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RCS MG: al via ufficiale l’era Cairo con il nuovo Cda da 11 membri

Autore: S Antonini


L’assemblea degli azionisti nomina l’imprenditore presidente, la prima riunione prevista entro questa settimana; approvato anche l’emolumento annuale complessivo fissato a quota 350mila euro

Ieri l’assemblea degli azionisti della RCS MediaGroup ha dato il via ufficiale all’era Cairo. Con una maggioranza di oltre il 70% degli aventi diritto è passata la mozione della Cairo Communication che aumenta a 11 il numero dei consiglieri di amministrazione. Oltre allo stesso Urbano Cairo, per la sua lista sono stati eletti Gaetano Micciché, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Stefania Petruccioli, Maria Capparelli e Alessandra Dalmonte.  

Cda allargato a 11 membri per dare spazio alle minoranze

Per la lista di minoranza presentata da Diego Della Valle & C. S.r.l. - per conto degli azionisti DI.VI. Finanziaria, Mediobanca, UnipolSai Assicurazioni, UnipolSai Finance, Pirelli e International Media Holding che insieme detengono il 24,77% di RCS -, la quale aveva proposto un CdA di 9 membri, entrano lo stesso Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Carlo Cimbri e Veronica Gava. L’obiettivo di un CdA allargato a 11 membri è «dare spazio anche alle minoranze», ha detto Cairo, confermato presidente del consiglio di amministrazione la cui prossima convocazione potrebbe essere già giovedì 29 o venerdì 30 settembre. L’assemblea ha anche approvato la proposta di fissare in 350mila euro annuali gli emolumenti complessivi ai consiglieri, sempre avanzata dalla Cairo Communication.  

Tre priorità per risalire

Il presidente ha dichiarato che le tre priorità, in questo momento, sono restituire motivazioni alle persone che lavorano in RCS, prestare continua attenzione ai costi senza impoverire i prodotti e tornare a investire nella comunicazione a sostegno dei prodotti. «Una volta che hai messo a posto i giornali, devi comunicare cosa hai fatto, le spese di marketing sono le uniche che non possono essere tagliate». Ad esempio, già domani è attesa la partenza di una campagna tv per Oggi, realizzata da Hi! MullenLowe, a sostegno dei contenuti del numero in uscita. Cairo conferma di aver trovato molta disponibilità nel condividere l’impegno, profuso già dal mese di agosto, per un risanamento che «è possibile» senza concentrarsi sul passato pesante dell’azienda: dai 5,3 miliardi di euro persi in cinque anni, all’alienazione di beni - «che io non avrei venduto, ma ormai è cosa fatta» -, alle risorse bruciate. RCS RCS

Generare marginalità

«All’azienda fanno capo 3.500 dipendenti tra Italia e Spagna, e quasi altrettante persone lavorano nell’indotto. L’obiettivo è generare marginalità, oltre a fare giornali bellissimi». Per quanto riguarda i conti, Cairo dice di non poter ancora esprimere un giudizio, «stiamo alacremente lavorando con Taranto (Riccardo, il cfo di RCS, ndr), stiamo diventando amici», ma di aver trovato situazioni «bizzarre», come ad esempio «lo stesso servizio fatto da una società alla Cairo Communication è costata 16mila euro, alla Rizzoli 144mila». A proposito della ventilata fusione tra la Cairo Communication e la RCS, il presidente ha detto che è «da vedere» ma comunque possibile, nei 12 o 24 mesi.  

Ridare dignità alla carta

Tornando all’attività editoriale di RCS, Cairo ha ribadito che «puntiamo a ridare un’altissima dignità alla carta» senza per questo sminuire l’online, in un’ottica di valorizzazione di tutti i prodotti. E per quanto riguarda il paywall, ha detto: «Non ho notato un rilevante calo di traffico e non mi sento di metterlo in discussione, il paywall resta». Non ci sono dati sugli andamenti pubblicitari: «Troppo presto per sentire la mia influenza, i risultati di oggi sono frutto di scelte precedenti, dovrei essere Mandrake». E infine, ritornando sul tema del Giro d’Italia, ha ribadito le potenzialità dell’evento che vale oltre 30 milioni di euro contro il centinaio del Tour del France. Cairo ha passato questo tempo dal suo ingresso in RCS a conoscere l’azienda: «Entrare in un gruppo del genere così articolato non può essere fatto in un minuto» e ancora: «Occorre sfrondare tutte le complicanze del passato per fare delle cose semplici, focalizzandoci su testate e prodotti di grande qualità. Mi sono segnato questa frase: non far diventare difficile il facile attraverso l’inutile».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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