ABBONATI

GreatPixel, fintech e artificial intelligence: due universi uniti dalla user experience

Autore:


La capacità dell’AI di leggere dati complessi e di utilizzare il linguaggio naturale apre nuovi scenari alla User experience nel mondo Fintech. Ne abbiamo parlato con Giovanni Pola, Ceo del brand, esperto del settore

La vendita dei servizi fintech e quella di altri servizi o prodotti sono molto diverse, non solo, evidentemente, per l’oggetto della transazione, ma anche per concezione e sviluppo del sito in cui è contenuta l’offerta, e per il rapporto che si vuole stabilire con il consumatore. Tutti questi elementi fanno parte della user experience, un’area su cui l’attenzione del settore digitale è sempre più alta. Ne abbiamo parlato con Giovanni Pola, Ceo di GreatPixel, il brand italiano lanciato un anno fa da PROcommerce focalizzato su user experience e ottimizzazione delle conversioni.

Qual è il pubblico maggiormente attratto dai servizi fintech?

In Italia abbiamo una percentuale di investitori attivi molto alta. Incrociando i dati sugli utenti internet più evoluti e quelli di AssoInvestimenti, possiamo creare due segmenti interessanti: circa 500 mila utenti che investono fino a 70mila euro a testa e un cluster più alto di circa 120mila persone che investono grandi capitali. Esiste dunque un una nicchia piuttosto ampia di persone che hanno attitudine al digitale, dispongono di liquidità finanziaria e cercano servizi per investirla. E’ un pubblico in cui i bisogni sono bilanciati in modo differenziato: la fascia più giovane cerca personalizzazione e neutralità, ma vuole essere autonoma. I meno giovani invece hanno bisogno di essere più assistiti, ricercano più un rapporto one to one.

In cosa si differenzia la vendita di un servizio fintech da quella di un altro prodotto o servizio?

Il processo di vendita è completamente diverso. In generale, la logica principale nello sviluppo di un sito è sempre l’analisi dei bisogni specifici. Diventa molto importante, nello sviluppo di una experience, mantenere il maggior grado di chiarezza possibile in modo da instaurare relazioni di lungo periodo con l’utente, affiancando logiche di guadagno e beneficio a breve termine. Il rapporto tra gli utenti e le banche è ambivalente a causa dei grandi scandali degli ultimi tempi, ma se la fiducia nell’istituzione è diminuita, il bisogno di rapporto umano mantiene quella verso gli impiegati. La gente non si fida più del contesto ma delle persone. Siamo in un mondo ancora da capire, con nuovi intermediari digitali che devono garantire una gestione dei servizi e del rapporto con gli intermediari ottimale.

La componente tecnologica che ruolo avrà in questa evoluzione?

Avrà un ruolo sempre più decisivo l’artificial intelligence, che permette di fare analisi e pattern recognition (di individuare cioè i momenti migliori per proporsi agli utenti con attività di triggering in realtime), di fare decidere i prezzi in modo dinamico e raccomandare il prodotto/servizio giusto al momento giusto. Ma soprattutto garantirà grazie al NLP (capacità di interpretare ed utilizzare il linguaggio naturale) la possibilità di una relazione sempre più “umana” e la capacità di capire e prevedere i bisogni degli investitori.

Sono già disponibili strumenti del genere?

Le tecnologie di base ci sono, ma non sono ancora tanti i casi di applicazione. Noi per esempio abbiamo creato SmartPixel, una nuova unit in collaborazione con Quilsar, che sfrutta le tecnologie AI per fornire alle società che non hanno la capacità di Amazon gli strumenti necessari per migliorare il proprio processo di vendita. Permette di collegarsi a un sito già esistente, studiare le azioni che avvengono ed eseguire attività di cross-selling e upselling su layer superiori. Il servizio verrà lanciato a maggio durante il Netcomm. Il risultato è uno strumento che accosta la tecnologia, già in uso su player internazionali, di Quilsar, alle nostre competenze relative a user experience e conversion rate optimization.

Com’è andato il primo anno di attività? E quali obiettivi avete per il secondo?

I primi 12 mesi sono andati molto bene, stiamo allargando il nostro team con risorse specializzate sul mondo dei dati, e lavoriamo con player internazionali molto importanti. Lo scorso anno, oltre all’acquisizione di grandi clienti, abbiamo messo in campo progetti importanti con Percassi e SEA Aeroporti. Quest’anno invece lavoriamo con Valentino, Trussardi, SEA Aeroporti e alcune realtà fintech, mentre all’estero abbiamo vinto la gara per i social di Smallworld e abbiamo acquisito Molo Finance (una fintech inglese per accendere mutui online). Stiamo facendo un lavoro interessante anche con il Sole 24 Ore. Nel primo quarter del 2018 abbiamo già raggiunto il bilancio dello scorso anno. Ora puntiamo a consolidare la crescita, allo sviluppo ulteriore dell’AI e ad acquisire una decina di grandi clienti.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy