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Il National Geographic Festival delle Scienze conquista Roma: aumentano i visitatori, con sempre più bambini. E stasera l’anteprima di “Genius: Picasso”

Autore: Redazione


Intervista esclusiva di Daily Media ad Alessandro Militi, Vice President Marketing & Sales di Fox Network Group Italy, che commenta l’andamento della manifestazione e delinea il ruolo del brand National Geographic, come partner essenziale al fianco delle aziende per comunicare la vicinanza ai temi ambientali e l’impegno nella corporate social responsability

Lunedì si è aperta a Roma, l’edizione 2108 del Festival delle Scienze, che proseguirà fino a domenica, 22 aprile. E per il secondo anno consecutivo National Geographic è title sponsor della rassegna, quest’anno dedicata al tema “La causa delle cose”. «Già lo scorso anno - spiega a Daily Media Alessandro Militi, Vice President Marketing & Sales di Fox Network Group Italy - con il Festival delle Scienze abbiamo dato il via ad un processo di cambiamento della percezione del marchio National Geographic presso gli advertiser, condividendo obiettivi e valori con la Direzione del Festival. E i risultati sono stati impressionanti: oltre 25 mila presenze, tra cui 4 mila bambini. Quest’anno abbiamo deciso di ripetere l’operazione, notando già dai primi giorni l’aumento dei visitatori e, soprattutto, l’incremento netto della presenza proprio dei più piccoli, che alla fine del Festival arriveranno a circa 12 mila presenze».

Risultati straordinari, senza dubbio, a conferma di una strategia di cui Alessandro Militi sottolinea gli elementi essenziali, partendo, però, da una considerazione: «Ogni anno un terzo dei profitti generati dalle attività commerciali legate a National Geographic viene destinato alla National Geographic Society, l’organizzazione no-profit che finanzia ricerche scientifiche, programmi di formazione e tutela ambientale in tutto il mondo». Ogni mese, National Geographic raggiunge oltre 700 milioni di persone in tutto il mondo attraverso le sue piattaforme media, gli eventi e i prodotti.

Secondo Alessandro Militi è fondamentale oggi capire in quale direzione si stia muovendo il business dal punto di vista della responsabilità sociale. Così, Militi nota un cambiamento significativo proprio in questo ambito, ormai di primaria importanza sul fronte delle politiche aziendali. E spiega: «Indubbiamente, la vicinanza ai temi di salvaguardia dell’ambiente, all’orizzonte “green” nella sua accezione generale, è oggi un fattore sempre più importante. Ma per le aziende non è più sufficiente essere, per così dire, “amiche” dell’ambiente. Il fulcro si è spostato, con i consumatori che sono divenuti protagonisti della spinta evolutiva. Sono loro, infatti, a credere sempre di più in questi valori di sostenibilità e difesa ambientale; e chiedono alle aziende di rispettare questi stessi valori».

Alessandro Militi
Una prospettiva diversa

Questo fenomeno si evolve anche in una diversa prospettiva, investendo in pieno la comunicazione. Per comunicare il proprio impegno ambientale non basta più realizzare uno spot, magari dedicato a una causa specifica, o utilizzare i canali classici della comunicazione in modo generico. E qui Militi si concede una metafora, utile a inquadrare l’attualità del fenomeno: «Se ho mal di schiena e voglio farmelo passare posso andare ogni tanto a svolgere del salutare nuoto in piscina. Ma farlo in modo continuativo e in funzione preventiva mi garantirà maggiori risultati e si rivelerà molto più efficace nel lungo periodo. Ecco, oggi le aziende sono chiamate a fare questo, pensare in modo strategico e non solo tattico soprattutto in riferimento a questo asse di posizionamento. Devono riuscire a evitare di essere considerate attente a questi valori “green” solo a sprazzi, perché questi valori sono oggi molto “richiesti” dai consumatori. Basti pensare che in Italia, come ricorda Militi, per quasi nove aziende su dieci la gestione ambientale è un aspetto chiave della strategia di business, come rilevato anche dall’indagine svolta proprio l’anno scorso dall’ente di certificazione Dnv Gl - Business Assurance, con il supporto dell’istituto di ricerca Gfk Eurisko. Lo studio ha coinvolto più di 1.700 professionisti di imprese di diversi comparti dei settori primario, secondario e terziario in Europa, Nord America, Centro e Sud America, Asia. Interrogati sul proprio grado di maturità di gestione ambientale, un player nazionale su tre ritiene di essere già a un livello avanzato, mentre il 56% si aspetta di migliorare ulteriormente le proprie capacità da qui a tre anni. E praticamente nessuna società ha in previsione un ridimensionamento dei propri investimenti, con il 33%, anzi, intenzionato ad aumentarli..

