da Nielsen relativamente ai primi 5 mesi, per la prima volta in territorio negativo, dello 0,2% e del 4% senza le stime degli OTT. Del resto, come spiega sempre Beduschi, sull’anno in generale “pesa” la mancanza di grandi eventi sportivi, mentre il secondo semestre “sarà penalizzato dalla restrizione sulla pubblicità legata al mondo delle scommesse. A queste dinamiche si aggiunge la situazione economica debole con i consumi che stentano a riprendersi, e lo spostamento di budget dei grandi investitori verso forme di comunicazione non ancora monitorate del tutto, come il branded content, l’influencer marketing, le sponsorizzazioni e gli eventi”.
Il trend dei mezzi
Dei grandi mezzi, in particolare, l’aspettativa di crescita è solo per il Digital, a 2.709 milioni di euro, pari al +8% dopo il +10,3 e il +9,7% del 2017 e del 2018. I giganti del web, di questa cifra – sempre secondo Beduschi – ne raccolgono oltre l’85%, con Google a circa 1,4 miliardi, Facebook intorno ai 900 milioni e Amazon sui 100. In particolare, per Google e Facebook circa il 55% della loro raccolta – calcola sempre GroupM – è legata agli investimenti dello small business. Per quanto riguarda gli altri mezzi, la Tv è data in decrescita del 4,9% (dopo il -1,6 e il +0,9% dei due anni precedenti), a 3.694 milioni. La Stampa crolla ulteriormente del 10,9%, a 733 milioni (-6,6 e -6,3% nel 2017 e 2018) e anche per la Radio è atteso un consuntivo in contrazione dell’1,5% a 533 milioni dopo il +5,4 e il +5,5% sempre dei due anni precedenti. Per finire, l’OOH dovrebbe scendere anch’esso, per l’esattezza del 3,5% a 351 milioni (-6,4 nel 2017 e -1% nel 2018), mentre per il Cinema la proiezione è di un +8% (+5 e +6,4% nel precedente biennio) per un totale di 25 milioni.