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Presentata ufficialmente al Festival di Cannes la nuova società Oath

Autore: Redazione


Gli obiettivi del nuovo marchio che raccoglie l'eredità di AOL e Yahoo sono ambiziosi fin da subito: 20 miliardi di entrate e 2 miliardi di consumatori raggiunti nel 2020

dal nostro inviato a CANNES, Francesco Lattanzio

Ieri mattina, nella cornice di Cannes, Tim Armstrong, ex ceo di AOL,  ha ufficialmente presentato Oath, la nuova realtà nata dalla fusione di AOL e Yahoo che mette sotto il suo ombrello 50 tra brand media e piattaforme.  «Oath è un marchio che vuole impegnarsi sul lungo termine, ma già entro il 2020 puntiamo a raggiungere 2 miliardi di consumatori, avere 10 milioni di creator e registrare tra i 10 e i 20 miliardi di dollari di revenue», dichiara un ambizioso Armstrong, nuovo ceo di Oath. La nuova entità non avrà parte attiva, se non quella di coordinatore e collante tra i 50 marchi che ospita al suo interno. «I brand nel nostro portfolio sono molto diversi e avevano bisogno di un marchio che li mettesse insieme, che ne sintetizzasse i valori», aggiunge Allie Kline, ormai ex chief marketing office di AOL.

Fiducia e misurazioni

Tra questi valori, spicca la “fiducia”. Un elemento importante quando si parla di: contenuti, «perché le notizie di Techcrunch e dei nostri siti di finanza, ad esempio, sono sempre veritiere e considerate credibili», spiega l’ex chief revenue officer John DeVine; distribuzione, «la piattaforma è flessibile e trasparente, e si adegua ai bisogni di tutti i clienti»; o dati, «non vogliamo recuperarne più degli altri, ma di migliori, quelli che danno un quadro più chiaro del consumatore».

Per valutare le campagne «è stato superato il concetto di viewability in favore di quello di measurability. Stiamo costruendo relazioni con terze parti come Moat per fare in modo che gli advertiser si sentano sicuri quando scelgono noi come destinazione dei propri budget», continua DeVine.

Come si integrano gli asset di AOL e Yahoo, e cosa offrono agli advertiser? «Vogliamo incrociare le nostre piattaforme tecnologiche con i nostri media brand. Tutto questo succede sotto l’ala di Verizon, che propone un particolare assetto mobile. Le ultime acquisizioni sono state molto utili per renderci interessanti e scalabili agli occhi degli advertiser di tutto il mondo. Le prossime acquisizioni saranno dirette a raggiungere i nostri obiettivi, e in particolare ad ampliare la nostra reach. Facciamo particolare attenzione all’estero», dice ancora Armstrong. La società è bene integrata in USA, ma gli Stati Uniti rappresentano il 4% della popolazione mondiale. «E noi non abbiamo costruito una strategia per un 4% - aggiunge -. Le aree che crescono più velocemente sono APAC e America Latina».

Per arrivare a certi risultati, però, bisogna avere un’identità e una funzione precisa, e il ceo di Oath non perde tempo in discorsi fumosi: «Abbiamo prodotti editoriali di altissimo livello e permettiamo di creare brand in questo mondo digitale, ovvero abilitiamo alla relazione tra marchio e consumatore. Specialmente su mobile. Non vogliamo competere direttamente con Google e Facebook ma proporci come alternativa. Come primo step vogliamo porci come abilitatori alla creazione di brand, il secondo passo sarà includere i consumatori in questa conversazione in modo disruptive. Ma per farlo ci vorranno ancora 8-10 mesi». I business digitali, a livello globale, «sono in un periodo di rapida crescita, ma noi dobbiamo crescere più velocemente della media - conclude Armstrong - Google è search, Facebook è social, Oath dev’essere brand».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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