Il massimo dell’efficacia

Servono, allora, contesti adeguati per riuscire a esprimere con il massimo dell’efficacia gli sforzi compiuti dalle aziende in questa direzione. E l’utilizzo della piattaforma di National Geographic assicura questa possibilità. «Ma bisogna sfruttarla in maniera continua e strategica - prosegue Alessandro Militi -. Un’azione di comunicazione sporadica finisce per servire a poco. Di fronte abbiamo un brand potente e riconosciuto come National Geographic che va utilizzato in modo intelligente e proficuo, sviluppando operazioni che tendono a far conoscere al meglio e a cristallizzare nella mente dei consumatori l’inclinazione “green” di ciascuna azienda. Il contenuto diviene un driver fondamentale e National Geographic risulta un mezzo importante per aiutare le aziende a comunicare nel modo più adeguato ed efficace la loro vocazione all’ambiente».

E ci sono anche i numeri riportati dal manager a sottolineare l’effettivo ruolo primario giocato dal canale National Geographic, che può vantare, nel primo trimestre di quest’anno, un aumento dell’audience del 9%, e del 7% per quanto riguarda Nat Geo Wild; mentre, nell’insieme, i canali National Geographic riescono a raggiungere ben 800 mila contatti giornalieri. Militi è consapevole di questa forza: «Il pubblico di National Geographic è un pubblico che vuole imparare, che ama la programmazione offerta dei nostri canali e che crede in questa cultura televisiva. L’offerta di National Geographic rappresenta un posto assolutamente sicuro, al riparo da ogni insidia sul fronte della brand safety. Dunque, l’ecosistema messo a punto da National Geographic rappresenta un luogo ideale. Spesso - dice ancora Militi - non è possibile sapere con certezza in che contesto saranno inseriti eventuali spot. Mentre la cura di National Geographic per la qualità dei programmi garantisce pianificazioni sicure in un contesto di programmazione unico al mondo. Proprio per quanto riguarda le partnership, nessun altro può mettere sul piatto lo stesso livello di contenuti e lo stesso impegno sociale».

Il genio di Malaga

Tornando, per un attimo, sul fronte del Festival in corso a Roma, sono davvero tante le attività targate National Geographic. Proprio stasera spicca l’anteprima di “Genius: Picasso”, la serie antologica questa volta dedicata al pittore spagnolo, che andrà in onda a partire dal prossimo 10 maggio. Dopo il successo ottenuto con la prima stagione su Albert Einstein, che ha avuto oltre 45 milioni di spettatori in tutto il mondo, ecco in arrivo le nuove dieci puntate che raccontano la vita del celebre pittore spagnolo, considerato un genio dell’arte del novecento. A interpretare Pablo Picasso ci sarà Antonio Banderas, da sempre affascinato dall’artista andaluso per la sua poliedricità e per un dettaglio che hanno in comune: entrambi, infatti, sono nati a Malaga. È proprio in questa città che, nel 2017, si sono svolte la maggior parte delle riprese di “Genius”, che debutterà il 24 aprile negli Stati Uniti (anteprima ufficiale il 20 aprile, con lo stesso Banderas, al Tribeca Film Festival di New York). «Un grande visionario come Pablo Picasso è il protagonista perfetto per la seconda stagione di “Genius”», ha affermato Ron Howard, che assieme a Brian Grazer ha prodotto la serie che per dieci giovedì presenterà sia la storia personale del pittore sia il suo lavoro, costellato da oltre 50 mila opere, la creatività sul campo, la vita tra Francia e Spagna, le notti con gli amici, i rapporti con le donne. Dunque, in esclusiva su National Geographic - canale 403 di Sky -, dal 10 maggio sarà presentata la storia di uno degli artisti più influenti e innovativi del ventesimo secolo, interpretato anche da Alex Rich nel periodo in cui, giovane e squattrinato, era impegnato all’Accademia delle Belle Arti di Madrid. La serie sarà trasmessa in 171 paesi del mondo e al Festival delle Scienze, stasera, spicca, dunque, l’atteso anteprima. E si tratta di un momento senz’altro di particolare importanza nel ricco elenco di appuntamenti che caratterizza la kermesse a cui National Geographic ha voluto dare il proprio nome per il secondo anno consecutivo.

