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Web to Emotions, soluzioni “wow” per un messaggio memorabile

Autore: Redazione


Si capisce già dal nome l’approccio particolare di questa web agency totalmente Made in Italy. Si parte con il comprendere le esigenze del cliente per poi costruire strategie di digital marketing fondate su valori reali: emozione, autenticità, cultura digitale. L’intervista a Roberto Pagliarini, ceo e marketing manager dell’azienda

di Anna Maria Ciardullo

Web to Emotions è una new media agency di Roma che opera nel settore digital dal 2005 anche se la sua storia inizia prima del 2000. Sono, dunque, undici anni d’intensa attività “pure digital” che gli hanno permesso di conquistare sia clienti nostrani sia internazionali, con un portfolio clienti che vanta grandi nomi ma anche piccole realtà all’inizio della propria carriera.

La mission del suo “wow team”, come amano definirlo, è aiutare i brand a migliorare il proprio posizionamento online e, di conseguenza i fatturati, grazie alla diffusione di messaggi strutturati ma, soprattutto, memorabili. Messaggi e strategie vengono costruite durante un percorso che mette al centro le esigenze del cliente, utilizzando con maestria tutti gli strumenti messi a disposizione dal digitale ma dando la precedenza a valori come emozione, autenticità e consapevolezza.

Una ricetta vincente che Roberto Pagliarini, ceo e marketing manager di Web to Emotions, ha spiegato in un’intervista durante l’ultima edizione di IAB Forum, l’evento di riferimento per il settore tenutosi a Milano lo scorso 29 e 30 novembre.

Come si compone l’offerta di Web to Emotions?

Sostanzialmente, i nostri servizi riflettono quattro macroaree e ci permettono di creare strategie di ampio respiro e molto ben integrate. La prima è il design, cioè tutto ciò che riguarda la comunicazione visiva, grafica, user interface e così via.

La seconda è il digital marketing, siamo partner Google dal 2006, quindi campagne pubblicitarie su Google e sui social network, i quali rappresentano a loro volta una categoria. Ci occupiamo, infatti, anche di social media management e comunicazione creativa. Questa include la gestione dei piani editoriali e la creazione di contenuti. Infine, ci occupiamo di web e mobile solutions, ossia e-commerce, app mobile e web e tanto altro. Infatti, ad esempio, per il terzo anno consecutivo, abbiamo realizzato l’app ufficiale di Iab Forum.

Cosa vi differenzia dai competitor?

Cerchiamo di costruire un messaggio strutturato, cosa molto diversa rispetto al comunicare semplicemente. Quando un cliente si rivolge a una realtà come noi, che deve aiutarlo ad affermarsi, si aspetta che questa sia in grado di comprendere profondamente cosa significa essere dall’altra parte. Per noi è molto importante che il cliente si senta capito, per questo il nostro approccio è prima di tutto consulenziale. Dopo scattano, ovviamente, strategia e pianificazione, ma la parte più importante è capire come incontrare al meglio le sue esigenze. Quando parlo di messaggio strutturato mi riferisco a un processo che facciamo insieme al cliente e che mette il “why” al centro. Potremmo forse apparire standard nel modus operandi, ma riteniamo necessario avere una motivazione, un “perché” appunto, che spinga all’azione. Inoltre, “content is king” e tutto ruota intorno alla qualità e alla creatività di quest’ultimo. Per ottenere un contenuto di qualità, bisogna metterci il cuore e si è già a metà dell’opera.

Perché definisce le persone che lavorano per Web to Emotions un “wow team”?

Un’altra cosa che ci differenzia è la capacità di avere delle skill specifiche per ogni ambito della nostra offerta nonostante il team sia composto solo da dodici persone. Senza peccare di modestia lo definiamo “wow team” sia perché dietro Web to Emotions c’è Wow S.r.l., che è la mamma del brand, sia perché composto solo da massimi esperti capaci di offrire servizi altamente specializzati ma sempre accomunati dallo stesso motore, la passione. Da molto tempo abbiamo compreso la difficoltà per le aziende di gestire processi come il Seo, l’e-commerce, i social, le app, le web pages e così via, in modo slegato e dovendosi confrontare con aziende diverse per ogni singolo passaggio. Con la velocità che il mercato richiede, oggi, la cosa risulterebbe impensabile e anche particolarmente dispendiosa. Noi possiamo essere un interlocutore unico e quest’approccio ci permette di fidelizzare molto facilmente la clientela.

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La personalizzazione è un tema decisamente attuale…

È assolutamente vero. Il problema è che la personalizzazione di cui si parla tanto è vista da chi muove i bottoni anche come una forzatura della personalità. Si traduce spesso nel voler mettere a tutti i costi dentro una scatola qualcosa che muta continuamente. Ma i social, ad esempio, non possono essere ingabbiati. Al di là delle buone strategie di marketing e dei volumi di investimento che ci sono dietro, il loro successo dipende dal fatto che danno alle persone finalmente la sensazione di potersi esprimere davvero. Per questo la pubblicità sui social non funziona se non è pensata in modo autentico, le persone non si lasciano più prendere in giro, sono più furbe e consapevoli e lo saranno sempre di più. Ritengo che lo scopo principale del digital sia di aumentare la consapevolezza umana, per questo un messaggio può funzionare e risultare memorabile solo se perfettamente aderente alle esigenze del suo target.

Come giudica lo stato di salute del mercato italiano in relazione al settore in cui operate?

Il mercato italiano ha un forte bisogno di approcciarsi al digital poiché il tessuto imprenditoriale è composto da molte realtà piccole che sono ancora lontane da questo mondo. Noi operiamo con grandi brand ma abbiamo anche realtà microscopiche nel nostro portfolio clienti. Amiamo lavorare con le start up e con le piccole aziende, offrendo loro il nostro tutto know how ma a costi che possono affrontare. L’emozione non si può “pacchettizzare” e noi lavoriamo proprio sull’emozione e sulla consapevolezza dei nostri clienti. Per questo la nostra missione, oggi, missione che è cambiata nel tempo perché è giusto che si evolva insieme all’evolversi del mercato, è aiutare gli imprenditori italiani a eccellere anche grazie al digital. Ci sono idee bellissime in Italia, ma spesso non riescono a diventare impattanti, perché mancano la cultura, la formazione e l’informazione necessarie affinché queste idee decollino nel modo giusto.

Cosa c’è nel futuro di Web to Emotions?

Noi lavoriamo esclusivamente puntando a quello che definiamo il “wow effect”. Siamo stanchi della “fuffa”, passami il termine, che vediamo nell’universo del digital, siamo stanchi della pubblicità fatta male, infatti siamo atipici e non la vendiamo, siamo stanchi dei soliti redazionali. Tra le mie parole chiave del 2017 la prima rimane sempre “autenticità”. Non è un caso se ci chiamiamo Web to Emotion, ma ci chiamiamo così già dal 2005, quindi mi permetto di dire che siamo stati lungimiranti, facendo una lettura esatta di quella che sarebbe stata negli anni la direzione del mercato. Continueremo così.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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