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Accenture Interactive, focus sulle esperienze data-driven

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L’agenzia più grande del mondo secondo AdAge prosegue il percorso di consolidamento e integrazione delle sue unit puntando su talenti e acquisizioni strategiche. L’intervista al managing director Alessandro Diana

L’anno di Accenture Interactive Italia comincia nel migliore dei modi: con un evento esclusivo nella cornice dell’Hotel Sheraton Djana Majestic a Milano. L’appuntamento di giovedì scorso è stato l’occasione per presentare ufficialmente i risultati della ricerca The Love Index 2016, pubblicata insieme a Fjord, unit acquisita dalla multinazionale specializzata in service design e innovation nonché dialogare con Alessandro Diana, Managing Director di Accenture Interactive, divisione parte di Accenture Digital e operativa su quattro principali segmenti: Design/Experience, con Fjord; Commerce; Content; e Marketing.

Partiamo da un dato, Accenture Interactive è l’agenzia digitale più grande al mondo.

È un riconoscimento che ci rende davvero soddisfatti e rappresenta il coronamento di un lungo percorso di lavoro. Circa cinque/sei anni fa abbiamo delineato una strategia chiara e ora ne stiamo raccogliendo i frutti conseguendo risultati importanti. Il tema della nostra attuale grandezza deriva dalla capacità di interpretazione delle esigenze dei clienti, facendo convergere attorno a uno stesso tavolo competenze prima spacchettate, vale a dire tecnologia, dati, creatività ed esperienza.

La tecnologia fa parte del nostro DNA mentre la conoscenza del dato è diventata ormai una necessità: abbiamo una unit dedicata al mondo degli analytics in grado di ricavare informazioni proprio da questo mondo. E per ribadire le sinergie tra tutti i nostri dipartimenti siamo convinti che creatività, dati, tecnologia ed esperienza vadano di pari passo.

Alessandro Diana Alessandro Diana

Come si è evoluta negli ultimi anni Accenture Interactive?

Nel corso degli ultimi anni siamo cresciuti sia a livello organico sia per linee esterne. Per fare un esempio, sul primo fronte abbiamo innescato un circolo virtuoso adottando una politica di assunzione di veri e propri talenti, mentre sul secondo cito l’acquisizione di Karmarama conclusa verso la fine dell’anno scorso.

Secondo lei è un vantaggio operare a livello globale?

Sì, perché ci dà quella scalabilità che altri non hanno. Il consumatore di oggi, grazie proprio al digitale, è più simile e le barriere geografiche sono più semplici da superare. E la ricerca Love Index, nonostante sia stata condotta solo in USA, UK e Brasile, restituisce delle tendenze riscontrabili e applicabili anche nel nostro Paese.

A proposito dell’Italia, come procedono le attività nel Paese?

Accenture Digital Italia è uno dei fiori all’occhiello dell’azienda, siamo nella top 3 mondiale. A Milano, poi, è stato costituito un polo di eccellenza per l’ecommerce e continuiamo a credere nel Paese (oggi Accenture è una realtà da 13mila dipendenti solo in Italia, ndr). Tracciando un bilancio dell’anno appena concluso mi ritengo davvero soddisfatto. Abbiamo completato la fase di crescita e consolidato le singole discipline. Ora siamo impegnati a elevare ulteriormente il livello d’integrazione tra queste.

Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi da Accenture Interactive italia?

L’attenzione è sull’Internet of Things e sui dispositivi connessi. È un’area che vediamo in ottica di ottimizzazione delle esperienze e di raccolta dati per conoscere il consumatore e valorizzare l’esperienza dello stesso. Progetteremo sempre più data-driven experience, che uniscano appunto creatività e dati.

Lo studio Love Index

Diffusa prima di Natale, l’analisi Love Index ha voluto individuare i brand che hanno saputo costruire una customer experience innovativa, definendo un nuovo standard di interazione con i consumatori, alzando le loro aspettative nei confronti di prodotti e servizi in maniera trasversale, impattando di fatto tutti i settori industriali.

Un fenomeno, trainato dal digitale, che Accenture Interactive e Fjord chiamano “aspettative liquide”. A presentare ufficialmente lo studio è stato Ashley Benigno, group director @ Fjord Milan. «Alcuni brand hanno una risonanza che gli altri non riescono ad avere e nella stragrande maggioranza dei casi sono brand digitali. Oggi la sfida principale è quella di rimanere sul mercato, perché la durata di vita media delle aziende si è fatta via via più breve», ha dichiarato Benigno.

accenture

Dal like a una relazione più forte

Per il manager il “like” non basta più: occorre stringere una relazione emozionale più forte con il consumatore. La ricerca Love Index potrebbe in un futuro coinvolgere anche l’Italia. Basata su cinque dimensioni - Fun, Relevant, Engaging, Social ed Helpful -, l’indagine ha premiato Netflix, al primo posto nella categoria Fun in tutti i Paesi e nei primi tre in tutte le categorie.

Bene anche Facebook, Microsoft e altri colossi hi tech come Google. Da sottolineare la presenza di Walmart nella top 10 americana e quella di Sky in Gran Bretagna: sono gli unici due marchi non digital-native presenti all’iinterno graduatoria. «È Netflix il grande vincitore di questo studio», ha sentenziato Benigno.

Lo studio “Harnessing: Revolution: Creating the Future Workforce”

Il tema dei talenti affrontato nell’intervista da Diana si riallaccia a uno studio presentato al World Economic Forum di Davos da Accenture, dal titolo “Harnessing: Revolution: Creating the Future Workforce”. Partendo dalla domanda “le tecnologie intelligenti diventano più umane, ma le persone sono pronte a diventare più tecnologiche?”, Accenture Strategy è convinta che la skill revolution debba partire dagli amministratori delegati. In base ai risultati dello studio dovranno essere i manager delle aziende a dare ancora più centralità alla propria forza lavoro, accompagnandola verso le nuove frontiere professionali dell’era digitale. La posta in gioco è alta per le imprese, i lavoratori e la società stessa: lo sviluppo di competenze, come capacità di leadership, pensiero critico e creatività, o ancora intelligenza emotiva possono contrastare notevolmente la riduzione dei posti di lavoro legata alla crescente automazione.

I principali risultati di Accenture

Secondo la ricerca l’87% delle persone sono ottimiste a proposito dell’impatto delle tecnologie digitali sulla propria vita lavorativa e si aspetta che parte del proprio lavoro sia automatizzato entro 5 anni. L’80%, inoltre, è convinto che avrà più opportunità che difficoltà grazie all’automazione delle tecnologie. L’84%, addirittura, è entusiasta dei cambiamenti che avverranno nel proprio lavoro e più di un terzo si è detta convinto che Intelligenza Artificiale, Robot e Analytics aiuterà ciascuno ad essere più efficiente (74%), a imparare nuove skill (73%) e a migliorare la qualità del lavoro (66%).

Uno scenario positivo per le leadership aziendali, che hanno la necessità di un’azione di “reskilling” per riqualificare processi e modi di lavorare attraverso le tecnologie digitali e si trovano davanti ad una forza lavoro fortemente motivata e disposta a reinventarsi. L’85% di questi, infatti, è pronto ad investire una parte del proprio tempo libero, nei prossimi 6 mesi, per acquisire nuove abilità.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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