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Ban Ki-Moon a Cannes insieme ai Big Six

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Le holding Dentsu, Havas, IPG, Omnicom, Publicis Groupe e WPP hanno accettato di collaborare con l’ONU al progetto “Common Ground”, la campagna più grande del mondo, per promuovere e sensibilizzare la popolazione mondiale rispetto ai sustainable development goal

“Heal the world, make it a better place for the entire human race”. No, non è il disco di Micheal Jackson a suonare a Cannes, ma la voce di Ban Ki-moon. E non ci sono bambini a fare un coro, ma i ceo delle sei network di agenzie più grandi del mondo. La cosa si fa seria, l’aiuto si fa concreto. Il segretario generale dell’ONU e i chief executive officer presentano, insieme, la più grande campagna sociale del mondo. E più grande di così non potrebbe essere. Ban Ki-moon è venuto al Festival della Creatività di Cannes per chiedere l’aiuto dei maestri dello storytelling, per diffondere l’idea di un mondo più sostenibile, equo e solidale. CltYSdhWIAAKoBh Ban Ki-moon, segretario generale dell'ONU Un incontro senza precedenti Si è trattato di un incontro senza precedenti che ha portato sullo stesso palco Tadashi Ishii, ceo e president di Dentsu, Yannick Bolloré, chairman e ceo di Havas, Michael Roth, chairman e ceo di IPG, John Wren, president e ceo di Omnicom, Maurice Lévy, chairman e ceo di Publicis Groupe e infine Sir Martin Sorrell, founder e chief executive officer WPP. «Un esempio che anche in altri settori dovrebbero seguire», afferma Ki-moon durante lo speech. «Dobbiamo lavorare uniti, stare insieme e non ostacolarci se vogliamo ancora sperare e di vivere in un mondo migliore. L’obiettivo che ci siamo posti lanciando l’iniziativa “Common Ground” è certamente ambizioso, ma non per questo irrealizzabile. Soprattutto se la collaborazione e l’unità d’intenti è la nostra guideline», commenta Ki-moon. Una dimostrazione, che guarire il mondo si può, arriva dall’annuncio fatto dallo stesso segretario in apertura di discorso: «Nelle ultime ore abbiamo raggiunto uno storico accordo di pace con le Farc, dopo oltre mezzo secolo di violenza». Creatività per il sociale Lo scorso settembre l’Onu ha lanciato l’Agenda for Sustainable Development, un documento con 17 obiettivi concreti per sostenere uno sviluppo ambientale, sociale ed economico più equo entro il 2030. Un progetto che coinvolge anche le maggiori communication industry attraverso il “Common Ground”: la più grande campagna di comunicazione pubblicitaria globale che mette la creatività a sostegno dei temi sociali che oggi dividono il mondo. L’iniziativa prevede anche la collaborazione di brand ed editori di alto livello, che garantiranno spazi adv strategici all’interno dei propri prodotti. «Sono venuto al Festival di Cannes - esordisce il segretario generale dell’ONU - tra lo stupore generale perché in molti dubitavano ci potesse essere una logica connessione tra la nostra organizzazione umanitaria e il mondo pubblicitario. Ma ora sono qui per dimostrare il contrario. Sono profondamente convinto che la comunicazione creativa sia necessaria a rendere tutti più consapevoli della situazione attuale e, in seconda battuta, sensibilizzarli sul tema. Coinvolgere le sei maggiori communication company del mondo è solo il primo passo per continuare sulla strada di un mondo più sostenibile e, in un periodo in cui la narrazione è dominante, lo storytelling che sono in grado di offrirci è fondamentale per raggiungere tutti i tipi di audience, nei modi e nei tempi migliori», spiega Ban Ki-moon, che apre inoltre alla possibilità di coinvolgere altre realtà. onu Cause diverse, obiettivi comune «Sono al Festival della Creatività per lanciare il pitch più grande del mondo», scherza, ma non troppo, il segretario generale dell’ONU annunciando l’entrata di Bollorè, Roth, Wren, Lèvy, Sorrell e, in video, Ishii. L’aiuto è congiunto, ma gli obiettivi specifici. Separati, anche se legati tra loro. Ogni gruppo ha scelto una missione su cui concentrare la propria attenzione, ma