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Facebook, LiveRail cessa le attività di ad serving

Autore: Redazione


Il social sceglie di puntare su Audience Network, che nel 2015 ha generato 1 miliardo di dollari di fatturato, per la maggior parte veicolato ai publisher

Cambio di strategia in casa Facebook. Il social più grande del mondo sta apportando dei significativi mutamenti al business rivolto ai publisher, con la chiusura del servizio ad server su LiveRail, in linea con l’obiettivo di portare nuovi clienti su Facebook Audience Network (FAN), piattaforma che consente di estendere le campagne Facebook sulle app di terze parti. A livello concreto questa novità si traduce nella migrazione di tutti i clienti dell’ad server LiveRail su altri prodotti dedicati, o ad server alternativi, per aiutarli a monetizzare la propria inventory. Nonostante ciò LiveRail continuerà a sviluppare il tema legato ai private marketplace, con un focus particolare su video e native advertising. “Siamo convinti che video e native siano formati chiave e le piattaforme programmatiche sono la via migliore per deliverarli. LiveRail fornisce già 75 private marketplace per alcuni dei più grandi publisher a livello globale, come Hulu e A+E Networks”, spiega un blogpost del social. La scelta di spegnere i servizi di ad serving non è così drastica: questo segmento rappresenta una fetta poco importante del giro d’affari di Facebook.

Facebook Audience Network ai raggi x Facebook non si è limitata a dare la notizia dello shut down dell’ad serving su LiveRail ma ha anche rivelato qualche numero interessante su FAN. Per chi non lo sapesse, FAN è il network pubblicitario in-app che il social ha lanciato a ottobre 2014 per dare agli inserzionisti l’accesso alla propria inventory e alle relative capabilities in tema di data e targeting. Oggi il business di FAN vale 1 miliardo. “Nel Q4 abbiamo abbiamo raggiunto un run rate annuale di 1 miliardo di dollari su Audience Network, con la maggior parte di questa cifra che è andata ai publisher, e la rimanente a Facebbok come net revenue”, ha precisato Alvin Bowles, Facebook head of global publisher sales and operations. “Con Audience Network continueremo a introdurre nuove soluzioni per i publisher così che possano sfruttare tutto ciò che rende di valore gli annunci di Facebook: una domanda di alta qualità, people-based marketing, la misurabilità e il nostro motore per la delivery degli annunci stessi”.

Messenger fa boom: gli utenti mensili sono 800 milioni Come annunciato da David Marcus, la piattaforma Messenger ha chiuso il 2015 con ben 800 milioni di utenti attivi a livello mensile, 100 milioni in più rispetto a quanto comunicato a giugno. Un risultato che pone Messenger appena al di sotto di WhatsApp, altra applicazione per chattare sempre controllata da Facebook, che può vantare 900 milioni di utilizzatori. Lo stesso Marcus, che in Facebook è vp Messaging Products prevede che sms e messaggistica perderanno la loro rilevanza di fronte a modalità di comunicazioni più ricche all’interno di Messenger e che molti brand utilizzeranno Messenger come strumento di business e di personalizzazione dei servizi rivolti ai clienti. In particolare, questo ultimo punto interessa molto agli analisti, che sarebbero ben contenti qualora Messenger diventasse uno strumento di consumer caring aprendo così nuove opportunità di monetizzazione. Oltretutto forte di un’utenza davvero corposa e parte di un più ampio ecosistema a disposizione degli inserzionisti. E Messenger è stata anche nominata l’app che ha registrato la più rapida crescita del 2015 (fonte Nielsen), e anche al secondo posto come l’app più popolare di iOS di tutti i tempi, dopo Facebook.  Dunque, Zuckerberg sta rapidamente allargando il proprio pubblico di riferimento e l’unico ostacolo nella conquista delle app per chattare è rappresentato dalla Cina e dalle sue politiche protezionistiche: difficile pensare che WhatsApp possa sostituirsi a QQ, di proprietà di Tencent o a WeChat e Line, molto diffuse in Asia. In ogni caso occorrerà aspettare per comprendere meglio le mosse della Cina in campo economico, anche per capire quale sarà il destino dei giganti hi tech nella Terra del Dragone.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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