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Cos’è e come funziona il Cookie Syncing, la magia delle DMP

Autore: Redazione


Nel sesto episodio della rubrica Paolommatic, Paolo Serra affronta il tema dei cookie per arrivare a un utente che sia davvero univoco

Il programmatic advertising è diventato un elemento imprescindibile per chi opera nell’industry della pubblicità digitale. E non solo in questa: l’ecosistema attorno all’advertising sta diventando sempre più complesso ma i dati e gli strumenti forniti da questa modalità di compravendita offrono una opportunità unica per aumentare la qualità della comunicazione, erogare annunci a target interessati, diminuire la dispersione e rendere così più efficienti le proprie campagne. Per questo DailyNet ha deciso di lanciare Paolommatic, la rubrica a cura dell’esperto sul tema Paolo Serra che indaga i vari trend del programmatic advertising. Buona lettura con il sesto appuntamento, Cos’è e come funziona il Cookie Syncing, la magia delle DMP.   Clicca qui per leggere la prima uscita Cinque consigli per vincere nel programmatic video Clicca qui per leggere la seconda uscita Il futuro è nelle app con il programmatic mobile Clicca qui per leggere la terza uscita Programmatic, la risposta è cross device Clicca qui per leggere la quarta uscita DMP, quali servizi propongono e come si differenziano Clicca qui per leggere la quinta uscita Le Frodi adv nel Programmatic, una panoramica    

Paolo Serra

Appassionato di nuove sfide per far crescere le imprese con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne i ricavi. Si dedica al serach engine marketing dal 1999 lavorando con le principali agenzie internazionali. In seguito allarga le conoscenze al mondo del programmatic advertising diventandone uno dei maggiori esperti italiani tanto da aver aperto un sito dedicato all’argomento ormai punto di riferimento per tutti gli addetti ai lavori.    

Cos’è e come funziona il Cookie Syncing, la magia delle DMP

Articolo a cura di Paolo Serra
Paolo Serra Paolo Serra

Che cosa sono i cookie?

I cookie sono stringhe di testo o di dati che un web server invia a un browser mentre si visita un determinato sito. I cookie immagazzinano le informazioni di navigazione sull’hard disk e facilitano la navigazione. Ogni volta che un utente visita un sito che usa cookie, il suo dispositivo invia stringhe d’informazioni al browser in modo che si ricordi chi è e crei una “esperienza online” su misura per l’utente. I cookie consentono di memorizzare preferenze e nomi utente, registrare prodotti, servizi e personalizzare pagine.

I cookie vengono utilizzati per ricordare alcuni pezzi di informazioni e svolgere funzioni particolari:

  • Accedere. Quando un utente entra in un sito web, viene generato un ID di sessione univoco, trascritto nel cookie scaricato sul device in uso in quel momento. In questo modo il sito “sa” chi sei e cosa stai facendo. Inoltre, a seconda delle impostazioni di sicurezza del sito e le impostazioni del browser dell’utente, il sito potrebbe automatizzare l’accesso come utente registrato, un po’ come avviene con Facebook che non chiede ogni volta la password.
  • eCommerce. I cookie vengono utilizzati dai negozi di ecommerce per ricordare quali prodotti gli utenti guardano, aggiungono al carrello e acquistano.
  • Analytics. I cookie vengono utilizzati per memorizzare un identificatore anonimo dell’utente per raccogliere i dati necessari alla profilazione.
  • Pubblicità. I cookie vengono utilizzati per identificare con quali pubblicità l’utente interagisce.
  • Profilazione comportamentale. I cookie vengono usati anche per creare profili anonimi che replicano il comportamento degli utenti attraverso i siti web che hanno implementato un codice di monitoraggio di terze parti. I dati raccolti da questo codice vengono utilizzati per la pubblicità. Sulla base delle informazioni acquisite, gli inserzionisti scelgono gli annunci più adatti da far visualizzare all’utente.

Cookie di prima parte (First-Party Cookies)

I cookie vengono creati dai siti web che si visitano direttamente. Per esempio, se si accede al sito xyz.com, il cookie viene creato nel dominio xyz.com, non in un altro di terze parti (ad esempio asp.com). Questi tipi di cookie hanno lo scopo di offrire una serie di servizi, come ricordare informazioni specifiche sull’utente e il suo comportamento (ad esempio password, prodotti aggiunti ai carrelli della spesa, la lingua preferita, etc.). Con i cookie di prima parte, spetta al sito decidere quali informazioni raccogliere e memorizzare. La grande limitazione che hanno i cookie di prima parte, però, è che possono essere letti solo sul dominio del sito web/editore. Questo significa che in sostanza diventano inutili per scopi pubblicitari su altri siti web.

