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Come usare i contenuti generati dagli utenti per raggiungere e convertire i Millennial

Autore: Redazione


DailyNet ospita una riflessione di Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot per l’Italia, il qaule fornisce tre consigli per una strategia efficace in materia di Millennial

a cura di Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot per l’Italia
Le aziende non possono più ignorare i Millennial. I Millennial, anche noti come Generazione Y, sono un gruppo demografico successivo alla cosiddetta Generazione X. Nati tra i primi anni Ottanta e il 2000, costituiscono la più numerosa generazione vivente e comprano più di qualsiasi altro gruppo di persone. Sono cresciuti con la tecnologia sempre a disposizione, come internet, i social media e gli smartphone. Passano in media 18 ore al giorno a contatto con i media e più del 71% di loro controlla i social network almeno una volta al giorno (fonte: Business2Community). Per questo motivo, non sono influenzabili dai media tradizionali come altri gruppi di individui; si fidano dei contenuti generati dagli utenti (in inglese User Generated Content o UGC) più di chiunque altro e contribuiscono alla loro creazione per più del 70%. I Millennial si fidano dei contenuti generati dagli utenti il 50% in più rispetto a quelli creati dalle aziende stesse, motivo per cui il loro impatto sugli acquisti è particolarmente rilevante (infatti, l’84%dei consumatori afferma di usarli per effettuare decisioni d’acquisto). Per questo motivo, le aziende che hanno individuato i Millennial come proprio target di riferimento stanno includendo la creazione di UGC nella propria strategia di marketing. Dato tutto il potenziale degli UGC, ecco tre semplici modi per incorporarli nel proprio marketing in modo efficace e convertire i Millennial 1.Creare un percorso d’acquisto coinvolgente Creare un percorso d’acquisto perfetto e uniforme che conduca i Millennial a concludere un acquisto è il desiderio di ogni azienda. Pochi però raggiungono questo obiettivo con successo. Il segreto è sapere come instaurare un rapporto di fiducia con i propri clienti in ogni fase del percorso d’acquisto. I contenuti generati dagli utenti spingono i Millennial a informarsi maggiormente su un’azienda e a capire cosa ne pensano i suoi clienti. Al posto delle foto di repertorio, è utile utilizzarne alcune che ritraggono i clienti mentre usano i prodotti proposti. Oppure mostrare con le recensioni quanto i clienti abbiano gradito questi prodotti. Uno studio recente ha infatti mostrato che 8 Millennial su 10 non comprerebbero mai qualcosa online senza leggere una recensione. È possibile migliorare significativamente i risultati dei propri investimenti di marketing esponendo sulle pagine più rilevanti del proprio sito contenuti generati dagli utenti. In questo modo, si può anche ridurre il tasso di abbandono del carrello. Questi contenuti, che possono variare da fotografie dei clienti a video, a testimonianze e recensioni online, incoraggiano i Millennial a concludere il loro acquisto senza effettuare altre ricerche online. 2.Sfruttare i contenuti generati dagli utenti anche in negozio Esporre contenuti generati dagli utenti nel proprio negozio potrebbe essere l’ultimo incentivo di cui hanno bisogno i Millennial per concludere un acquisto. La tecnologia è sempre più usata nei punti vendita fisici e aggiungere schermi per condividere le storie dei propri clienti può incoraggiare all’acquisto. Questo perché i Millennial adorano avere una convalida di terze parti. Desiderano un’esperienza perfettamente integrata durante la quale sono in grado di trovare ciò di cui hanno bisogno in modo veloce ed efficiente. Mostrando contenuti creati dagli utenti e incoraggiando i clienti ad interagire con il proprio marchio sia online che offline, non solo se ne aumenta il coinvolgimento, ma anche la fidelizzazione. 3.Lasciare che i clienti raccontino la storia del brand Permettendo ai clienti di condividere le proprie storie, si fa in modo che entrino in sintonia con la propria azienda. Se si lascia che siano loro a raccontare questa storia, sarà possibile fidelizzarli e aumentare le vendite. Usare gli UGC permette anche di restare in contatto con i clienti soddisfatti, che promuoveranno la loro esperienza e daranno fiducia ad altri consumatori. Dal punto di vista dei Millennial, l’approvazione dei clienti è molto più rilevante di una pubblicità autocelebrativa.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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