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Sensemakers misura la crescita della Connected Tv e i cambiamenti dei consumi

Autore: Redazione

Fabrizio Angelini


Nei primi nove mesi del 2021 il tempo speso sui device digitali è cresciuto del 21%. Netflix, Amazon Prime Video e YouTube si stanno progressivamente affermando come veri e propri “gateway di accesso” alle categorie di contenuti più diffuse

Sensemakers presenta i risultati della nuova ricerca sulla crescita del consumo di video online e sull’evoluzione dei comportamenti. Lo studio integra diverse fonti di dati: Auditel, Audience Analytics di Comscore e una ricerca ad hoc sugli heavy user di video online sia sulle piattaforme gratuite che su quelle a pagamento realizzata nelle prime due settimane di settembre. Nei primi nove mesi del 2021, il tempo speso nella fruizione di contenuti video sui device digitali (smartphone, pc e tablet) è cresciuto del 21% rispetto allo stesso periodo del 2020 quando i consumi so-no stati accelerati dall’emergenza pandemica (incremento del 53% sul 2019). Particolarmente significativo l’aumento fatto registrare dal segmento dei giovani 15-24 pari a un +44% e + 85% Y/Y rispetto agli stessi periodi del 2020 e 2019. La tv lineare ha mostrato una certa resilienza, registrando un calo del -6% del tempo speso sul totale popolazione sul 2020 ma una crescita del 4% sul 2019. Queste dinamiche sono più marcate sul segmento giovanile con un -14% rispetto al 2020 e +2% rispetto al 2019. A settembre 2021 mentre il consumo televisivo lineare continua a essere largamente prevalente (92%) in termini di tempo speso sul totale popolazione, sulle fasce d’età giovanili (15-24 anni) quello trascorso sui player video attraverso i device digi-tali rappresenta ben il 35% del totale. È tuttavia interessante notare come la distribuzione del tempo speso sui device digitali nella fruizione video sia fortemente concentrata sui player che storicamente presidiano l’area dei contenuti video online come YouTube (57% del totale) ma anche su attori relativamente nuovi come TikTok (22% del totale).

La Connected Tv

Secondo le più recenti stime della ricerca di base Auditel in Italia sono 10,9 milioni le famiglie che possiedono una tv connessa (45% del totale) con un livello di penetrazione che nei prossimi mesi aumenterà notevolmente (anche a causa degli incentivi governativi per la sostituzione dei televisori a supporto della migrazione al nuovo standard di trasmissione DVB-T2) fino a raggiungere il 78% alla fine del 2022. Per indagare il ruolo sempre più centrale che questo mezzo riveste nella dieta mediatica degli italiani è stata condotta una ricerca su un campione rappresentativo di heavy user di video online (il cui 79% utilizzatore di tv connesse) da cui è emerso che la CTV assorbe il 56% (era il 52% nella ricerca precedente) del tempo speso nella visione di contenuti video in streaming. Gli heavy user medi giornalieri, fruitori di contenuti video attraverso la CTV, sono circa 11 milioni e il 32% di questi visualizza solamente contenuti di puri operatori streaming a fronte di un 45% con una fruizione mista (broadcaster e puri operatori streaming) e di un 23% esclusivi broadcaster. Sul segmento d’età 18-34 la componente ‘streaming only’ sale al 46% mentre il cluster misto scende al 36% e il ‘broadcasters only’ al 18%. Tali cluster mostrano profili socio-demografici omogenei e la principale leva di differenziazione è proprio rappresentata dalla diversa dieta mediatica. Altri dati caratterizzanti gli heavy user della tv connessa sono l’intenso utilizzo del second screen (89% anche se per un 60% in chiave di ottimizzazione dei tempi) e il fatto che uno su cinque finalizzi la visualizzazione dello stesso contenuto su più di un device (percentuale che sale al 35% nel segmento 18-34).

Driver di visione

Serie e film continuano a essere i contenuti più visualizzati sulla CTV ma aumenta anche il consumo dei cosiddetti contenuti “unscripted” (intrattenimento, informazione, musica e sport) fruiti in modalità cross-device che portano Netflix, Amazon Prime Video e YouTube a vantare le maggiori penetrazioni tra gli heavy user utilizzatori di CTV. Questi operatori stanno infatti capitalizzando gli elevati livelli di gradimento già emersi nelle precedenti ricerche e stanno assumendo la funzione di veri e propri “gateway” di accesso a determinate categorie di contenuti. La presenza e il continuo aggiornamento di titoli ‘hero’, la personalizzazione dell’offerta e i consigli alla visione derivanti dall’elevata capacità di gestione dei dati (solo il 50% di chi accede alle piattaforme SVOD ha già deciso cosa guardare contro il 66% delle piattaforme BVOD) sono i maggiori punti di forza. Nei primi 9 mesi dell’anno le property digitali dei broadcaster televisivi rilevati da Auditel hanno fatto registrare una crescita del tempo speso del +27% particolarmente pronunciata per i contenuti live (+42%) e Full Content. Su questi ultimi, che sono contenuti integrali come ad esempio puntate intere di reality o episodi di fiction, si è concentrato il 79% del tempo speso. Tale dinamica è in parte riconducibile anche a un calo della produzione (-44% dei contenuti pubblicati) e soprattutto dell’attività di clippizzazione che, se da un lato può essere interpretata come uno sforzo di ottimizzazione, dall’altro rappresenta un potenziale rischio. I video “nuovi” - ossia pubblicati nei nove mesi - hanno infatti generato l’86% delle visualizzazioni complessive, confermando come il lancio di contenuti nuovi e aggiornati sia fondamentale per stimolare l’accesso alle piattaforme tanto se non di più dell’ampiezza della library. La focalizzazione su un numero ristretto di full content fruiti essenzialmente in modalità catch up (solo l’1% dei contenuti visualizzati nei primi 9 mesi del 2021 supera le 50.000 visualizzazioni) potrebbe non differenziare adeguatamente l’offerta digital rispetto a quella televisiva. Le property digitali dei broadcaster dovrebbero riuscire a promuoversi come piattaforme primarie di destinazione per una fruizione digitale evoluta che vada oltre i contenuti televisivi e comprenda anche quelli originali digital cosi come l’adattamento dei formati alle diverse modalità di fruizione online (contesti, device, durate).

Lo scenario competitivo

L’aumento delle offerte e delle promozioni ha lasciato tendenzialmente inalterato rispetto alle rilevazioni precedenti il numero medio di abbonamenti che si è disposti a sottoscrivere (pari a 2,3) e leggermente ridotto da 27 a 25 euro la propensione alla spesa mensile per gli abbonamenti. Il 47% dei sottoscrittori verifica continuamente la convenienza della propria formula di abbonamento a fronte di un 14% che lo fa solo in presenza di problemi. La valutazione di prezzo e promozioni costituisce il principale driver di scelta dell’abbonamento (86%) seguito dalla valutazione dei contenuti al 67% rispetto a - in ordine di importanza - film usciti di recente, serie tv straniere, film classici, eventi sportivi live e serie tv italiane. Tra le barriere all’uscita prevalgono la presenza di contenuti originali non disponibili altrove e l’inserimento in pacchetti d’offerta cumulati con altri prodotti e servizi non singolarmente disdettabili. Commenta Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers: “Si assiste inoltre al consolidamento delle piattaforme di streaming con maggiore capacità di produzione e profilazione che si stanno progressivamente affermando come veri e propri gateway di accesso a determinate categorie di contenuti”


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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