Cookie di terze parti (Third-Party Cookies)

I cookie di terze parti, noti anche come tracking cookie, vengono raccolti non dal sito web, ma dagli inserzionisti. Quando un utente visita un sito web, non ci possono essere tanti third-party tracker che raccolgono informazioni (interessi degli utenti, posizione ed età). Se un utente visita abc.com e fa clic su un prodotto (ad esempio una tv), i cookie di terze parti raccolgono e analizzano le informazioni che lo riguardano e la sua attività su abc.com. Poi, se l’utente lascia abc.com e accede a un sito diverso, come ad esempio xyz.com, visualizza la pubblicità dello stesso prodotto, o qualcosa di simile (un altro televisore o un altro prodotto elettrico). Sia abc.com sia xyz.com caricano un pezzo di codice da un server (come potrebbe essere Doubleclick). Così funziona ad esempio il retargeting.

Dal Cookie all’ID utente

Un cookie può contenere solo del testo, ma le informazioni da passare sono tantissime, così per evitare di avere cookie che pesano diversi mega, si è pensato che fosse più intelligente utilizzare un ID univoco per utente e trascrivere nel cookie solo l’ID. Così gli inserzionisti e le aziende possono memorizzare il resto delle informazioni relative all’utente sui propri sistemi. Tuttavia, il più significativo vantaggio di creare un ID univoco è che gli inserzionisti possono utilizzare un processo noto come cookie syncing.

Che cosa è il Cookie Syncing?

Il sistema noto come Cookie Synching si riferisce al processo di mappatura degli utenti tramite ID univoci da un sistema all’altro. Come accennato in precedenza, i cookie vengono generati da un dominio specifico e solo da quel dominio possono essere letti, il che significa che quelli creati da una DMP non possono essere letti da un’altra DMP. Per gli inserzionisti, questo limita la potenziale quantità d’informazioni che possono raccogliere su un utente. Pertanto, al fine di indirizzare con precisione un pubblico, gli inserzionisti hanno bisogno di integrare i dati degli utenti da vari settori e fonti, cosa che avviene grazie all’acquisto di dati e grazie alle partnership tra aziende diverse. Così gli inserzionisti sono in grado di seguire gli utenti da un sistema all’altro, da un sito all’altro semplicemente grazie all’ID univoco. Il processo di Cookie Synching viene utilizzato dalla maggior parte delle advertising-technology platforms, compresi ad networks, DSP, DMP, ad exchanges, SSP, e varie altre piattaforme e fornitori di dati.

Come funziona il Cookie-Syncing?

Il Cookie-Syncing funziona quando due diverse piattaforme mappano con propri ID uno stesso utente. A questo punto vengono create delle tabelle di corrispondenza che associano l’ID di una piattaforma con l’ID dello stesso utente su altre piattaforme. Il risultato è questo: Profilo utente ID: 123456, Piattaforma X ID: asdfg9991274, Piattaforma Y ID: zxcvb49920.

L’esempio mostra come diverse piattaforme mappano gli utenti. Ma come raccolgono le informazioni? Ogni volta che un utente visita un sito che contiene della pubblicità, il browser invia una richiesta a una piattaforma (ad esempio a un ad exchange). L’ad exchange crea un ID utente univoco, se non già esistente. All’interno di questa richiesta, l’ad exchange inserisce anche una URL proveniente da un dominio diverso, di solito da una DMP a cui viene passato l’ID appena creato. Il server della DMP legge l’ID e verifica se ha già un ID per questo particolare utente. Se non esiste, la DMP crea un proprio ID. Poi, ripassa il suo ID indietro in modo che la sincronizzazione sia bidirezionale. Così ora, sia l’ad exchange sia la DMP hanno l’ID per quel particolare utente e se si collegano ad altre piattaforme possono controllare se nei loro database hanno un ID corrispondente. Questo processo avviene ogni volta che si carica una nuova pagina, e il processo di Cookie Syncing avviene attraverso molte piattaforme, con passaggi di informazione sul comportamento dell’utente stesso.


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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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