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Criteo e la sua nuova identità: «Da retargeting company siamo diventati una struttura full funnel»

Autore:

Alberto Torre


Alberto Torre, managing director per l’Italia, racconta a DailyNet il nuovo approccio della company, che aggiunge nuovi prodotti dedicati a consideration, awareness e conversion. Una trasformazione che affonda le sue radici nell’AI e nel lavoro su audience allargate e target specifici

Criteo cambia rotta e aggiunge alla faretra della sua offerta nuove frecce capaci di raggiungere nuovi obiettivi, su diverse aree del percorso d’acquisto. La company ha deciso di allargare il proprio raggio d’azione fino a definirsi “full funnel”. Il lavoro sulle audience e sulla tecnologia offre la possibilità di proporsi come un one-stop-shop, e, nel prossimo futuro, i clienti potranno gestire le campagne in modo completamente autonomo. Un cambio di rotta coerente con il sostegno offerto all’open internet, sottolineato anche dalla ricerca “Why we buy”, che evidenzia l’equa ripartizione, tra walled garden e il resto della rete, dell’efficacia nel proporre ai consumatori nuovi brand. Su questi temi si è espresso Alberto Torre, managing director per l’Italia

Come commenta i risultati della ricerca “Why we buy”? Quali sono le principali evidenze emerse?

La ricerca ha coinvolto circa 1000 utenti, e aveva l’obiettivo di indicare quali fossero gli elementi decisivi per i brand al fine di ottenere la loro fedeltà e quali invece quelli per convincere un consumatore a cambiare marchio. Sono emerse 5 evidenze principali: la prima è che la brand loyalty è molto difficile da ottenere, tanto che l’80% degli italiani sono disposti a considerare aziende differenti per le categorie d’interesse esprimendo così la propensione a valutare diverse alternative; emerge poi che i valori espressi dal marchio sono strettamente legati alle logiche di loyalty; un terzo dato vuole che la fedeltà al brand non dipenda dal prezzo ma dall’ampiezza di prodotti disponibili, dalla collocazione degli store fisici e dalla facilità con cui si acquista online; a questi si aggiunge la molteplicità di canali attraverso cui vengono scoperti nuovi marchi, considerando che in Italia al primo posto di questa classifica ci sono i siti proprietari, prima ancora di Facebook; infine, la rilevanza dei messaggi con cui si intercettano i consumatori fa ancora la differenza. L’interesse degli utenti è raccolto principalmente dalle inserzioni pertinenti, figlie di una alta personalizzazione e una comunicazione one-to-one.

I risultati di questo focus sono coerenti con le considerazioni a fondamento del vostro nuovo posizionamento, che va nella direzione dell’open internet e della digital transformation…

Dalla ricerca emerge che nonostante il tempo speso nell’open internet - ovvero fuori dalle property dei colossi tecnologici - sia circa il 50% del totale, gli investimenti sono sbilanciati verso queste piattaforme. C’è spazio dunque per bilanciare questa situazione. Noi ci poniamo come player neutrali, distribuiamo risorse tra gli editori nostri clienti, e deve rimanere in loro possesso anche la proprietà del dato, poi condiviso con noi attraverso un chiaro ed esplicito consenso sottoposto agli utenti. Da realtà specializzata nel retargeting ci stiamo spostando verso una nuova identità, quella di un’azienda capace di lavorare su tutto il funnel di acquisto, quindi su consideration, awareness e conversion. Una trasformazione che si basa su due a colonne portanti: l’Artificial Intelligence, che rappresenta una componente fondamentale per la gestione delle campagne, e il lavoro su audience allargate e target estremamente specifici.

Quali sono le novità che accompagnano questa metamorfosi?

Il passaggio da company focalizzata sul retargeting a full funnel è stato abbinato al lancio di alcuni prodotti che hanno abilitato l’ampliamento del raggio d’azione. Per esempio, abbiamo presentato un’offerta legata alla consideration, con la proposta di similar audience, basate sul concetto di lookalike, e di commerce audience, che comprende 150 categorie di consumatori all’interno di differenti segmenti merceologici, utili alla costruzione di target molto specifici. Un obiettivo che ci siamo posti, poi, riguarda la nostra piattaforma e la possibilità di abilitare i clienti alla gestione delle campagne in modo completamente autonomo.

Una parte dell’universo dei browser sta dimostrando una certa avversione al cookie, con Google che sta alla finestra, per ora senza intervenire. State già valutando eventuali soluzioni?

L’impatto dell’intelligent tracking protection (ITP) è ancora estremamente limitato. Stiamo lavorando su una soluzione per erogare e gestire le campagne in modo alternativo, superando questo ostacolo. A oggi però il cookieless ha un effetto molto ridotto sul sistema, ed è ancora incerto se si espanderà o meno.

Com’è stato il 2019 di Criteo?

Globalmente è stato un anno positivo. Per quanto riguarda l’Italia abbiamo registrato un retention rate sui nostri clienti del 100%, un dato che dimostra la relazione proficua instaurata con i nostri clienti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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