Autore: Redazione
29/06/2021

Cookieless, il posticipo che cambia le carte in tavola: “Google ha compreso i problemi dell’industry”

Il commento di Projjol Banerjea, Co-Founder e Cpo di Zeotap. La CIP della piattaforma dei clienti di prossima generazione permette ai brand di unificare, migliorare e attivare i loro dati in un futuro post-cookies, il tutto dando la massima priorità alla privacy del consumatore e alla conformità

Cookieless, il posticipo che cambia le carte in tavola: “Google ha compreso i problemi dell’industry”

Projjol Banerjea, Co-Founder e Cpo di Zeotap

Google che posticipa, ritarda, offre una possibilità per capire meglio, organizzare, farsi trovare più pronti. Lo stop, o meglio il rinvio sul tema cookieless ha sconvolto il mondo della comunicazione durante l’ultimo fine settimana e i commenti da parte degli addetti ai lavori hanno cominciato ad accavallarsi. Projjol Banerjea, Co-Founder e Cpo di Zeotap, commenta la scelta di Google di rimandare la rimozione dei third party: “Un notizia che suona un po’ come una sorpresa per chiunque si sia impegnato direttamente fino a ora nella preparazione per un futuro cookieless. Google ha indubbiamente compreso che l'industry (incluso se stesso) non è ancora pronta. Per un cambiamento epocale come questo, era chiaro che il calendario originale fosse troppo ambizioso e finisse solo per suscitare confusione e frammentazione. La nuova timeline per arrivare alla scomparsa dei cookie è molto più realistica. Dà infatti all’industry il tempo necessario per lavorare insieme e sviluppare soluzioni scalabili che possano essere guardate con fiducia da publisher, advertiser e consumatori. Allo stesso modo, dà ad advertiser e publisher una cornice più fattibile in cui poter mettere insieme le risorse di first party data di cui avranno poi bisogno per un futuro cookieless”.

Il tempo necessario

Un cambiamento di prospettiva che però non vede diminuire l’urgenza: “È un tempo sufficiente solo se ogni player continua ad agire rapidamente. Come Customer Data Platform, abbiamo potuto constatare tramite il nostro lavoro con brand e publisher quanto sia fondamentale adottare solide risorse di first party data per farsi trovare preparati. I first party data sono stati a lungo riconosciuti come uno dei pilastri fondamentali del mondo cookieless; tuttavia, l’'anno scorso ha insegnato a molti quanto questo sia più facile a dirsi che a farsi. Dal trovare nuovi modi per raccogliere data nel pieno rispetto delle preferenze degli utenti, al trovare le tecnologie giuste per unificarli e attivarli con il consenso incorporato, si tratta di un percorso lungo e non privo di insidie. Anche chi si è mosso con largo anticipo ha ancora bisogno di più tempo, e l'estensione annunciata da Google rende questa sfida fattibile per quanti non hanno ancora iniziato. In virtù della nostra attenzione per brand e publisher europei, vediamo la decisione di oggi come un altro segno che l'Europa e il suo unico insieme di requisiti debbano essere un'area di fondamentale importanza quando si costruiscono soluzioni destinate a servire un'economia digitale globale. La messa in pausa dei test FLoC avvenuta nel marzo di quest'anno ha reso la decisione di ritardare la scomparsa dei cookie quasi inevitabile per quelli che come noi operano da una prospettiva europea. Google ha dimostrato responsabilità verso se stesso e verso l’industry - questa mossa è pragmatica ed è accolta con sollievo da quanti vogliono risultati migliori per tutti gli attori coinvolti. L’universo delle soluzioni basate su una maggiore trasparenza e tracciabilità del consenso adesso ha il tempo necessario per prepararsi completamente. Per esempio, l'adozione di Universal IDs, come il nostro ID+, sarà solo rafforzata da questa ulteriore finestra di tempo, mentre l'interoperabilità continua a migliorare e gli standard di addressability, misurazione e attribuzione sono messi in atto”.