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Acquisti, le scelte la fa lo smartphone

Autore: Redazione


Il valore dello smartphone sulle scelte di acquisto si estende ben oltre l’mcommerce. Questo e molto altro è quanto emerge dallo studio condotto da Doxa insieme al Politecnico di Milano su commissione di Google

La vendita di smartphone nel nostro Paese è cresciuta del 17%, secondo gli ultimi dati forniti da Assinform, e rappresenta un vero e proprio traino per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Questo fa del dispositivo un canale privilegiato per la comunicazione d’impresa, ma molti inserzionisti si interrogano ancora su quale sia l’impatto del mobile quando l’acquisto finale di prodotti e servizi avviene altrove, per esempio su desktop o in negozio. Di conseguenza, risulta difficile pianificare un’adeguata campagna ottimizzata su tutti i canali. Per riuscire a quantificare l’influenza del mobile nelle scelte di acquisto degli italiani, Google ha commissionato un programma di studi a Doxa, in collaborazione con il Politecnico di Milano. La ricerca di Doxa, sia qualitativa sia quantitativa, ha coinvolto 5000 persone rappresentative di una proiezione di 29 milioni di utenti smartphone e si è focalizzata su quattro settori: Automotive, Retail, Tech e Travel. Al centro del progetto c’è l’utilizzo del mobile all’interno del percorso di acquisto, intercettando in modo esaustivo tutti i momenti e i luoghi in cui è stato attivato e utilizzato, sia come strumento esclusivo, sia in sinergia con altri punti di contatto più tradizionali, incluso il punto di vendita fisico. I principali risultati in tre punti ● In Italia, gli smartphone influenzano le scelte di acquisto di 8 milioni di persone ogni mese; ● Mobile come secondo schermo:  il 60% degli utenti smartphone fa uso dello smartphone mentre guarda la tv; ● Il valore del mobile sulle scelte d’acquisto si estende molto oltre l’mcommerce: non solo viene usato in concomitanza con altri dispositivi come secondo schermo, ma è rilevante anche in settori in cui l’ecommerce non è ancora sviluppato (per es. Automotive). Altri tre punti ● Per tutti i settori, in oltre il 10% dei casi il bisogno del prodotto acquistato è nato da uno stimolo ricevuto via mobile. Il mobile funziona bene, quindi, come ingresso al percorso d’acquisto: si ricorre allo smartphone come fonte d’ispirazione, per avere informazioni iniziali o per verificare un’idea momentanea, che potrebbe trasformarsi in una vera e propria intenzione. ● Il mobile viene considerato, da almeno il 40% degli utenti, una delle 3 fonti principali per ricerca informazioni. In ambito Automotive lo ritiene fondamentale il 61% degli utenti, mentre nel Travel il 56%. ● Il 30% degli utenti afferma di avere usato lo smartphone nella fase di ricerca informazioni e nel momento precedente all’acquisto, a prescindere da dove l’acquisto ha poi avuto luogo per esempio nel punto vendita, oppure via desktop. È inoltre rilevante subito prima della conversione. In particolare, sia che l’acquisto avvenga in store sia che avvenga via desktop, il mobile rappresenta un forte alleato che permette di verificare last minute e con urgenza la localizzazione dei punti vendita, disponibilità di offerte migliori e confronto prezzi, o addirittura verificare la correttezza delle informazioni fornite dal venditore in negozio. dell’acquisto. Momenti che contano Un altro effetto importante del mobile è l’aver frammentato enormemente il percorso di acquisto. La ricerca di Doxa evidenzia come il mobile abbia rivoluzionato il modo di informarsi degli utenti, favorendo la nascita di numerosi e brevi “momenti che contano” o “micromomenti”, istanti di accesso al mobile per una consultazione, valutazione, decisione. In casa mentre si guarda la tv, sul percorso dal lavoro a casa, in una località turistica per trovare un ristorante, in un negozio per confrontare i prezzi e le offerte. Le interazioni, sia fisiche sia digitali, che avvengono prima di un acquisto effettivo sono salite fino a 50 per persona, di cui il 30% avviene su mobile; inoltre questi accessi mobile sono prevalentemente di tipo informativo. La ricerca suggerisce in definitiva un comportamento degli italiani che, seppure in ritardo rispetto all’evoluzione digitale di altri paesi, individua nello smartphone un “attore decisionale” per gli acquisti. Per le aziende, questo implica la necessità di includere il mobile all’interno di una più ampia strategia di mercato, superando la logica della conversione diretta e del “last click”, in favore di una visione di forte alleanza tra i diversi canali. “Grazie a questa ricerca di Google è stato possibile trovare risultati inediti sul ruolo del mobile nel processo di acquisto. È emerso che i micro momenti in cui si ricorre al dispositivo nelle fasi precedenti all’acquisto sono molto più numerosi di quanto ci aspettassimo, decisivi nell’influenzare la scelta finale”, ha dichiarato Guido Argieri, customer insight director dell’Istituto.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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