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PHD Media pubblica “Shift | A Marketing Rethink”: ricostruire alla luce della rivoluzione digitale

Autore: Redazione

Mark Holden


In un unico volume, firmato dal CSO Mark Holden, esperienze professionali e strategie per realizzare un cambiamento sempre più necessario nel mondo del marketing

L’agenzia media e di comunicazione londinese, PHD Media, figlia di Omnicom Media Group, raccoglie in un unico volume, firmato dal suo Chief Strategy Officer Mark Holden, esperienze professionali e strategie per realizzare uno shift, un cambiamento sempre più necessario nel mondo del marketing. La pubblicazione nasce dall’esperienza che l’ agenzia londinese ha raccolto nei suoi trentun anni di vita: un patrimonio di riflessioni che disegnano una sorta di mappa utile a navigare questi tempi così complessi. Ma Shift non è solo un manuale e assume i tratti di un vero e proprio manifesto per cercare un linguaggio diverso nella comunicazione - uno che si adatti alle nuove possibilità che si stanno aprendo sul fronte della tecnologia - oltre a quelli di una profezia, di un momento di riflessione per capire come cambierà l’industria della pubblicità nei prossimi dieci anni. Le teorie esposte non nascono soltanto dallo studio e dai lavori di una delle agenzie media più innovative del mondo, ma anche da un dialogo attento e proficuo con i principali esperti del settore, tra cui Andrew Robertson (CEO di BBDO Worldwide) e Byron Sharp (Direttore dell’Ehrenberg-Bass Institute), oltre a vari rappresentanti di brand come Pepsi, ASOS, Audi, e Volkswagen, ma anche di HP e molti altri  coordinati da Mark Holden. Cinque i capitoli che raccontano un viaggio appassionante attraverso il mondo del Marketing: dall’inizio della rivoluzione digitale fino ai giorni nostri, e poi ancora ricostruendo tutti i possibili scenari futuri.

Tutto ebbe inizio nel…

Si parte da una sorta di esplosione cambriana che ha investito la nostra società favorendo la nascita di nuove forme di comunicazione e di habitat virtuali, quelli che pian piano stiamo imparando a riconoscere. Non è facile identificare il momento esatto in cui abbiamo iniziato questo processo, questo lungo percorso di evoluzione che ci ha portato a esistenze sempre più ibride e fluide, in continuo dialogo tra due dimensioni: quella fisica e quella virtuale. Ma PHD Media identifica il 2007 come l’anno della svolta, quello che ha dato inizio al lungo decennio che terminerà nel 2020 con una pandemia globale. In questi tredici anni sono cambiate molte cose: l’e-commerce è esploso insieme a una raccolta ossessiva di dati, gli smartphone sono diventati il nostro punto di accesso privilegiato al mondo virtuale, le piattaforme social hanno conquistato uno spazio sempre più importante nelle nostre vite tanto che oggi lì dentro ci spendiamo la metà del tempo che dedichiamo a internet: insomma, abbiamo vissuto una sorta di slittamento (uno shift appunto) dentro un habitat nuovo, quello digitale che continuerà a evolvere verso il metaverso.

Cambi troppo repentini?

Le connessioni sono diventate sempre più veloci, e i dispositivi performanti ed economici: è così che in una manciata di anni gli utenti della rete sono passati da qualche milione alla metà della popolazione mondiale, portando una vera e propria rivoluzione anche nel campo della pubblicità. Se prima dell’esplosione cambriana i messaggi venivano pensati in base a gruppi sociali definiti soltanto per genere ed età, oggi le piattaforme digitali consentono la trasmissione di contenuti confezionati su misura per ogni singolo utente, prodotti flessibili sia in lunghezza che in formato. Certo, questo crea non pochi problemi: “internet è uno specchio dell’umanità, ma anche una lente di ingrandimento”, si legge in Shift. Per inseguire risultati a breve termine, molte organizzazioni hanno finito per cambiare radicalmente e così in fretta da rischiare di mettere in pericolo l’immagine stessa del proprio brand.

La crisi di mezza età

Ma non solo: il lungo decennio termina con dieci mesi difficilissimi, dieci mesi vissuti “a tavoletta” che hanno portato una ridefinizione degli orizzonti del marketing, che oggi assomiglia sempre di più a una sorta di terra di mezzo, a una striscia di confine tra tecnologia e creatività. Gli strumenti si sono moltiplicati, ma le persone non sempre hanno avuto il tempo di adattarsi: per questo siamo arrivati a una crisi di mezza età del settore, come la definisce PHD Media, che si manifesta nei modi più disparati: dalle aziende in continuo rebranding (quelle che nel libro sono definite The Madonna) alle imprese che devono rincorrere qualsiasi nuovo strumento tecnologico, convinte che la tecnologia sia una sorta di bacchetta magica (e per questo, nel testo, sono chiamate The Harry Houdini). L’unico modo per superare questa crisi è ricostruire un ecosistema lavorativo che sia centrato sull’individuo.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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