all’occorrenza condividerà i suoi mezzi con gli altri. Yannick Bolloré, chairman e ceo di Havas Yannick Bolloré ha sposato la causa dell’energia rinnovabile «su cui abbiamo già investito grandi cifre. Messi insieme abbiamo i mezzi per raggiungere e sensibilizzare la popolazione mondiale sui temi che affliggono l’intera umanità. Siamo le più grandi personalità del settore media e abbiamo strutture e capacità per creare il messaggio giusto e consegnarlo alle persone più interessate nel momento in cui la loro attenzione è più alta». Michael Roth, chairman e ceo di IPG «Più di 8 milioni di persone hanno a disposizione solo acqua contaminata, tra i bambini nella fascia d’età 1-5 anni una morte su tre è causata proprio da questo elemento», è così che Michael Roth spiega perché IPG si spenderà, ancora di più, per assistere chi non dispone di acqua potabile. «Già nel 2015 abbiamo sottoscritto un progetto globale nel settore privato, ricevendo, in qualche occasione, supporto da alcuni nostri clienti, come Coca Cola e Unilever» dice Roth. La possibilità di lavorare a questa causa è stata accolta con entusiasmo: «dobbiamo usare i nostri talenti creativi per risolvere questi problemi. Non basta creare social buzz, ma bisogna sfruttare ogni mezzo per arruolare volontari. Sperando di trovare una soluzione per rendere il mondo migliore». John Wren, president e ceo di Omnicom Omnicom si focalizza, invece, sull’education, «che è trait d’union tra tutti gli obiettivi del programma di sviluppo sostenibile. L’istruzione ci ha portato qui sul palco, e ci ha permesso di cercare cause e soluzioni a tutte queste problematiche - spiega John Wren, ceo di Omnicom -. Il nostro scopo è legare insieme tutti gli elementi del programma, utilizzando a supporto lo storytelling, necessario per fare in modo che il messaggio raggiunga governi e persone. Continueremo a lavorare sull’educazione, su cui abbiamo già investito, e se uniremo le forze fiorirà, aumentando la qualità di vita dei bambini, delle donne, degli uomini. Ma anche creando nuove personalità che potranno affiancarci per migliorare ancora la società». Maurice Lévy, chairman e ceo di Publicis Groupe Lévy ribadisce l’impegno sociale di Publicis, già dimostrato con la firma sul United Nations Global Compact agreement del 2003, ricordando che sono «molto coinvolti in questo tipo di iniziative. Quando siamo entrati nell’accordo 13 anni fa, non eravamo certo un’azienda che inquinasse particolarmente, ma ci siamo comunque schierati a favore della sostenibilità diventando la prima agenzia a farlo». Mantenendo l’impegno preso, però, lavorerà anche su un altro tema: “Tra le sdg abbiamo scelto di occuparci della carenza di cibo in alcune zone del mondo. È un problema fondamentale, ci sono troppi sprechi nelle regioni più ricche a fronte di grandi carestie in altre aree geografiche: e questa è un’anomalia insostenibile. Bisogna cambiare approccio: è necessaria una produzione più oculata del cibo e una migliore organizzazione per distribuirlo. Il principio della sharing economy dovrebbe essere “dare qualcosa a chi non ha niente”, e noi dobbiamo ricrearlo nella comunicazione: dobbiamo dare vita alla “communication economy”». Sir Martin Sorrell, founder e chief executive officer WPP Martin Sorrell, invece, si schiera a favore della gender diversity. «È una pre-condizione per lo sviluppo, impedisce, per esempio, a un terzo delle donne dei Paesi emergenti l’accesso all’istruzione. Senza contare che il 35% delle donne ha subito violenze verbali o fisiche». Non è finita qui, però. Perché tutte le agenzie sono chiamate a partecipare. «Chiediamo a qualunque agenzia senta il bisogno di partecipare alla sensibilizzazione sul tema, quanto mai attuale, dell’Immigrazione e dei rifugiati politici. Chiunque è invitato a darci una mano» chiude Sorrell. La campagna di sensibilizzazione più grande del mondo è destinata a diventare presto ancora più grande. Cl811opWQAA-wIz Sir Martin Sorrell

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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