Autore: Redazione
12/09/2017

Teads si fa promotore di una clean advertising e scommette sulla creatività

A Mykonos è andato in scena #Brandix, l’ultimo appuntamento organizzato dalla società guidata in Italia da Dario Caiazzo. Tanti gli spunti emersi, tra cui anche l’importanza dell’AI e della personalizzazione

Teads si fa promotore di una clean advertising e scommette sulla creatività

Dall'inviato a Mykonos, Giacomo Broggi

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Clean advertising. È questo uno dei temi più dibattuti all’interno dell’industry in un contesto in cui i budget pubblicitari degli inserzionisti sono minacciati da problematiche come brand safety, bot e frodi. Ed è questo l’oggetto dell’ultima campagna lanciata da Teads, società francese che ha inventato il formato InRead, protagonista a Mykonos lo scorso weekend con un ristretto numero di clienti e giornalisti. Presente una folta squadra della filiale italiana dell’azienda oggi controllata da Altice, capitanata dal managing director Dario Caiazzo. Nel corso del weekend, i lavori di Brandix si sono dunque concentrati sulla questione di una pubblicità pulita, al centro dell’impegno di Teads, che sta investendo risorse e denaro per adeguare la propria proposta commerciale alle esigenze degli spender, contribuendo al contempo a un generale progresso di tutta la filiera, come testimonia la sua adesione alla Coalition For Better Ads.

L’outstream

Sono in pochi ormai a non conoscere l’oustream, forma di comunicazione video che è diametralmente opposta all’instream, e che si caratterizza per essere posizionata all’esterno di un player video, come spiegato da Lorenzo Agapito, ultimo arrivato nel team di Marketing & Communications di Teads Italy, di cui fanno parte anche Antonella La Carpia e Giorgia Fontana. Altri benefici dell’outstream, ha proseguito Agapito, sono il contesto, che è quello premium garantito dalla rete di editori partner di Teads, la scalabilità e la viewability. E nonostante l’outstream sia una tendenza consolidata, il segmento ha ancora ampie potenzialità, viste le stime del Politecnico, secondo cui assorbe circa il 35/40% degli investimenti video, previsti attorno ai 500 milioni quest’anno. Infine, va ricordato il rapporto privilegiato tra outstream e mobile, con questo tipo di soluzione che è in grado di rispondere all’elevata domanda di inventory verticale.

L’impegno di Teads per la brand safety

La brand safety è un argomento molto caldo, acceso dall’affaire YouTube emerso nel tardo inverno di quest’anno. Come si pone Teads di fronte al tema? «La piattaforma ospita solo premium publisher - ha spiegato Agapito - che coniugano qualità, rilevanza e scalabilità». E poi c’è «la possibilità di inserire keyword targeting», ha aggiunto Antonella La Carpia evidenziando anche le partnership attive con Integral Ad Science e Doubleverify in materia.

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Dario Caiazzo (Credits: Alessio Jacona)
L’intelligenza artificiale

Quindi è salito sul palco Dario Caiazzo, il quale ha voluto focalizzare il suo intervento sull’intelligenza artificiale. Il manager ha evidenziato una recente dichiarazione di Vladimir Putin, secondo cui chi sarà in grado di sviluppare la migliore forma di intelligenza artificiale, sarà anche il soggetto capace di governare il mondo. Spostandoci dalla geo-politica alla pubblicità, nel corso degli ultimi anni abbiamo visto emergere con prepotenza l’utilizzo di sistemi di AI, mirati ad aumentare la qualità della profilazione e dell’efficacia dell’advertising. Secondo Caiazzo, in futuro la pubblicità sarà: interattiva, mobile, data-driven e conversazionale. Tutti ambiti in cui Teads è in prima linea, con l’ultimo, quello conversazionale, che è quello più legato all’AI e in cui i chatbot fanno da protagonisti, come dimostra l’operazione condotta per Tommy Hilfiger, «I creativi devono lavorare con gli ingegneri ed è quello che stiamo facendo in Teads», ha dichiarato Dario Caiazzo.

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Credits: Alessio Jacona
Teads e il programmatic, complementari agli OTT

Massimo De Gennaro, sales director di Teads Italy, ha affrontato il tema del clean advertising e dei piani futuri della società. «L’anno prossimo prevediamo di allargare il raggio di publisher partner, con nuove, prestigiose collaborazioni», ha affermato. Poi, Di Gennaro ha voluto riprendere quanto già anticipato da Antonella La Carpia, vale a dire la qualità e la sicurezza del contesto pubblicitario offerto da Teads, con percentuali di frodi ben inferiori alla media del mercato grazie anche a partnership come quella con Grapeshot, che consente all’azienda di vendere inventory filtrate sulla base di parametri selezionabili di volta in volta dagli inserzionisti. E in un mercato video dominato da Facebook e YouTube, Teads, ha spiegato Di Gennaro, si pone come complementare all’interno dei piani media degli inserzionisti che lavorano con i due giganti americani per via della scalabilità e dalla certificata efficacia degli strumenti outsream.

Teads Studio

Nella seconda giornata sono stati trattati gli aspetti creativi e il tema della reach incrementale in ambito pubblicitario. «Da concessionaria Teads è diventata un partner creativo», ha sottolineato Donatella Urrai, responsabile delle attività italiane di Teads Studio. In questo campo, l’ultima frontiera è rappresentata dal monitoraggio delle emozioni e delle reazioni alle persone esposte a un determinato messaggio promozionale, al fine di adeguare la creatività. Per questo Teads ha stretto un’intesa con Real Eyes, attraverso cui è possibile testare le campagne prima della messa online, in modo tale da individuare i picchi di attenzione, l’indicatore principale, ma anche l’engagement, la felicità, la noia e la paura. E poi Teads Studio può riadattare le creatività, trasformando i video da orizzontali a verticali, o ancora inserire call to action nei momenti di maggiore attenzione. «L’interattività e la personalizzazione creano rilevanza e impattano positivamente sui kpi», ha concluso Donatella Urrai, prima di mostrare gli ultimi lavori realizzati dalla sua unit.

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Credits: Alessio Jacona
Teads è reach incrementale

Nel 2016 i consumatori hanno passato il 49% della loro giornata sul pc o sul cellulare. Dal 2011 ad oggi il tempo medio speso dai giovani (18-24) guardando la tv è passato da 23 minuti a 14 minuti e lo smartphone è il device senz’altro più consultato da questa fascia di popolazione. È partito da queste premesse l’intervento del sales manager Giampiero de Angeli. «Teads può essere il partner giusto dei brand che vogliono intercettare sul digital tutti quegli utenti che non possono trovare in tv. I light tv viewers sempre più presenti e attivi nel mercato italiano sono i consumatori di domani, è quindi importante per tutti i brand farsi trovare pronti e non perdere l’occasione di incrementare la reach delle loro campagne», ha dichiarato de Angeli. La società, infatti, ha una reach di 31 milioni di italiani, di cui 9 milioni sono uomini 18-45, raggiungibili in ambienti premium. «E dopo l’acquisizione da parte di Altice, il focus nei confronti della reach incrementale è aumentato», ha concluso Giampiero de Angeli.