L’intervento è stato fatto in risposta alle dichiarazioni del senatore del M5S con delega all’Editoria sul progetto governativo di tagliare i fondi ai giornali e abolire l’obbligo per la P.A. di pubblicarvi gli avvisi di gara
Andrea Riffeser Monti, neo-eletto presidente della FIEG, deve subito scendere in campo e replica alle dichiarazioni del Sottosegretario all’Editoria Vito Crimi, rilasciate all’interno dell’intervista pubblicata sul numero di ieri del quotidiano La Verità, nella quale annunciava un taglio a breve dei fondi al settore editoriale italiano. “Al Senatore Crimi suggerisco di ascoltare la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro: prima di rilasciare interviste, pubblicate proprio su un quotidiano di carta, ascolti chi da quarant’anni lavora in questo settore e rappresenta la FIEG, con 8.820 anni di pubblicazioni complessive dei propri associati - ha dichiarato -. Poi potrà prendere le proprie decisioni, anche se sulla base di poche settimane di esperienza di Governo in questo settore. I quotidiani svolgono una fondamentale funzione sociale di tutela della democrazia e della legalità. Soprattutto nel campo degli appalti e delle gare pubbliche, dove si lamenta da sempre la mancanza di trasparenza sulla conoscenza delle procedure”.
La posizione di Crimi
Il sottosegretario aveva spiegato così al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro il suo progetto sulle forme di sostegno statale alla stampa: “Se da una parte oggi si dice che il finanziamento pubblico ai giornali sia garanzia di pluralismo, io vi dico che i contributi pubblici non fanno bene all’informazione”. Ha spiegato poi che “l’informazione dev’essere libera, anche dagli eventuali condizionamenti del Governo di turno che può aprire o chiudere i cordoni della borsa”. “Come detto - ha aggiunto l’esponente del M5s -, va rivisto tutto il sistema senza creare danni all’industria editoriale sana. Ben venga, ad esempio, il sostegno pubblico a start up e progetti editoriali, specie quelli innovativi o dei giovani che, però, questa è conditio sine qua non, devono essere in grado di camminare con le proprie gambe. E ancora il sostegno al rinnovamento tecnologico di prodotti editoriali tradizionali”. “Il primo provvedimento che sottoporrò in questi giorni all’attenzione del Governo - annuncia ancora Crimi - è l’abolizione dell’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pubblicare avvisi di gara e aggiudicazione sui quotidiani nazionali e locali. Un giro d’affari da 50 milioni di euro con costi a carico delle imprese”.