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The Big Now cresce nel segno del digital e prevede 7,5 milioni di euro di fatturato nel 2017

Autore: Redazione


Il primo quarter viene archiviato con un +30% rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso, con 15 nuovi brand gestiti, 14 ingressi nel team e una forte crescita strutturale

Continua la crescita di The Big Now, l’agenzia indipendente che dopo aver registrato nel 2016 il miglior anno della propria storia, parte di slancio nel 2017, chiudendo il primo quarter con un +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dopo otto anni di crescita costante, quest’anno l’agenzia supererà il tetto dei 100 collaboratori nel suo headquarter milanese, che si sommano al team della sede di Roma e ai 28 professionisti che da Accra (Ghana) gestiscono i clienti africani del Gruppo.

Agenzia creativa full-service

La differenza sul mercato la sta facendo la natura di The Big Now, che si presenta come agenzia creativa full-service pensata per l’era digitale: la forte vocazione digitale, che consente all’agenzia di giocare in un contesto competitivo sempre più specializzato, viene coltivata in un ambiente che mette strategia e creatività al centro, e viene integrata con skill complementari che arricchiscono e completano l’offerta. All’interno della struttura, ad esempio, sono state create una casa di produzione video - fondamentale per proporre contenuti digital di alta qualità con un’efficienza e una velocità adeguate alle richieste del mercato -, una unit media (social, search e programmatic), un’area dedicata alla data intelligence e al digital publishing. Insieme a competenze più tradizionali, che spaziano dall’atl all’organizzazione di eventi.

Il commento di Stefano Pagani

“In Italia molte aziende tendono ancora a scegliere come main agency la sigla che negli anni ha gestito la loro parte di advertising, principalmente tv”, spiega Stefano Pagani, co-founder e managing partner dell’agenzia di cui è Ceo Emanuele Nenna. “Vista l’attuale centralità del digital nelle strategie di comunicazione, le agenzie tradizionali si sono strutturate per aggiungere il digitale alla propria offerta, ma fanno grande fatica. Il nostro è il percorso opposto, e ci sta ripagando: il Dna di The Big Now è digitale, ma la nostra visione è molto più ampia. Così possiamo essere partner strategici per tutte le aziende, e sono sempre di più, che sposano un approccio “digital-centrico”, e che ci chiedono di supportarle nel raggiungimento dei loro obiettivi di business e di comunicazione. E allora, in agenzia mettiamo in campo, e stiamo attenti a misurarle in real time, strategie digitali che possano sfruttare al massimo le singole specificità dei diversi mezzi, dal web al mobile, dal social media alle digital pr, dalla creazione di progetti di branded content fino alla loro distribuzione sui mezzi digitali”.

Stefano Morelli e Rossella Ferrara, The Big Now

L’organizzazione interna

Per farlo, l’agenzia ha rafforzato recentemente i propri skill, a partire dall’organizzazione interna: dopo l’ingresso - nel 2016 - di Rossella Ferrara (Digital Strategy & Innovation Director) che ha affiancato Stefano Morelli (ECD) nello sviluppo del nuovo modello organizzativo, negli ultimi mesi si sono uniti alle fila di The Big Now ben 14 nuovi professionisti. “Il digital, per troppo tempo, è stato “tattico”, e questo lo ha penalizzato nei confronti delle altre discipline più mature come l’atl; e continua a farlo in alcuni casi, oggi, con l’alibi dei social media”, commenta Rossella Ferrara. “Noi crediamo che la rivoluzione che è sotto gli occhi di tutti debba portare le agenzie a ragionare diversamente, per elevare il settore, innovare, essere dei partner che non solo comunicano i brand attraverso il digitale, ma li costruiscano grazie ad esso. È per questo che il nostro è un approccio strategico-creativo: investiamo ore su ricerca e analisi, trend, vision e creatività per puntare sul “now”, essere rilevanti oggi ma, allo stesso tempo, costruire per il futuro.

Nel frattempo, costruiamo un know-how condiviso con i clienti unico e differenziante, che internamente definiamo know-now”. “A fronte di una forte crescita che questo modello ci sta portando, abbiamo deciso di investire sull’ingresso di nuove figure con un’attenta selezione dei talenti. Tra i tanti nuovi ingressi Federico Mancin e Samanta Giuliani, entrati come Digital Strategy Manager, entrambi con alle spalle una decina d’anni di esperienza in agenzie quali H-Art/AKQA, MSL, DLV BBDO, McCann. E nell’area social media due figure senior, Francesca Del Torre, con esperienza in DLV e Publicis, e Giulia Tebaldi, proveniente da Doing. Per il futuro prossimo stiamo già lavorando a nuovi progetti - prosegue Ferrara -, come un Innovation Hub che consentirà ai nostri clienti di essere sempre “sul pezzo” rispetto ai tanti cambiamenti in corso, e di supportarli nel definire le loro customer journey con nuovi touchpoint che permettano di innovare. Sempre con l’approccio making things happen”.

“Oggi è impensabile concepire una creatività priva di competenze strategiche o di capacità di analisi dei dati. Dal dialogo tra queste diverse anime si misura la capacità di un’agenzia di creare davvero qualcosa di diverso e rilevante per il cliente”, aggiunge Stefano Morelli. “Ecco perché, in The Big Now, lo sviluppo di un progetto impegna da subito, a quattro mani, sia figure strategiche sia creative, in un flusso non di staffetta, ma di cooperazione e responsabilità condivisa. Rendere questo processo “naturale” e fluido è stata la sfida principale degli ultimi mesi, ma ne abbiamo visto subito i risultati.”

Francesca Del Torre, Giulia Tebaldi, Federico Mancin, Samanta Giuliani

I riconoscimenti

“Risultati che ci sono stati riconosciuti anche a livello internazionale”, prosegue Morelli. “Basti citare il caso ‘Umarells’ di Burger King. Un progetto in cui la strategia coglie un insight “popolare” per rispondere creativamente a un brief tattico. O come in #FollowContador, un progetto pensato per Polartec. In questo caso la sfida è stata ragionare in ottica multiscreen, sviluppando un progetto mobile first di gamification che ha coinvolto dieci paesi europei. Idea, grande attenzione alla ux e competenze tecnologiche sono i tre pillar su cui abbiamo impostato il lavoro e che hanno portato il reparto a un continuo dialogo tra competenze diverse; in questo caso tra designer e sviluppatori”.

Il new business

Conclude Pagani: “Sul fronte new business, il primo quarter è stato decisamente positivo grazie alla vittoria di diverse gare digital, tra cui Viacom International (con i brand MTV, Nickelodeon, VH1, Paramount, Comedy Central), UnipolSai, MediaWorld, Rowenta e Moulinex. A questo si aggiungono tre brand di Danone Italia (Danette, Activia e Oikos) e due di Coca Cola (Powerade e Lilia), oltre alla quasi totalità di riconferme da parte dei clienti esistenti. Senza citare i tanti nuovi progetti nel mondo fashion - gestiti dalla nostra unit LOW - o il rinnovo della fiducia da parte di diversi clienti su campagne integrate come Oleificio Zucchi o Sud Tirol”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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