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Un quarto trimestre positivo per Twitter; e gli utenti attivi giornalieri volano

Autore: Redazione

Jack Dorsey


Il social media ha registrato la crescita trimestrale più elevata di sempre con un progresso pari al +21%; bene le entrate, meno gli utili

Sono particolarmente positivi i dati di bilancio di Twitter in riferimento al quarto trimestre 2019, diramati nella giornata di ieri. Il social media ha registrato, ad esempio, la crescita trimestrale più elevata di sempre per quanto riguarda il numero degli utenti attivi giornalieri, con un progresso pari al +21%: il numero assoluto, ovvero 152 milioni contro i 147,5 milioni previsti dagli analisti di FactSet e StreetAccount, risulta, dunque, il più alto mai misurato. E il titolo della società, a Wall Street, ha immediatamente registrato un balzo del 14% nelle ore successive alla pubblicazione del report finanziario. Ma anche i ricavi ottenuti nell’ultimo trimestre dell’anno scorso hanno superato le attese, attestandosi a 1,01 miliardi di dollari contro i 996,7 milioni attesi, mentre gli utili sono stati, invece, inferiori alle stime degli analisti, con Eps pari a 25 centesimi per share contro i 29 centesimi attesi.

Assunzioni in tutto il mondo

Per il primo trimestre 2020, intanto, la guidance apparew più prudente: i vertici finanziari di Twitter prevedono, infatti, ricavi compresi fra 825 milioni e 885 milioni di dollari, mentre le stime indicano una cifra superiore a 873 milioni. Le spese di capitale dovrebbero scendere, ponendosi in una forbice tra 775 e 825 milioni. L’azienda ha anche comunicato di avere in programma la costruzione di un nuovo datacenter, oltre all’intenzione di ampliare il personale di almeno il 20% nel corso di quest’anno, aggiungendo non meno di 960 dipendenti agli attuali 4.800.

Il commento

“Restare concentrati a San Francisco non è più in linea con le nostre strategie e cercheremo di avere uno staff più distribuito globalmente per migliorare la nostra capacità di esecuzione“ ha affermato il Ceo Jack Dorsey nella conference call con gli analisti. “Non credo che subiremo alcun rallentamento nel distribuire la nostra forza lavoro su scala globale e credo che dobbiamo costruire un’azienda che non sia più interamente dipendente da San Francisco - ha sottolineato sempre Dorsey -. Sempre più attingeremo a un bacino di talenti che si aspetta di operare da remoto e dovremmo costruire la nostra azienda su questo assunto. Non ho ancora definito piani per quest’anno, ma mi aspetto di viaggiare molto”.

Una serie di difficoltà

Durante lo scorso trimestre, intanto, Twitter ha incontrato una serie di difficoltà che hanno impattato le revenue totali, riducendone la crescita di almeno quattro punti percentuali, anno su anno. I problemi sono stati legati, in particolare, al prodotto Mobile application promotion (Map), che avrebbe limitato la capacità di erogare ads mirate e condividere le metriche con i partner dell’advertising. E proprio queste difficoltà potrebbero pesare sulle performance complessive dell’attività di advertising per tutto il 2020, come del resto ha indicato il Cfo, Ned Segal.

Una nuova versione del Map

Tuttavia, i manager dell’azienda hanno assicurato che stanno lavorando su una nuova versione del Map che dovrà essere rilasciata proprio quest’anno e sanare, così, le problematiche emerse con il prodotto per la pubblicità mobile. Ancora Segal ha sottolineato che per l’evento del SuperBowl tutti i possibili inserzionisti, tranne uno, hanno acquistato ads su Twitter, ovviamente ad esclusione dei candidati politici, che Twitter non ammette più sulla propria piattaforma.

Le interazioni con la pubblicità

Le interazioni con le pubblicità, nel periodo, sono cresciute del 29% grazie a tassi di clickthrough migliori e all’aumento delle impression legate all’incremento dell’audience. Il cosiddetto cost per engagement (Cpe) è sceso, invece, del 13%, in parte per il passaggio a formati di video ad, che hanno Cpe inferiori. I vertici di Twitter hanno voluto ribadire, poi, il focus sulle iniziative per rendere la piattaforma sempre più sicura e accessibile. Ed è stata pubblicata una nuova policy per arginare il fenomeno dei deepfake e altre forme di comunicazione artificiale e manipolata. La priorità di Twitter, ha ufficializzato l’azienda, è limitare i potenziali danni che possono originare da contenuti postati dagli utenti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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