ABBONATI

Clear Channel: «Non ci sono più limiti nella creatività se non quello di essere creativi»

Autore: Redazione


L’intervista a Carlo Rinaldi, Marketing & Innovation Director dell’azienda, incontrato da DailyMedia sulla Croisette di Cannes, durante la seconda giornata del festival della creatività

dai nostri inviati a CANNES, Anna Maria Ciardullo e Francesco Lattanzio

Proud sponsor, per il nono anno consecutivo, degli Outdoor Lions Awards, Clear Channel celebra la potenzialità creativa e la flessibilità dell’out-of-home digitale (DOOH) attraverso un fitto programma di iniziative che stanno animando la Croisette. Anche Clear Channel Italia è presente a Cannes, in collaborazione con StartupItalia! e nel suo Playground ha aperto anche al mondo delle Startup in un contesto esclusivo e unico come quello dei Cannes Lions. Proprio qui, DailyMedia ha incontrato Carlo Rinaldi, Marketing & Innovation Director di Clear Channel per parlare delle opportunità creative nello spazio Out of Home del futuro.

Quali sono le sue prime impressioni in questa seconda giornata di Festival?

Quest’anno i riflettori si accendono intorno al tema della creatività e il nostro spazio vuole dare per l’appunto il PLAY, attraverso l’innovazione di un mezzo abilitante per una comunicazione di qualità. Siamo presenti con un Playground dove stiamo portando avanti in questi giorni un intenso palinsesto di digital showcase per dare l’opportunità di toccare con mano le esperienze media e creative che possiamo offrire attraverso gli schermi.

Quali obiettivi vi siete posti quest’anno?

Per noi è importante aprirci sempre di più all’interazione e alla contaminazione e quest’anno la Business Unit italiana si fa portavoce di innovazione, anche in termini di esperienze e testimonianze. Abbiamo voluto invitare infatti tre start up che sono attive da un punto di vista di Open Innovation: Buzzole, Buzz my Videos e Beintoo e stiamo raccontando tutto ciò che accade al festival animando i nostri schermi in loco e sulle nostre property Instagram, LinkedIn e YouTube. Il mezzo del digital out of home, se ben studiato da un punto di vista creativo diventa virale in modo naturale poiché di per sé è un mezzo “aperto” e permette la partecipazione di tutti i pubblici in base al contesto. Ancor di più, dunque, vogliamo far leva sulla creatività per abilitare questa partecipazione.

Quali sono i trend che caratterizzano il Digital Out of Home?

L’Out of Home sta vivendo una fase di forte accelerazione ed è attualmente uno dei mezzi che sta crescendo più velocemente. Da mezzo tradizionale per eccellenza è passato ad ambiente di grande innovazione grazie alla componente digital, all’integrazione con gli altri media e alle straordinarie opportunità che le nuove tecnologie offrono. Le sfide per noi sono principalmente due: flessibilità e misurabilità. Lavorare sui dati è necessario per raggiungere l’efficienza in Real Time Sync per poter offrire, attraverso gli schermi, creatività che in tempo reale cambino a seconda di eventi esterni o di specifici parametri che incontrano le esigenze di Consumatori e Clienti. Questo, permette di effettuare anche operazioni di retargeting lato mobile grazie alle rilevazioni hyperlocal. L’Out of Home non solo si configura come mezzo per sua natura one to many m anche come mezzo one to you, aprendosi sempre di più all’integrazione con tutti gli altri media.

In Italia a che punto siamo con la diffusione delle novità del comparto?

Abbiamo tante novità in cantiere. Una di queste riguarderà l’installazione, insieme ad Aeroporti di Roma, de “Le Chandelier”, una importante struttura di DOOH composta da dodici schermi che possono compiere due diversi movimenti e mostrare fino a sei creatività differenti. Il progetto verrà inaugurato entro l’estate all’interno dell’area extra-Schengen dell’avancorpo dell’aeroporto di Fiumicino a Roma.  Si tratta di un progetto davvero imponente dove la creatività non è solo flessibile, dinamica, ma anche componibile e, di fatto, va a creare una vera e propria opera d’arte che diventa di per sé un contenuto virale e social. Non ci sono più limiti nella creatività se non quello di essere creativi e la misurabilità ci aiuta non solo nell’identificazione delle audience ma anche nel cosiddetto “forecasting” che permette di anticipare le esigenze dei clienti e soddisfare i bisogni dei consumatori.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy