Autore: Redazione
30/06/2016

Facebook NewsFeed, tutto quello che c'è da sapere

L'azienda cambia ancora algoritmo e rivela le metriche che lo determinano. I publisher ancora sfavoriti e alle prese con il tema della reach organica

Facebook NewsFeed, tutto quello che c'è da sapere

Facebook ha nuovamente messo mano al NewsFeed. La modifica all’algoritmo privilegerà i post condivisi dagli amici e potrebbe apparire come una minaccia ai publisher, che da molto tempo sono alle prese con il problema del calo della reach organica. La stampa di settore estera si è scatenata dando diverse interpretazioni su questo ennesimo aggiustamento.  

Facebook NewsFeed, il media più grande al mondo

Re/Code ha puntualizzato come il NewsFeed di Facebook sia il media più grande al mondo. E a ragione: sono 1,6 miliardi le persone che si collegano alla piattaforma ogni mese. Ciò a cui il social dà priorità è quello a cui publisher danno priorità. In ogni caso gli interrogativi della testata specializzata si concentrano su come i vari segnali interpretati dall’algoritmo si relazionano tra loro. In questo senso Facebook è riuscito a placare, almeno parzialmente, i dubbi di molti, pubblicando il NewsFeed Values.  

NewsFeed Values: i tre parametri principali

 
  • I post di amici e familiari sono quelli che hanno maggiore peso. “Facebook è stato costruito con l’idea di connettere le persone con amici e familiari. Questo è sempre il principale driver del NewsFeed”, ha scritto l’azienda in un blogpost.
 
  • Il NewsFeed dovrebbe essere un polo d’informazione sia essa politica, locale o di qualsiasi tema. In sintesi, Facebook vuole far imparare e conoscere nuove cose al suo pubblico.
 
  • Il NewsFeed dovrebbe essere anche un canale d’intrattenimento. Ciò significa che il social tenta di prevedere cosa potrebbe interessare e divertire la propria audience.
 

Persone dietro l’algoritmo

Adam Mosseri, a capo del NewsFeed product, ha spiegato che se l’algoritmo funziona in modo autonomo c’è un team di lavoro che ne determina le funzionalità. Una banalità? Forse. Ma come ricorda ancora Re/Code la modifica tecnologica arriva a un mese di distanza dall’accusa di Gizmodo, che ha sostenuto come Facebook abbia di proposito - quindi attraverso il proprio team – levato dalla sezione Trending Topics (disponibile in USA) le notizie relative al partito repubblicano.  
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Adam Mosseri  

Più forza alle condivisioni dei post di amici e familiari

Il punto “uno” ha acceso le preoccupazioni dei publisher. Le media company, infatti, si trovano in una posizione di svantaggio rispetto ad amici e familiari e il raggio di copertura dei loro post potrebbe essere ulteriormente assottigliato. Queste paure potrebbero essere compensate dal calo delle attività degli utenti, che lascerebbe più spazio ai post dei publisher. Secondo Digiday, i publisher però non devono temere del tutto la novità. Se, infatti, le notizie pubblicate direttamente dai publisher avranno meno reach, se queste fossero condivise aumenterebbe la visibilità.  

Chi vince?

Sempre Digiday ha stilato una piccola guida, indicando chi vince e chi perde da queste modifiche. A vincere saranno naturalmente i post degli amici. Quindi contenuti e storytelling emozionali, che le persone tendono a condividere più spesso. Ci sono contenuti come il ritorno a casa dei militari, o la guarigione di un bambino che vengono condivisi da molte persone, altri come l'icidente di un aereo che invece saranno penalizzati. Un altro tipo di contenuto vincente è il Video: non è un mistero che Facebook stia puntando forte sul tema, pagando addirittura media company e celebrities per produrre dirette video di qualità. E i video sono molto più condivisi dei post testuali. Un ultimo elemento premiante sarà l’utilizzo di Instant Articles.

Chi perde?

A perdere sono gli editori di piccola e media taglia, che avranno meno possibilità di raggiungere l’audience di riferimento. A meno che non paghino. Come già emerso nell’articolo le News rischiano di volatilizzarsi dal NewsFeed. Questo perché l’algoritmo privilegia le notizie più complete rispetto ad altre one-shot. A tutto beneficio di Twitter.  

Limitato l'impatto sulle News

Puntuale come un orologio è arrivato un articolo di eMarketer, in cui si cerca di fare chiarezza sul mondo dell'informazione e dei social. Per capire anche meglio le conseguenze del nuovo algoritmo. Stando a quanto rivela uno studio del Pew Research condotto a febbraio in America, solo il 18% del campione accede spesso ai social per informarsi mentre il 26% lo fa qualche volta. In sostanza, secondo un'analisi Reuters e YouGov il canale privilegiato per informarsi è internet e non i social media. In ogni caso, segnala lo studio, Facebook è la piattaforma social regina per informarsi (44%). Per Statista invece la fotografia è un po' diversa. La potete vedere qua in foto.  
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