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Call to action da parte dei marketer alle agenzie: più trasparenza ed efficenza nel programmatic adv

Autore: Redazione


Secondo una ricerca di Infectious Media, molti inserzionisti ritengono che le agenzie non siano riuscite ad adattarsi alla tecnologia programmatica e che ci debba essere una radicale revisione del modello di agenzia

Lo studio, condotto dall’agenzia di programmatic Infectious Media, ha analizzato oltre 200 marketer con competenze programmatiche in EMEA, Asia-Pacifico e Nord America. Ha scoperto che il 71% degli inserzionisti ritiene che le agenzie media abbiano faticato ad adattarsi al programmatic. Problema d’inaffidabilità Quasi tre quarti (74%) delle agenzie hanno dichiarato che non riportano dati finanziari completi e solo un punto percentuale in meno non misura con precisione i dati programmatici. Parte della questione riguarda la complessità della catena di fornitura, con il 66% degli inserzionisti che ritiene di non avere il controllo sulle loro relazioni con gli editori. Poco più della metà degli intervistati (53%) considera questo il risultato di una generale inaffidabilità delle agenzie. Il modello ibrido del futuro Tuttavia, quasi tutti gli inserzionisti (96%) hanno dichiarato che le agenzie dovrebbero gestire molteplici aspetti della pubblicità programmatica in futuro. Sebbene l’86% abbia anche dichiarato che in futuro gestirà alcuni aspetti della programmatic internamente, suggerendo che un rapporto ibrido è destinato a diventare la norma. Sono i più grandi inserzionisti ad aver avuto il maggior appetito per l’”in-housing”, con quasi la metà (49%) che ha dichiarato di voler portare la pianificazione strategica all’interno dell’azienda e di voler gestire i rapporti con i dati degli editori e l’inventory. Fattori trainanti Anche se questa volontà di introdurre la pianificazione interna sia stata in parte motivata dalla mancanza di trasparenza (68%) e di controllo (65%), la disponibilità di personale interno più qualificato (71%) e i progressi delle DSP eDMP (69%) sono stati i fattori trainanti più significativi. Revisione della strategia digitale In risposta a queste preoccupazioni, il 95% dei principali marketer ha dichiarato di aver modificato la propria strategia digitale. Collegata a questa diffidenza nei confronti delle agenzie, è anche un’ondata di revisioni dei conti. Uno studio condotto da Teads ha rilevato che il 44% dei principali marketer nel Regno Unito sta riesaminando le relazioni con i fornitori e il 43% sta analizzando quelle con le agenzie. Le preoccupazioni L’indagine condotta da Censuswide, su 100 principali marketer, ha rilevato che l’83% degli intervistati ha dichiarato di essere più preoccupato per la brand safety nell’ultimo anno e il 77% è molto più preoccupato per le frodi pubblicitarie rispetto al passato. Due quinti dei CMO (43%) vogliono rassicurare gli editori sul fatto stanno controllando i contenuti rischiosi sui loro siti. Più di un terzo (36%) vuole che le agenzie affrontino di petto la questione della trasparenza e il 34% teme che gli utenti possano reagire agli annunci pubblicitari che appaiono accanto a contenuti non sicuri. Il futuro In futuro, il 93% prevede di scegliere agenzie o fornitori in base alla loro capacità di dimostrare la sicurezza e la trasparenza. Oltre un terzo (36%) ha boicottato o ridotto la spesa su canali che non possono garantire la brand safety e il 37% dei CMO dichiara di essere direttamente coinvolto nell’esecuzione delle strategie digitali. Due quinti (39%) stanno pensando di organizzare campagne direttamente con i fornitori e un numero quasi analogo (41%) sta persino considerando la possibilità di effettuare l’ad buying in house.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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