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Google concede una tregua di due anni ai cookie di terze parti

Autore: Redazione


Appuntamento rinviato al 2022, non ci sarà un oscuramento  improvviso, quanto un progressivo smantellamento

Una corsa a perdifiato, moniti e richiami accorati alla calma, superficialità e professionalità estreme, parentele senza vie di mezzo, un nuovo mondo che si affaccia, mentre quello vecchio non ha minimamente imparato, se non a spizzichi e bocconi, l’arte del nuovo linguaggio, quello richiesto dal cockieless, che sembra diventato una movimento per i diritti civili dei dati di prima, seconda, terza parte. Ma poi, un fulmine a ciel sereno, o anche un raggio di sole tra le nubi, ecco arrivare non già un ripensamento, quanto un rallentamento. Proprio così: due anni o quasi prima dell’avvento concessi dal santo protettore della rete, Google. E ora?

Shock o son desto?

Il piano di cancellare i cookie di terze parti entro il secondo trimestre 2022 sarà quindi ritardato di quasi due anni, in modo che gli editori, gli inserzionisti e gli sviluppatori web abbiano il tempo di testare e costruire alternative fattibili. Il tempo aggiuntivo includerà anche un periodo di sei mesi in cui qualsiasi cambiamento ai cookie di terze parti sarà valutato dalla U.K. Competition and Markets Authority (CMA), l'agenzia antitrust britannica. Da un lato, la notizia del ritardo di Chrome nell'eliminare i cookie di terze parti è uno shock: le aziende di adtech e gli editori hanno lavorato in fretta e furia in vista della famigerata transizione dagli identificatori di terze parti e per adattarsi al Privacy Sandbox. Le agenzie hanno anche spinto, con estrema urgenza i clienti dei marchi a salire a bordo di nuovi venditori di identità e di tecnologie di targeting cookieless.

Non c’è solo la privacy

Google ha ritardato anche altre mosse sulla politica della privacy. Ci si aspettava che si integrasse con il Transparency and Consent Framework dello IAB Europe, il meccanismo del settore utile per trasmettere segnali di consenso nel bidstream, per conformarsi al GDPR, nel 2018. Anche questo passaggio ha richiesto due anni in più. Ci vuole calma e anche sangue freddo. Google deve muoversi lentamente, dal momento che deve affrontare lo scrutinio normativo e le sfide sulla privacy derivanti dal tracciamento dei cookie di terze parti. "Dobbiamo prendere tempo per valutare le nuove tecnologie, raccogliere feedback e iterare per garantire che soddisfino i nostri obiettivi sia per la privacy che per le prestazioni", ha detto il direttore della privacy engineering di Chrome, Vinay Goel. A differenza del suo più grande browser concorrente Safari, Google non può solo concentrarsi sul tema privacy, ma deve tenere conto delle ‘prestazioni’ per gli inserzionisti e gli editori. "Non possiamo mettere in pericolo i modelli di business di molti editori web che supportano contenuti liberamente disponibili", ha ribadito Goel.

Il nuovo programma

La nuova linea temporale inizierà con una prima fase alla fine del 2022, quando Chrome testerà le caratteristiche di Privacy Sandbox e monitorerà l'adozione del settore. Questa fase dovrebbe durare nove mesi. Questo è anche il momento in cui il CMA valuterà le modifiche ai cookie di Chrome. Se le caratteristiche di Privacy Sandbox saranno adottate dagli editori e dagli sviluppatori, e Google otterrà il via libera dal CMA, allora Chrome passerà alla fase 2: un periodo di tre mesi in cui il browser eliminerà gradualmente i cookie di terze parti. Insomma, i cookie di terze parti non spariranno come un colpo di spugna. Si tratterà di un progressivo oscuramento. In questo momento, possono essere impostati per un periodo breve come una sessione (il che significa che vengono cancellati ogni volta che l'utente chiude il browser) o per più di un anno in alcuni casi. Durante il periodo di tre mesi, in cui Chrome eliminerà i cookie di terze parti, lo farà accorciando gradualmente la loro durata massima da mesi a settimane a giorni. Fino a ridurli a zero

 

Quantcast riafferma la sua volontà di voler supportare l'open internet

State calmi, non ammassatevi, non siamo responsabili di eventuali assembramenti. Piuttosto, nessuno stop, proseguiamo nella ricerca di una via di uscita. È questo in sintesi il pensiero di Quantacast. Così parlò il CEO Konrad Feldman: "Qualsiasi CEO o manager che sta tirando un sospiro di sollievo per questa notizia e si prepara a riassegnare persone e risorse ad altri progetti dovrebbe riconsiderare la propria decisione. Google ha annunciato di aver bisogno di più tempo per l'interruzione del supporto dei cookie di terze parti, ma brand, agenzie, editori e aziende tecnologiche dovrebbero comunque rimanere concentrati sulla ricerca di un'alternativa a lungo termine altrimenti la corsa folle prevista per la seconda metà del 2021, sarà solo rimandata alla prima metà del 2023. Le soluzioni per il mondo cookieless hanno infatti valore ora, indipendentemente dal rinvio temporale dichiarato dal gigante tech perché già molte sezioni dell’open internet, compresi Safari e Firefox, richiedono alternative ai cookie di terze parti. Quantcast resta quindi focalizzata sullo sviluppo di un'alternativa innovativa ai cookie di terze parti basata su solidi standard industriali".


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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