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Il podcast è un media già maturo? Podcastory commenta evidenze e possibili risposte a margine del nuovo report Ipsos

Autore: Redazione

Davide Schioppa


Il terzo report sul mondo dell’audio digitale prodotto dall’istituto di ricerca analizzato dalla prima podcast factory italiana

“Il podcast alla prova di maturità” questo è il titolo del terzo report sul mondo dell’audio digitale diramato da Ipsos. Un’analisi in cui appare fondamentale il ruolo giocato dal podcast, di fatto vero e proprio ‘king’ del settore. Podcastory, prima podcast factory italiana, non può esimersi dal commentare i risultati venuti fuori dal lavoro svolto dall’istituto di ricerca.

Quanti sono gli italiani che ascoltano un podcast

Il primo dato sul quale Podcastory pone l’accento è il numero degli italiani che mediamente ascoltano un podcast nell’arco di un mese: oltre nove milioni di persone. È un dato ancora in crescita rispetto allo scorso anno ed attualmente rappresenta il 31% della popolazione.

Tempo dedicato

Altri dati significativi sono quelli relativi al tempo di fruizione dei podcast: l’indagine Ipsos rivela che mediamente il tempo dedicato all’ascolto dei podcast in una giornata è stimato in circa 40 minuti e che il 50% degli ascoltatori preferiscono ascoltare episodi che durino al massimo 20 minuti. Su questi dati, Podcastory vuole porre l’accento: sin dalle prime produzioni ha sempre preferito episodi brevi, in grado di interessare e appassionare l’ascoltatore con delle vere e proprie ‘snackable podcastories’.

Piattaforme preferite per la fruizione

Ancora un dato estremamente rilevante è quello relativo alla piattaforma scelta per ascoltare i podcast. Qui un vero e proprio colpo di scena: YoutTube, regina indiscussa per la fruizione di video in streaming, si accaparra anche lo scettro dei podcast, risultando di fatto la prima piattaforma di ascolto, staccando di ben 14 punti percentuali Spotify (YouTube 46% - Spotify free 32%). “Da sempre in Podcastory abbiamo prestato molta attenzione alla distribuzione dei contenuti - spiega Davide Schioppa, founder di Podcastory -. Ogni nostra serie è sempre distribuita su tutte le tradizionali piattaforme di podcasting, sui siti web più in target e su YouTube, attraverso delle playlist dedicate e un format audio-video studiato ad hoc. Questo perché crediamo che sia il momento di avvicinare gli utenti all’ascolto a prescindere dalla piattaforma. Prima insegniamogli a usare i podcast, poi ci sarà tempo per fargli scegliere le piattaforme più indicate”.

Il podcast è meglio ascoltarlo a casa o in auto?

Ancora uno scorcio utile per avere un panorama piuttosto completo sulle abitudini di ascolto degli italiani è relativo a dove e quando si ascoltano i podcast. Il luogo preferito per dedicarsi un bel podcast è la casa: l’81% degli intervistati ha dichiarato di preferire l’ascolto prevalentemente tra le mura domestiche. Il 48% ha dichiarato di gradirlo anche durante il commuting in auto o sui mezzi di trasporto pubblico.

Meglio solo che in compagnia...

Il 78% degli ascoltatori preferisce dedicarsi all’ascolto del podcast in solitaria. Questo conferma la teoria secondo cui un contenuto podcast ben costruito e capace di ingaggiare un rapporto fiduciario con l’utente possa essere un ottimo strumento per comunicare in maniera diretta con l’ascoltatore in un rapporto one-to-one.

Il podcast si sceglie online

Un tempo per i programmi tv erano di moda i settimanali con l’intera programmazione. Ma per i podcast, come funziona? Semplice: lo strumento preferito per cercare qualcosa d’interessante da ascoltare è la rete. Il 34% degli intervistati sceglie infatti attraverso i motori di ricerca degli argomenti da approfondire con l’ascolto di un podcast. “Non è pensabile che basti fare un bel contenuto per essere ascoltati. In Podcastory abbiamo sempre spinto quello che chiamiamo ‘audio-seeding’, ossia una vera e propria ‘semina’ dei nostri podcast su siti web piú in target, in grado di consentirci una buona indicizzazione su Google e permettere l’ascolto diretto del contenuto agli utenti”, aggiunge Schioppa a commento del dato.

E adesso, la pubblicità...

L’indagine rivela che il 71% degli ascoltatori ha un ricordo dei brand associati ai podcast, soprattutto nella forma di adv prima/durante/dopo i podcast; inoltre il 67% degli ascoltatori che ricordano un brand hanno dichiarato di aver compiuto un’azione subito dopo l’ascolto: hanno cercato maggiori informazioni online; hanno parlato del brand con amici o parenti; hanno acquistato un prodotto legato al brand.

Conclusioni

Il podcast non è più da considerarsi un ‘fenomeno’, è a tutti gli effetti un elemento fondamentale per una content strategy di successo. Il suo utilizzo non può essere confinato a lunghi talk di approfondimento, è necessario innovare i format per continuare a mantenere vivo l’interesse. Prima di considerare quale sia la piattaforma piú idonea, è bene concentrarsi sui contenuti, che dovranno essere sempre d’impatto. Concentrarsi sulla scalata delle classifiche di piattaforme come Spotify può essere senz’altro gratificante ma di fatto può portare a ignorare grandi sacche di utenza che potrebbero essere raggiunte sfruttando anche piattaforme non propriamente dedicate ai podcast come per esempio YouTube. Infine ci sono i brand, che hanno un’opportunità: sfruttare il rapporto one-to-one per creare piccoli eserciti di brand-ambassador.

 

Precisazione finale (YouTube o Spotfy?)

Lo scorso 5 Ottobre, commentando i dati appena pubblicati da Ipsos circa il terzo report sullo Scenario dell’Audio Digitale, analizzando in dettaglio la scelta della piattaforma di fruizione di podcast da parte degli utenti, abbiamo commentato con estremo stupore il vantaggio di Youtube, piattaforma leader per la fruizione di video in streaming, sulle altre piattaforme naturalmente deputate all’ascolto dell’audio. In particolare, abbiamo commentato a titolo esemplificato un confronto tra Youtube e Spotify. È dovuta una nostra precisazione.

Free+Premium

Nella ricerca effettuata da Ipsos sono state confrontate piattaforme che offrono servizi di fruizione podcast gratuiti e servizi di fruizione podcast a pagamento. Rimanendo nell’ambito di piattaforme ‘100% free’ risulta un evidente vantaggio di YouTube su tutte le altre piattaforme. Se invece viene effettuata una sommatoria del dato Free+Premium, Spotify risulta ancora la principale piattaforma scelta dagli utenti per ascoltare i podcast (il dato aggregato free+premium di Spotify supera di cinque punti percentuali il dato relativo a YouTube). Chiarita la questione legata alle percentuali di preferenza degli utenti rispetto alle piattaforme, risulta a ogni modo eclatante un dato così cospicuo di utenti che scelgano YouTube per ascoltare i podcast. È indubbio quindi che una distribuzione efficace dei contenuti audio on demand, non possa ignorare le abitudini di fruizione degli utenti, cercando di raggiungere la maggiore audience possibile diffondendo in maniera capillare i contenuti podcast su qualunque piattaforma.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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