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Mediaset punta sulle strategie pan europee e va in Olanda, nel secondo trimestre 2021 pubblicità in crescita a due cifre molto elevata

Autore: S Antonini

Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato Mediaset


Nel 2021 il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi vuole rafforzare la generazione di cassa attraverso il core business; andamenti positivi per la raccolta, Publitalia rafforza l’addressable adv

Come già anticipato dal Consiglio di Amministrazione che ha approvato i conti 2020, Mediaset proseguirà nella strategia di sviluppo pan europeo; il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi è convinto che il consolidamento e l’allargamento del business in Europa sia la strada giusta per perseguire i propri obiettivi di gruppo internazionale che punta leadership nella produzione e vendita di contenuti.

«Andremo avanti con la costruzione della nostra idea di società, in linea quello che avverrà nel mercato pubblicitario», ha detto il CFO Marco Giordani durante la presentazione dei dati di bilancio agli analisti «perché crediamo in una piattaforma che crei economie di scala, sia in grado di attrarre talenti, ci permetta di cercare nuove opportunità di crescita e di reperire i fondi necessari a sostenere lo sviluppo» oltre che assicurare un quadro normativo stabile i cui operare. Obiettivi più facili da conseguire attraverso una “entità neutrale”, dotata di un modello di governance internazionale ed è in questo senso che si inquadra il trasferimento in Olanda della sede legale, che verrà sottoposto alla assemblea straordinaria del prossimo 23 giugno.

Adv in crescita anche nel secondo trimestre

In vista di un mercato delle tv connesse sempre più esteso in Italia, Mediaset e Publitalia stanno orientando sempre di più le proprie strategie sull’addressable advertising, sebbene in un’ottica di complementarietà rispetto alle tradizionali politiche per la tv lineare. Alla luce degli incentivi statali l’adozione della smart tv sta accelerando sensibilmente: «Questo farà crescere l’addressable adv ma non in sostituzione delle campagne lineari, bensì come mercato aggiuntivo» spiega Matteo Cardani, General Manager Marketing della concessionaria.

Un ulteriore impulso a questo mercato lo offre lo sviluppo della total audience di Auditel. Intanto, nei primi tre mesi di quest’anno Publitalia annuncia una crescita del 6,1% nei ricavi pubblicitari complessivi rispetto al 2020. «Il primo bimestre è stato soddisfacente, tenuto conto che il periodo analogo 2020 è stato caratterizzato da andamenti buoni e non c’erano restrizioni» al contrario di quanto è accaduto quest’anno. «A marzo c’è stata un’ulteriore accelerazione. Ad aprile registriamo ancora positività, superiore a quanto ci aspettavamo. Il secondo trimestre dovrebbe registrare una controcifra molto superiore a quella dell’anno scorso, ancora caratterizzato dalle chiusure, e concludersi con una elevata crescita a doppia cifra».

Il secondo trimestre del 2021 potrebbe  quindi essere il quarto consecutivo con il segno più nella raccolta pubblicitaria di Mediaset. Sulle strategie addressable incide anche l’offerta freemium della nuova piattaforma Mediaset Play Infinity, dove si potranno vedere anche le partite a pagamento della Champions League. Nel 2020, le pianificazioni addressable su reti Mediaset sono cresciute del 115%, e i clienti che hanno scelto questa modalità sono aumentati del 60%. Sempre secondo le stime di Mediaset, il mercato addressable dovrebbe valere 400-450 milioni di euro in cinque anni, pari al 10% dei ricavi adv in Italia.

Obiettivi 2021

Alla luce del recente epilogo del contenzioso con Vivendi, che si è vista dare ragione dal Tribunale di Milano sia sul nodo del voto maggiorato introdotto dall’assemblea Mediaset del 18 aprile 2019, sia sull’esclusione di Simon Fiduciaria dall’assemblea del 27 giugno 2018, sia in parte sul risarcimento richiesto per il mancato acquisto di Mediaset Premium (condannata a pagare 1,7 milioni di euro invece degli oltre 3 miliardi richiesti, ndr), il CdA di Cologno Monzese ha suggerito l’abrogazione della maggiorazione di voto, sulla quale delibererà l’assemblea straordinaria del 27 maggio 2021.

Questa, per Giordani, è la strada per evitare che gli azionisti intraprendano nuovi ricorsi: «Vogliamo ridurre il più possibile ogni tipo di contenzioso legale con chiunque, vogliamo trasferirci in Olanda nel modo più limpido e neutrale». Viene abbandonata quindi l’idea di blindare il controllo del Gruppo televisivo all’interno di Fininvest, cui fa capo il 44,1% del capitale il 45,8% dei diritti di voto. Il CFO ha anche annunciato che uno degli obiettivi del 2021 è quello di mantenere il livello dei costi in linea con il 2020, vale a dire tra il 6% e l’8% in meno del 2019: «Una sfida difficile, non nascondo che sarebbe quasi un miracolo». Nella difficoltà di fornire stime sull’anno in corso, Giordani conferma che l’azienda punta «soprattutto a proteggere e rafforzare la generazione di cassa proveniente dal core business».

Dossier M6 e Mediaset España

Giordani sottolinea anche la capacità del Gruppo di difendere il cash flow durante il 2020, nonostante anche siano intercorse operazioni finanziarie come l’aumento della quota in ProsiebenSat.1, per quasi 73 milioni di euro. In Italia dal 2019 al 2020 il calo dei ricavi ammonta a 182 milioni di euro, a cui il Gruppo ha fatto fronte grazie a una ridotta spesa in diritti televisivi. Giordani ha anche annunciato un ulteriore risparmio sugli investimenti del 15/20% sempre in vista dell’obiettivo sul contenimento dei costi. Per quanto riguarda eventuali operazioni societarie o acquisizioni, Giordani ha confermato l’interesse di Mediaset per l’emittente televisiva francese M6.

Ma dopo le dichiarazioni di Thomas Rabe, ceo di Bertelsmann cui fa capo RTL che controlla M6, il quale preferirebbe una cessione a Tf1 (ma ci sono problemi di antitrust, ndr), «le chance per noi sono poche – afferma Giordani –. Stiamo partecipando al processo di vendita, è un nostro dovere perché M6 è una azienda notevole con una strategia eccezionale»; e poi scherzando ha aggiunto: «Ci piacerebbe comprare Rai, ma onestamente non è fattibile».

L’altra questione sul tavolo è la fusione con Mediaset España, progetto bloccato dalla Corte di Madrid: «Per il momento l'integrazione della Spagna non è sul tavolo, non la escludo per sempre, ma per il momento non bisogna aspettarsi nulla su questo nei prossimi mesi». La Mediaset spagnola è per il momento esclusa dal trasferimento della sede in Olanda: «Dai Tribunali è venuta qualche reazione negativa ma non vogliamo far influenzare le nostre strategie industriali da questo: è ora di muoversi e il primo passo è lo spostamento ad Amsterdam».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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