Ospiti internazionali

Per l’apertura del Festival, lunedì, c’è stata una grande ospite internazionale, la statunitense Sylvia Earle, oceanologa e Explorer in Residence di National Geographic, protagonista di due importanti appuntamenti: prima ha condotto una lectio su come salvare gli oceani, poi ha partecipato all’incontro “Ocean Rescue for a Better Future” con Jeremy Darroch, Group Chief Executive Officer di Sky, e Gary Knel, Ceo di National Geographic Partners, introdotti e moderati da Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze e dell’edizione italiana del mensile National Geographic. Proprio durante questo appuntamento si è discusso della responsabilità ineludibile di imprese, governi e individui per la salvaguardia degli oceani ed è stato presentato il progetto di borse di studio Sky Ocean Rescue, cui è seguita la premiazione dei vincitori della prima edizione. Ieri, invece, spazio a National Geographic Emerging Explorers Summit. Ogni anno, la National Geographic Society sostiene progetti di ricerca che contribuiscono a sviluppare la conoscenza del nostro pianeta e a generare soluzioni per un futuro sostenibile. Così, alcuni tra i più innovativi explorers - ovvero ricercatori finanziati da National Geographic - si sono ritrovati per condividere le loro ricerche e scoperte con il pubblico italiano: Federico Fanti, geologo e paleontologo; Grace Young, ingegnere oceanografico; Marcello Calisti, ingegnere biomeccanico esperto di robotica; Lisa Becking, biologa marina. Sempre ieri, in scena anche il grande spettacolo con “Life: A Journey Through Time, straordinaria opera multimediale dedicata alla meraviglia della vita in tutte le sue forme, con musica di Philip Glass e le immagini del fotografo di National Geographic, Frans Lanting. Per questa esecuzione, adattata per un ensemble musicale più piccolo dall’arrangiatore Michael Riesman, Tonino Battista ha diretto il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, mentre Lanting ha raccontato la genesi del progetto in un incontro speciale per gli studenti in programma nella mattinata. Ancora ieri la proiezione di “One Strange Rock”, la serie di National Geographic creata da Darren Aronofsky con Will Smith. E stasera, a un anno dal lancio di “Genius: Einstein”, tocca al disvelamento di “Genius: Picasso”, con un appuntamento a inviti, ma con alcuni posti riservati per il pubblico. Intanto, è ancora in corso all’Auditorium Parco della Musica la mostra “Photo Ark - Meraviglie del mondo animale”, parte dell’ambizioso progetto in cui il fotografo di National Geographic, Joel Sartore, vuole ritrarre tutte le 12mila specie ospitate negli zoo, nelle riserve e nei centri di conservazione del mondo.

Il programma del Festival

Il programma di National Geographic Festival delle Scienze si sta svolgendo, dunque, sulla scia di un’estrema ricchezza sul fronte contenutistico: dai diritti umani ai viaggi nel tempo, dall’intelligenza artificiale alla salvaguardia degli oceani e dell’ambiente, dalla robotica alle tecnologie per la salute, dalla creatività alla salvaguardia del patrimonio artistico, fino all’astrofisica e alla criminologia. Con la ricerca più avanzata che aiuta a capire e a discutere uno dei concetti più importanti dell’attività umana, il rapporto che esiste tra Causa ed Effetto. Oltre quaranta sono gli incontri previsti con scienziati di livello internazionale, filosofi, giornalisti, esperti, ricercatori, innovatori e artisti, che spiegano nel corso di questa settimana, con la massima accuratezza scientifica. E oltre duecento le attività educational per avvicinare il mondo della scienza a bambini e ragazzi, a partire dai cinque anni in su. Con laboratori, giochi, mostre, spettacoli e incontri, gestiti dai migliori educatori e divulgatori scientifici, in programma per le scuole durante la settimana e per le famiglie durante il week - end. In più, ogni sera un concerto o un evento dedicato alla scienza, oltre alle due mostre fotografiche progettate, fino alla celebrazione della giornata mondiale della Terra, Earth Day, domenica 22 aprile, giornata conclusiva del Festival.

Benefici considerevoli

Dunque, il National Geographic Festival delle Scienze rappresenta per le aziende un elemento importante di collegamento con la propria attività di responsabilità sociale, sempre più strategico in ogni campo del business. E come ricorda Alessandro Militi, un brand come Ricola non si è lasciato sfuggire l’occasione di affiancare il Festival. «Un numero sempre crescente di imprese ha oramai realizzato che la sostenibilità non è una moda e che non è qualcosa che può procedere su un binario separato rispetto alle attività produttive – dice ancora il manager. Aumenta sempre più la richiesta di chiarezza e trasparenza sulle azioni delle imprese, ad esempio sulla gestione delle risorse naturali.  Operare il proprio business in un’ottica di sostenibilità fornisce benefici all’intera comunità in cui è inserita l’organizzazione e assicura alle aziende notevoli vantaggi finanziari, commerciali e di conformità rispetto alle normative. Poi, però, ci vogliono strumenti e spazi adeguati per comunicare al meglio le proposte, il posizionamento, le iniziative. E’ qui che National Geographic esprime il massimo delle sue possibilità per favorire il dialogo tra aziende e consumatori». Perché per poter ottenere risultati degni di nota il management delle organizzazioni deve essere convinto della strada intrapresa, investendo tempo e risorse nella costruzione di una cultura della sostenibilità interna all’azienda. A partire proprio dalla comunicazione

«Il brand National Geographic, nato 130 anni fa, nelle sue diverse declinazioni e in grado oggi di raggiungere centinaia di milioni di persone in oltre 170 paesi del mondo, è all’avanguardia su questo fronte - conclude Militi -. Pronto ad accompagnare le aziende verso la migliore collocazione possibile della loro attività, in stretto dialogo con i consumatori e all’interno di una piattaforma ricca, performante e sicura».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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