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Condé Nast: il brand Vanity Fair leader tra i femminili con una total audience di 15,7 milioni di contatti

Autore: S Antonini


La Chief Marketing Officer Francesca Airoldi fa il punto sui risultati raggiunti dal sistema editoriale che fa capo al settimanale anche a seguito dell’ingresso del nuovo direttore Simone Marchetti. Da settembre al via l’experience store della casa editrice

Condé Nast ribadisce la centralità nella propria offerta editoriale del brand Vanity Fair che dal 13 febbraio 2019 è stato affidato alla direzione di Simone Marchetti. Il nuovo direttore ha avviato un piano di amplificazione del valore del brand attraverso l’azione “social” – non solo digitale – grazie al quale il sistema sottostante al marchio ha raggiunto una total audience di 15,7 milioni di contatti tra lettori, utenti internet e fanbase dei social media. Vanity Fair si conferma leader dei settimanali femminili indipendenti – al netto quindi dell’allegato del Corriere della Sera IO Donna che vanta una diffusione di quasi 270mila copie tra carta e copie digitali (dato ADS aprile 2019, ndr) - con una diffusione di oltre 211.800 copie, la quale soffre del calo strutturale che investe il settore della stampa. «Grazie all’azione strategica intrapresa da Simone Marchetti – commenta Francesca Airoldi, Chief Marketing Officer di Condé Nast Italia – Vanity Fair diventa un mezzo capace di attirare contatti su tutte le piattaforme di intrattenimento disponibili e cresce la total audience». L’Audipress relativa al primo ciclo di rilevazione 2019 segnala per Vanity Fair circa un milione di lettori di cui 876.000 donne seguito dal mondadoriano Grazia (733.000 lettrici) e, a qualche lunghezza, dai magazine in allegato ai quotidiani come D de La Repubblica (462.000) e Io Donna (435.000). Sul fronte digitale, Vanity Fair ha raggiunto a maggio un’audience di quasi 14 milioni, e una fanbase social complessiva di complessiva di 2,7 milioni, in crescita dell’8% rispetto all'anno precedente. «Il sito vanityfair.it – commenta Airoldi – è più rilevante di Condé Nast International, sia come user sia come fatturato».

Vincere con la diversificazione

La piattaforma di Vanity Fair si propone come «un grande palcoscenico contemporaneo, come ha detto il direttore – continua Airoldi -. L’obiettivo è essere dove sono i consumatori e per questo il nostro sistema è sempre più articolato e arricchito con il lancio dei podcast, che sono in grande crescita, o lo sbarco su TikTok». Tra i podcast che hanno avuto più successo c’è “Non prendiamoci sul series”, un format sulle serie tv che è stato il più ascoltato su Spreaker e ha collezionato oltre 10mila download su Spotify; un altro podcast lanciato da Vanity Fair è “Via col film”. I podcast e l'approdo su TikTok rinforzano l’offerta circolare, tra cui emerge la strategia video che raggiunge oggi 4 milioni di video views complessive. Il cartaceo resta al centro dell’offerta «da tutti i punti di vista altrimenti non potremmo nemmeno realizzare tutte queste diversificazioni»; infatti dal cartaceo dipende il 70% dei ricavi. Oltre al digital, che pesa sui ricavi per il 20%, assume un’importanza crescente l’offerta di eventi, oggi al 10%. Il tutto per catalizzare l’attenzione dei lettori e dei partner commerciali “in un luogo fisico e virtuale dove le grandi storie dell’entertainment e della cultura incontrano il loro e nostro pubblico in un dialogo nuovo, coinvolgente e continuo. Un flusso di emozione e informazione che pone le basi delle nuove frontiere dell’editoria” commenta Marchetti in una nota.

Gli eventi

Vanity Fair conferma per il prossimo novembre il format “Vanity Fair Stories”, che con la prima edizione dell’anno scorso ha registrato più di 20mila presenze e ha raggiunto oltre 200mila visualizzazioni online per una reach video complessiva di 1 milione e una copertura di 3,5 milioni post reach. Con l’arrivo di Marchetti è stato lanciato il nuovo format “Vanity Fair Stage”, che permette ai lettori di incontrare i personaggi protagonisti delle pagine del giornale, giunto alla quinta puntata. Oltre alla presenza del settimanale alle principali manifestazioni cinematografiche nazionali e internazionali, a settembre è in arrivo una novità che riguarda tutta Condé Nast ma di cui Vanity Fair sarà importante attore: l’experience store di Condé Nast, che sarà allestito nell’edificio di piazzale Cadorna. Un vero e proprio negozio dove è possibile “vivere” i contenuti Condé Nast e acquistare prodotti selezionati dall’azienda.

Femminile leader di mercato

Vanity Fair vanta anche un forte copertura e un alto indice di concentrazione sui cluster 18-44 anni che permettono alla testata di raggiungere i target più rilevanti a livello socio demografico e per capacità e propensione di spesa. I risultati quantitativi sono rafforzati dalla nuova rilevazione IAB Quality Index: Vanity Fair supera supera a punteggio pieno la nuova certificazione sulla qualità del bacino pubblicitario recentemente introdotta da IAB, con l'indice a quota 3 stelle (il massimo dei voti) su tutti i canali del sito, dal fashion al beauty alle news al lifestyle, confermandosi come premium player in termini di trasparenza e qualità dell'offerta, rilevata attraverso i cinque KPI che l'indice prende in considerazione: viewability, brand safety, invalid traffic, ad clutter e rispetto dei lean principles. Questi dati confortano le scelte di Condé Nast Italia di trasformarsi in una multimedia communication company che raggiunge un’audience profilata pubblicitariamente rilevante grazie alle numerose property omnichannel, tra cui 11 periodici, una testata social-only ExperienceIS, una Social Talent Agency, una Social Academy, #Shareable e attività direct to consumer.

Il nuovo assetto moda di Vanity Fair

Intanto si rinnova la squadra che forma la redazione moda di Vanity Fair. Cristina Lucchini è stata nominata Fashion Managing Director: a lei risponde Sarah Grittini, Fashion Creative Director, Paola Saltari e Ilaria Chiavacci Copy and Content Editors, Federico Rocca Web editor e Francesca Cibrario Video Project and Vanity Stage Editor. Gli stylist sono: Eva Geraldine Fontanelli Fashion Activism and Conscious Aesthetic Editor at Large, United Nation Advisor and New Digital Vanity Fair Italia Conscious Project Consultant, Lorenzo Posocco, Fashion & Celebrities Editor at Large, nominato da Hollywood report Music’5 most influential stylist, Valeria Semushina Fashion Subculture and Street Editor at Large, New Digital Ambassador for Street Style and Subculture trend, Ramona Tabita Fashion & Celebrities Stylist, Fashion men Formal/Informal Editor at Large, Gaia Fraschini Fashion & Celebrities Stylist, Stylist Accessories & Jewels Editor at Large.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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